Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 6 Dicembre 2020

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Nel pieno dellโ€™Avvento, camminando con forte speranza (questโ€™anno come non mai) verso il Natale del Signore Gesรน Cristo, la Liturgia odierna ci offre lโ€™inizio del Vangelo secondo Marco.
Cerchiamo assieme di trarre alcuni spunti guida da questo estratto.

In primo luogo, soffermiamoci sul versetto di Mc 1, 1:
ยซInizio del vangelo di Gesรน, Cristo, Figlio di Dioยป.

In questa riga troviamo, immediatamente, lo schema del Vangelo secondo Marco.
Per dirla con un gergo cinematografico, il versetto di Mc 1, 1 ci indica il punto esatto in cui finisce il primo tempo ed inizia il secondo.
Difatti a metร  del Vangelo secondo Marco troviamo lโ€™affermazione di Pietro:
ยซEd egli [Gesรน] domandava loro: โ€œMa voi, chi dite che io sia?โ€. Pietro gli rispose: โ€œTu sei il Cristoโ€œยป (Mc 8, 29). -โ€œCristoโ€, secondo la tradizione ebraica, era titolo sacerdotale, profetico e regale, e non mancava di collocarsi anche in ambito marziale. Il Maschiach (ยซMessiaยป, ovvero ยซUntoยป, ovvero ยซCristoยป), infatti, sarebbe stato (anche) un capo-condottiero, che avrebbe liberato il popolo dโ€™Israele da ogni oppressione, compresa quella politico-militare che gli Ebrei stavano subendo, al tempo di Gesรน, dai Romani (cf. Zc 9, 9-10: ยซEcco, a te viene il tuo re. [โ€ฆ] il suo dominio sarร  da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terraยป). Tuttavia appena sopra abbiamo scritto โ€œanche un capo-condottieroโ€, perchรฉ รจ vero che gli scritti ebraici parlavano pure di un โ€œMessia sofferenteโ€ (cf. Zc 12, 10: ยซRiverserรฒ sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a me, colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenitoยป)
Il proclama finale, quello pieno, invece, ovvero la definitiva professione di fede, la troviamo esattamente in bocca al centurione romano sotto la croce:
ยซIl centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: โ€œDavvero questโ€™uomo era Figlio di Dio!โ€ยป (Mc 15, 39). -Anche qui una breve nota. Lโ€™Evangelista Marco mette in bocca la compiuta professione di fede non ad un ebreo, bensรฌ ad un romano. Questo certamente vale come messaggio di apertura alle โ€œgentiโ€, ovvero manifesta come Gesรน sia venuto a spalancare la salvezza a tutti i popoli, ma con buona probabilitร  ci sta ad indicare quali fossero i precisi destinatari del Vangelo secondo Marco, ovvero chi erano coloro per cui Marco scrisse il suo testo. Con fondata plausibilitร , infatti, il Vangelo secondo Marco รจ stato scritto per i Romani, o meglio, per coloro che, a Roma, intendevano ricevere il battesimo di Gesรน Cristo. Inoltre, data la brevitร  dello scritto marciano, รจ presumibile che il Vangelo secondo Marco fosse letto integralmente per questi catecumeni romani, prima che essi ricevessero il Battesimo, nel contesto della veglia pasquale (similmente ad una Haggadรก di Pesach, ovvero al racconto che gli Ebrei leggono la sera di Pasqua, che narra lโ€™uscita del popolo dโ€™Israele dallโ€™Egitto)
Tornando ancora al versetto di Mc 1, 1, troviamo unโ€™ulteriore puntualizzazione che ci preme sottolineare.
Certo, se ci scappa di dire: โ€œVangelo di Marcoโ€ (o โ€œdi Matteo/Luca/Giovanniโ€) non รจ assolutamente una blasfemia. Tuttavia anche la precisione nel parlare aiuta la fede.
Ebbene, il Vangelo (ovvero โ€œBuona Novellaโ€, dal greco eu-aggรฉlion) รจ sempre e solo โ€œdi Gesรนโ€. E il โ€œVangelo di Gesรนโ€ รจ declinato โ€œsecondo Marcoโ€ (e โ€œsecondo Matteo/Luca/Giovanniโ€). -La diatriba circa il fatto di scovare tra i quattro Vangeli quale sia il piรน attendibile, ovvero la ridondante polemica in merito alle supposte contraddizioni tra i testi evangelici, sono questioni prive di fondamento. Tutti e quattro i Vangeli, infatti, dicono la veritร , e tra questi non sussistono contraddizioni, poichรฉ Matteo, Marco, Luca e Giovanni sono tra loro complementari, ovvero si integrano vicendevolmente. Facciamo un piccolo esempio: il ragazzo A e la ragazza B si sposano. Il racconto di questo matrimonio da parte dei genitori di A verterร  sugli aspetti, sui ricordi e su particolari episodi che hanno colpito i genitori di A. Il racconto di questo matrimonio da parte dei genitori di B, invece, verterร  sugli aspetti, sui ricordi e su particolari episodi che hanno colpito i genitori di B. E cosรฌ sarร  per ciascun invitato. Ma le โ€œdifferenzeโ€ che dovessero emerge da questi racconti, non equivalgono ad affermare che un racconto รจ vero ed uno falso. Tutti, infatti, sono veri, ma in ciascuna narrazione cโ€™รจ la โ€œdeclinazioneโ€ emotiva, percettiva, emozionale (e, nel caso dei Vangeli, anche didattica) di colui che ha partecipato e quindi narrato

