Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 8 Marzo 2020

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Affrontare il testo evangelico odierno รจ unโ€™opera indescrivibile.
In esso รจ pienamente dominante il mistero di Dio e, a cagione di ciรฒ, tutto risulta avvolto da una ineffabile aura.
Quando il Signore si rivela, paradossalmente non ci facilita le cose: se da un lato, infatti, ciรฒ che viene manifestato tende la mano alla comprensione (se racconto un segreto, offro alla comprensione di chi ascolta la facoltร  di recepirlo), dโ€™altro canto, se la manifestazione supera le capacitร  di comprensione, questa stessa manifestazione provoca un illogico scompenso (se il segreto รจ raccontato in una lingua sconosciuta allโ€™interlocutore, questโ€™ultimo potrร  tentare di interpretarla, ma non ne uscirร  completamente ยซdissetatoยป): comโ€™รจ possibile che ciรฒ che viene manifestato, non รจ manifesto?
E ciรฒ non fa altro che aumentare la sete; oppure decidere di rinunciare a dissetarsi; oppure scegliere di riempirsi di altro; oppure accontentarsi pianamente di quella poca goccia che si รจ bevuta.

รˆ, dunque, sadico il Signore?

No: il Signore ci ama.
E se amore non รจ certamente rendere tutto buio, perchรฉ nel buio assoluto nulla si vede, amore non รจ neanche rendere tutto luminoso, poichรฉ anche unโ€™immensa luminositร  rende impossibilitata la vista.
Inoltre il Signore, siccome ci ama totalmente, rispetta la nostra libertร : e ยซDio ha messo nel mondo abbastanza luce per chi vuole credere, ma ha anche lasciato abbastanza ombre per chi non vuole credereยป.
Il Signore sa che amore e libertร  sono interamente connessi: decidersi per lโ€™amore, in assenza di libertร , รจ amore, oppure costrizione? Ovvero, non poter fare altro che amare, รจ amore, oppure lobotomizzazione?

Data questa premessa a chi ha intenzione di comprendere (e non strumentalizzare: sempre e comunque liberi di farlo!), veniamo alla parola estratta dal Vangelo di oggi: QUI.
Ebbene, come sopra accennato, approcciarsi alla pericope di oggi รจ quasi impossibile e indescrivibile, sia per contenuto, che per riferimenti.
Cerchiamo, dunque, con poche e insufficienti righe, di offrire qualche spunto.

RICHIAMO AL BATTESIMO DI GESร™
Non รจ difficile sentir respirare, nel passo matteano proposto dalla Liturgia odierna, un chiaro parallelo con lโ€™episodio del Battesimo di Gesรน.
1 โ€“ Il versetto presente in Matteo 17, 5 (ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป), fa eco pienamente con Matteo 3, 17 (ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il mio compiacimentoยป).

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Interessante, inoltre, sempre nellโ€™estratto evangelico di oggi, e sempre con riferimento al Battesimo di Gesรน, ma un poโ€™ piรน sottile, la presenza di due verbi.
2 โ€“ Al versetto 8 il greco scritto รจ epรกrantes (ยซAlzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesรน soloยป).
Tale verbo viene da aรญro, che รจ lo stesso presente in Giovanni 1, 29 (ยซIl giorno dopo, [Giovanni Battista] vedendo Gesรน venire verso di lui, disse: โ€ Ecco lโ€™agnello di Dio, colui che toglie (aรญron) il peccato del mondo!ยป).

3 โ€“ Lโ€™altro verbo greco interessante รจ al versetto 9: eneteรญlato (ยซMentre scendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: โ€œNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dellโ€™uomo non sia risorto dai mortiโ€ยป).
Anche eneteรญlato, che viene da tรฉllo, richiama il medesimo passo e il medesimo verbo appena sopra citato secondo Giovanni. Infatti, dalla stessa radice di tรฉllo, deriva il verbo latino tollo, il quale รจ adoperato nella Vulgata, proprio per tradurre il verbo aรญron (ยซAltera die videt Iesum venientem ad se et ait: โ€œEcce agnus Dei, qui tollit peccatum mundiยป).
Ci basti.

RICHIAMO ALLA RISURREZIONE
Anche in merito alla Risurrezione, il brano evangelico odierno ha chiari e diretti riferimenti, sia espliciti che impliciti.
Come nel punto precedente, ci limitiamo ad accennarli.

1 โ€“ Il verbo egeรญro, declinato nei versetti 7 (ยซMa Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: โ€œAlzatevi [egรฉrthete] e non temeteโ€ยป) e 9 (ยซMentre scendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: โ€œNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dellโ€™uomo non sia risorto [egerthแบฝ] dai mortiโ€ยป), come sappiamo da tempo (cf. ad esempio VEGLIATE) รจ uno dei verbi della Risurrezione (cf. Mt 28, 6: ยซNon รจ qui. รˆ risorto [egรฉrthe], infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato depostoยป).

