Fabrizio Francesco Campus – Commento al Vangelo del giorno – 22 Aprile 2020

Il Vangelo di oggi prosegue ancora con il dialogo tra Nicodemo e Gesù. È un dialogo che si fa sempre più bello, forse perché è intimo, privato e ci fa rendere meglio conto di come il Signore si rivolga innanzitutto a me e a te.

Ma ciò che rende così bello il Vangelo di oggi è il messaggio che lo caratterizza: Dio non ti vuole perso e non ti vuole condannare, perché tu vali per Lui, “tu vali Dio” come ho letto in una bellissima riflessione.

In Gesù abbiamo la dimostrazione del fatto che il Signore non è Zeus. Giudica, certo, ma non condanna. A quello ci pensiamo già da soli. “Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.”. Non “sarà” ma “è”, “è già stato”.

Perché non credere di essere amato tanto da valere la vita di Qualcuno e rifiutarne la Luce, è già una condanna. “…ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie”. Il male a volte può essere più seducente del bene. Forse per la sua comodità. E nessuno ne è esente.

Per questo dovremmo sempre chiedere al Signore di saper credere di più alla Luce e saperci accorgere di quando ci troviamo nel buio per tornare a desidere proprio quella Luce, che è Suo Figlio.


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