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Dato tutto quanto, andiamo a scorgere un breve approfondimento in merito a Mc 1, 2-3:
ยซ(2) Come sta scritto nel profeta Isaia:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerร  la tua via.
(3) Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieriยป.

1 โ€“ Il verbo ยซpreparerร ยป (Mc 1, 2) nel greco del Vangelo รจ kataskeuรกzo che letteralmente esprime il ยซdedicarsi a mettere ordineยป
Il suo tema radicale, tuttavia, รจ espressione del nome skeลฉos (kata รจ preposizione che indica un ยซproporsi/dedicarsiยป), il quale tecnicamente significa ยซvaso/suppellettileยป.

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arredamento_vaso_suppellettile_rosario_croce

2 โ€“ Ora, andando ad analizzare il verbo ยซPreparateยป (Mc 1, 3), notiamo, perรฒ, che il greco del Vangelo non usa ancora kataskeuรกzo, ma adopera il termine etoimรกzo, che vale sempre ยซpreparare/apprestareยป, ma il suo senso profondo esprime il concetto di ยซrealtร /effettivitร ยป (cf, lโ€™aggettivo รฉtoimos).

Questa analisi ci pone dinanzi ad un quesito: come mai lโ€™Evangelista ha adoperato due verbi diversi per esprimere lo stesso movimento?
Si puรฒ ipotizzare che abbia voluto adoperare un sinonimo, probabilmente per soddisfare la serenitร  dello stile linguistico, ovvero per non essere ripetitivo.
Perรฒ, accanto a queste deduzioni logiche, certamente valide ed ammissibili, potremmo sussurrarne altre di carattere esegetico, poichรฉ dinanzi alla Parola di Dio, che si cela ma parla attraverso lo scritto dellโ€™Evangelista, ogni minuzia รจ veicolo di significati profondi (cf. Sal 62, 12: ยซUna parola ha detto Dio, due ne ho uditeยป).
Ebbene, una nostra lettura circa questa differenza di verbi, adoperati per la stessa azione (kataskeuรกzo e etoimรกzo), ci porta ad individuare quanto segue.
รˆ possibile attribuire al termine kataskeuรกzo un tratto generico, di cui etoimรกzo rappresenterebbe una sua specificazione.
E ciรฒ possiamo dedurlo anche dal fatto che nel versetto di Mc 1, 3 sono usati due verbi in relazione tra loro, i quali appaiono decisamente quali precisazioni del ยซpreparerร ยป di Mc 1, 2.
Il primo di questi due verbi che vanno a particolareggiare kataskeuรกzo (ยซpreparare [vaso/suppellettile]ยป) abbiamo visto essere proprio etoimรกzo (ยซpreparare [essere reale/effettivo]ยป), mentre il secondo รจ ยซraddrizzateยป. -Facciamo un esempio per capirci: io โ€œpreparoโ€ il pranzo, โ€œpreparandoโ€ la pasta e โ€œcondendoโ€ lโ€™insalata. La frase regge. Tuttavia il senso specifico di fondo รจ il seguente: io โ€œpreparoโ€ il pranzo, โ€œcuocendoโ€ la pasta e โ€œcondendoโ€ lโ€™insalata. Ecco che, quindi, il โ€œpreparareโ€ la pasta, pur se formalmente รจ lo stesso verbo di โ€œpreparareโ€ il pranzo, sostanzialmente esprime la determinazione di questโ€™ultimo (la pasta si prepara โ€œcuocendolaโ€), anche per il fatto che la โ€œpreparazioneโ€ del pranzo non si limita solo alla โ€œpreparazione/cotturaโ€ pasta, ma comprende anche il โ€œcondireโ€ lโ€™insalata. Per dirla con una formula matematica: cottura della pasta + condire insalata = preparare il pranzo. Ovvero: ยซPreparate (etoimรกzo)ยป + ยซraddrizzateยป = ยซpreparerร  (kataskeuรกzo)ยป