2 โ€“ Il riferimento allโ€™ ยซalto monteยป dei versetti 1 e 9, tra i tanti altri richiami alla Scrittura (come ad esempio il Sinai), si riferisce pacificamente anche al monte di Gerusalemme (cf. SIETE), dove Gesรน sarร  crocifisso, ma dove trionferร  con la sua Risurrezione.

3 โ€“ Anche lโ€™aggettivo ยซcandide (leukร )ยป del versetto 2 (ยซil suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luceยป) รจ direttamente un mirare al contesto della Risurrezione: ยซIl suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco (leukรฒn) come neveยป Mt 28, 3.

4 โ€“ Pure lโ€™atmosfera di ยซspaventoยป presente nella pericope odierna (ยซAllโ€™udire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore [efobรฉthesan]. Ma Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: โ€œAlzatevi e non temete (fobeฤฉsthe)โ€ยป vv. 6-7) fa il paio con i passi che narrano la Risurrezione (ยซPer lo spavento [fแฝนbou] che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. Lโ€™angelo disse alle donne: โ€œVoi non abbiate paura [fobeฤฉsthe]! So che cercate Gesรน, il crocifissoยป Mt 28, 4-5).

5 โ€“ Il trionfo della ยซluceยป della Trasfigurazione, poi, รจ aperto richiamo al momento della Risurrezione. Il versetto 2: ยซil suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti (imรกtia) divennero candide come la luceยป puรฒ essere anche un rimando alla Sindone?

6 โ€“ Peculiari, infine, sono le figure di Mosรจ e Elia.
Tra le molteplici e validissime esegesi su questi due personaggi, che cโ€™entrano col nostro tema della Risurrezione?
Se il lettore ricorda bene dalla Scrittura, sia Mosรจ che Elia hanno avuto rapporti ยซparticolariยป con la morte.
In merito al ยซlegislatoreยป, il libro del Deuteronomio, pur riferendo che egli gustรฒ la morte (cf. vv. 5; 7), narra al versetto 6: ยซNessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tombaยป.
In merito al ยซprofetaยป รจ scritto: ยซMentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salรฌ nel turbine verso il cieloยป (2Re 2, 11).

Dato atto di tutto quanto, recuperiamo la nostra parola: QUI.

tabor_monte_trasfigurazione
Monte Tabor (Galilea) โ€“ Interno della chiesa della Trasfigurazione

La troviamo per due volte al versetto 4, e sempre in bocca a Pietro: ยซPrendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป.
Lโ€™avverbio greco usato รจ รตde.
Nella traduzione in lingua italiana, da come abbiamo pocโ€™anzi riportato, esso assume apparentemente solo accezione di luogo in ambo le presenze.
Tuttavia รตde puรฒ esprimere in sรฉ due sfumature: assieme ad essere avverbio di luogo (qui/qua), esso รจ anche avverbio di modo (cosรฌ/in_questo_modo/in_questa_maniera).
Cerchiamo, da ciรฒ, di tentare un ragionamento logico (abbiamo detto ยซunยป, non ยซilยป, poichรฉ quello che si carpisce dalla Parola di Dio non sarร  mai unica e assoluta veritร : la Parola di Dio, infatti, ha ยซsettanta voltiยป, tanto per parafrasare una massima ebraica).
Bene, ragioniamo: รจ assodato il fatto che nello scrivere, oltre al contenuto, รจ opportuno adoperare anche un certo stile, e questa regola vale non solo per noi moderni, ma contava anche per gli antichi.
Detto ciรฒ, tra gli studiosi e accertata la tesi che il Vangelo secondo Matteo รจ scritto in un greco sufficientemente ยซlimatoยป; e da una stilistica ยซlevigata a sufficienzaยป si pretende, almeno, lโ€™assenza di ripetizioni (o quantomeno adoperare sinonimi, a meno che, e questo รจ pacifico, la ripetizione sia consapevolmente cercata a moโ€™ di figura retorica, o per veicolare una certa qual enfasi).
Ebbene, facendo presente che la ripetizione di รตde al versetto 4 potrebbe tranquillamente essere ยซretoricaยป o ยซenfaticaยป, ci piace, comunque, sottolineare unโ€™altra nostra lettura.

Se รตde รจ stato ripetuto in maniera cosรฌ ravvicinata, lโ€™intenzione dellโ€™evangelista non potrebbe essere stata quella di adoperare tale avverbio una volta con senso di luogo e unโ€™altra con senso di modo?

Orbene, tenendo assunta questa tesi, andiamo a tradurre in italiano per appurare dove e come si potrebbe verificare tale asserto.
Dividiamo il versetto in due e proviamo.

A โ€“ ยซPrendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: โ€œSignore, รจ bello per noi essere qui! [โ€ฆ]ยป

B โ€“ ยซ[โ€ฆ] Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaโ€ยป

Partiamo da A.
Da come leggiamo, ยซqui (รตde)ยป, reso con accezione di avverbio di luogo, ha senso.
Dobbiamo verificare se ยซqui (รตde)ยป regge anche se tradotto con avverbio di modo: ยซPrendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: โ€œSignore, รจ bello per noi essere cosรฌ! [โ€ฆ]ยป.
Ebbene, il senso regge, ed รจ anche molto forte.
Riflettiamo.
Pietro, assieme a Giacomo e Giovanni, sono al cospetto di una epifania divina (ci permettiamo di dire che stanno vivendo una esperienza ยซparadisiacaยป in senso stretto): cosa cโ€™รจ di piรน bello che contemplare e partecipare della presenza piena del Signore?
Ecco, allora, che certamente stare in quel luogo (ยซqui [รตde]ยป) รจ magnifico, ma รจ altrettanto vero che in quel luogo si verifica una divina manifestazione che pervade la vita di coloro che ne partecipano, tale da arrecare in costoro unโ€™estasi talmente (ยซcosรฌ [รตde]ยป) stupenda che va oltre il luogo.
Pensiamo ad un ragazzo ed una ragazza innamorati: certamente il luogo in cui si incontrano reca loro gioia, ma non รจ tanto il luogo la fonte di questa letizia, bensรฌ propriamente lโ€™incontro, il quale anche se avvenisse in capo al mondo, avrebbe sempre lo stesso effetto.

Andiamo a B.
Verifichiamo se anche in tale seconda parte di versetto, รจ accettabile lโ€™avverbio di modo: ยซ[โ€ฆ] Se vuoi, farรฒ cosรฌ tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaโ€ยป.
Ebbene, lโ€™accezione di modo risulta esplicitamente non recepibile.

Dunque, chiarito questo percorso esegetico, รจ poderoso notare quanto segue.
Abbiamo detto, sopra, come questo passo ci riconduca direttamente alla Risurrezione del Signore Gesรน.
Ecco che se andiamo, ovvero, dato che lo abbiamo giร  piรน volte richiamato in precedenza, se torniamo al capitolo 28 secondo Matteo, ai versetti 5 e 6 leggiamo quanto segue: ยซLโ€™angelo disse alle donne: โ€œVoi non abbiate paura! So che cercate Gesรน, il crocifisso. Non รจ qui. รˆ risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato depostoยป.
Ebbene, in Matteo 28 non solo lโ€™avverbio ยซquiยป รจ sempre lo stesso greco รตde del brano odierno della Trasfigurazione, ma in tal caso questo ยซqui (รตde)ยป in Matteo 28 non รจ nรฉ avverbio di luogo, nรฉ avverbio di modo, ma รจ tutti e due insieme.
Riflettendo bene, noteremo come quel ยซqui (รตde)ยป sia perfettamente conciliabile tanto con accezione di luogo (ยซNon รจ qui [nella tomba]ยป), quanto con accezione di modo (ยซSo che cercate Gesรน, il crocifisso. Non รจ cosรฌ [crocifisso e morto]. รˆ risortoยป).

Come concludere un cammino come quello odierno?
Orbene, tra le molteplici riflessioni che si potrebbero fare, ne scegliamo solo una: dinanzi alla manifestazione, alla Trasfigurazione di Gesรน, Pietro, emblema di noi uomini, non riesce a contenere tutta la pienezza del Signore, cosรฌ come il suo ยซqui (รตde)ยป oscilla tra un ยซmodoยป e un ยซluogoยป.
Se ben pensiamo, anche a noi capita lo stesso: quante volte ci domandiamo se Gesรน sia uno status o un locus.
Nostro Signore Gesรน Cristo รจ รตde pieno, รจ tanto ยซmodoยป quanto ยซluogoยป; e credere di riuscire a comprenderlo compiutamente nella nostra vita e con le nostre sole facoltร , oppure tentare di modularlo nella sua portata per arrivare a definirlo, non รจ la via giusta: se scegliessimo tracciati come questi, la nostra sorte non sarebbe differente da quella di Pietro, Giacomo e Giovanni (ยซi discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timoreยป โ€“ Mt 17, 6, che tecnicamente si puรฒ intendere ยซmorironoยป; e questo ce lo dice il fatto che Gesรน, dopo averli presi, dice loro: ยซegรฉrtheteยป, ovvero ยซRisorgete [Alzatevi]ยป โ€“ Mt 17, 7).
Dinanzi a nostro Signore Gesรน Cristo, รตde pieno, non dobbiamo fare altro che comportarci come hanno fatto le donne nei pressi del sepolcro: ยซesse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adoraronoยป (Mt 28, 9).

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


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