3 โ€“ Preso atto di ciรฒ, fermiamoci, quindi, su questโ€™ultimo verbo, ovvero ยซraddrizzateยป (Mc 1, 3).
Il greco del Vangelo non usa un solo termine, ma adopera una circonlocuzione, ovvero eutheรญas poieฤฉte, che letteralmente vale ยซfate (poieฤฉte) dritti (eutheรญas)ยป.
Approfondiamo ancora un poโ€™.
Lโ€™aggettivo eutheรญas con plausibilitร  trova il suo senso nel composto tra eลฉ (ยซbuonoยป) + thรฉo (ยซcorrereยป).
Ecco, allora, che quel ยซfate drittiยป, riferito ai sentieri del Signore, si illumina di senso profondo.
Invero i sentieri del Signore non sono mai storti, e non รจ certo per lโ€™intervento dellโ€™uomo che i sentieri del Signore si raddrizzano.
Il ยซraddrizzate i suoi [del Signore] sentieriยป, infatti, non vuol dire che il Signore sbaglia strada, ma intende ยซfate drittiยป i sentieri del Signore, ovvero, come appena argomentato, ยซlasciate fare la buona corsaยป ai sentieri del Signore, ovvero ยซche i sentieri del Signore compiano il percorso che appartiene propriamente loroยป: percorso, questo, che รจ una retta via, una ยซbuona corsaยป appunto.
La robusta sollecitazione della riga: ยซraddrizzate i suoi sentieriยป, quindi, ci richiama a non accomodare il sentiero (il volere, la volontร ) del Signore al nostro (al nostro volere, alla nostra volontร , che sicuramente non sono caratterizzati da una ยซbuona corsaยป), ma a recepirlo secondo lโ€™essenza che pienamente e propriamente gli appartiene; a percorrerlo seguendo il tracciato delle sue (del Signore) coordinate, secondo quanto Egli (il Signore) riconosce e stabilisce come โ€œdrittoโ€, come la vera ยซcorsa buonaยป. -Che alle volte a noi sembra tutto tranne che โ€œbuonaโ€. Ma se il โ€œbuonoโ€ lo stabiliamo noi, ovvero se consideriamo la volontร  di Dio non comโ€™รจ, ma come vorremmo che fosse, ecco che i sentieri non saranno dritti; mentre se ci abbandoniamo alla volontร  di Dio cosรฌ come da Lui effettivamente proviene, ecco che i sentieri, pur se la nostra percezione immediata potrebbe valutarli diversamente, saranno dritti

Ecco, quindi, che avendo aperto alcuni orizzonti legati ai termini analizzati (kataskeuรกzo; etoimรกzo; eutheรญas poieฤฉte), la profonditร  dei versetti che abbiamo oggi in oggetto si schiude dinanzi agli occhi, e al cuore:
ยซ2) Come sta scritto nel profeta Isaia:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerร  (kataskeuรกzo)la tua via.
(3) Voce di uno che grida nel deserto:
Fate in modo che la via del Signore prenda possesso della vostra realtร  (etoimรกzo),
lasciate che siano i suoi sentieri ad indicarvi la corsa buona (eutheรญas poieฤฉte)ยป.

Poichรฉ se il โ€œpreparareโ€ non sarร  articolato su queste due specificazioni (etoimรกzo + eutheรญas poieฤฉte), il Signore e la sua via rimarranno un mero arredamento, un vaso, una suppellettile (kataskeuรกzo). -Come spesso sono le croci appese nelle nostre case, o le corone del rosario che cingono i nostri colli.

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


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