Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 5 Gennaio 2020

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Nel pieno del periodo natalizio, la Liturgia ci propone il prologo del Vangelo secondo Giovanni.
Siamo dinanzi ad un brano cosรฌ aulico che, per commentarlo, non basterebbe unโ€™intera vita (cfr. Gv 21, 25); eppure, allo stesso tempo, esso รจ talmente ineffabile, che qualsiasi chiosa, sia essa interpretativa o esplicativa, risulterebbe inconsistente e vana.
Sarebbe giusto, inoltre, adoperare lโ€™articolo determinativo per definirlo, poichรฉ questo non รจ โ€œunโ€ brano, ma โ€œil branoโ€; non รจ โ€œunโ€ prologo, ma โ€œil prologoโ€.
Da come si puรฒ intuire fin da tale introduzione, siamo al cospetto di uno scritto molto โ€œdelicatoโ€, che impone, a colui che lo legge o che lo ascolta, estrema considerazione, ossequio e riverenza.
Sia chiaro: lโ€™intera Scrittura รจ โ€œdelicataโ€, poichรฉ tutta รจ Parola di Dio, ma il prologo del quarto Vangelo รจ la gemma incastonata nella corona; รจ il sancta sanctorum del tempio.
Tuttavia, se proprio volessimo utilizzare una circonlocuzione appropriata, piรน che un โ€œpasso santoโ€, il prologo giovanneo esprime โ€œlโ€™apice della sacralitร โ€. E se รจ vero che nel gergo comune โ€œsantoโ€ e โ€œsacroโ€ sono usati come sinonimi, in realtร  sono concetti ben differenti.
Non sarร  questa la sede per sviscerare tale dissimiglianza: ci basti solo notare che con il โ€œsacroโ€, non con il โ€œsantoโ€, si rischia lโ€™ โ€œustioneโ€. Ecco perchรฉ occorre quella โ€œdelicatezzaโ€ invocata appena sopra.
Ebbene, data la premessa pocโ€™anzi espressa, per procedere come ci รจ solito, sarebbe consigliabile estrapolare ed analizzare un termine poco impegnativo, che consenta la preservazione della nostra integritร .
รˆ pur vero, perรฒ, che non vโ€™รจ โ€œsemplicitร โ€ (intesa come โ€œsuperficialitร  di commentoโ€) nella Scrittura, quindi o si fa la scelta di evitare qualsiasi forma di approccio ad essa, oppure ci si deve rendere prossimi alla Parola di Dio sempre con molto riguardo.
Certo che osare di scegliere il termine โ€œVERBOโ€, e conseguentemente ardire ad un commento della โ€œPAROLAโ€ per antonomasia, รจ un bel daffare: voler penetrare nel senso profondo del โ€œLร’GOSโ€, infatti, รจ impossibile, quasi sconsigliabile. Perรฒ lo scrivente preferisce rischiare lโ€™ โ€œustioneโ€, piuttosto che essere lontano dal Fuoco!

Lo Spirito Santo sorga sopra lo scrivente ed il lettore.

Cerchiamo, allora, adoperando il massimo rispetto, di rendere una attenta esegesi.

Primo punto
Lo scrivente sa che non occorrerebbe precisare quanto appena appresso, ma la deferenza tanto invocata richiede in sรฉ meticolositร , ordine ed attenzione.
Nel testo evangelico che il sacerdote proclamerร , il sostantivo โ€œVerboโ€, presente quattro volte (vv. 1 e 14), nel greco originale รจ risaputo essere โ€œlรฒgosโ€ (usiamo la lettera minuscola sia per rispetto della forma di scrittura greca, sia perchรฉ siamo ad analizzare il lemma in quanto tale, pur sapendo chi sia โ€œil Lรฒgosโ€).
Questo nome ha una molteplicitร  di esplicazioni, ma possiamo, in questa sede, ricondurlo a due significati fondamentali: โ€œparolaโ€ (con le sue varie manifestazioni: โ€œdiscorso/espressioneโ€) e โ€œragioneโ€ (con le sue varie manifestazioni: โ€œopinione/computoโ€).

(A titolo di esempio cfr. Mt 8, 8: โ€œMa il centurione riprese: โ€œSignore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dรฌ soltanto una parola e il mio servo sarร  guaritoโ€)

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Secondo punto
Il termine โ€œlรฒgosโ€ viene dal verbo greco โ€œlรจgoโ€, il quale reca in sรฉ una triplice accezione, che รจ espressione della sua trasformazione e crescita lessicale.
La direzione ordinata dello sviluppo del senso di โ€œlรจgoโ€ ci imporrebbe un tragitto progressivo e cronologico, ovvero dal significato primitivo a quello piรน evoluto. Tuttavia, in tal caso, il nostro percorso sarร  a ritroso: e ciรฒ non rappresenta un venir meno di quellโ€™ โ€œordineโ€ invocato al primo punto, poichรฉ noi stiamo โ€œscavandoโ€ allโ€™interno di โ€œlรฒgosโ€, e scavare con lo scopo di cogliere il senso profondo di un vocabolo, altro non significa se non โ€œprogredire allโ€™indietroโ€.

1 โ€“ Orbene, il significato terzo di โ€œlรจgoโ€, ovvero quello piรน โ€œlogicoโ€, intende propriamente โ€œdire/parlareโ€ (naturale che โ€œlรฒgosโ€, ovvero โ€œparola/ragioneโ€ sia facilmente connesso con โ€œdire/parlareโ€).

(A titolo di esempio cfr. Mt 5, 2: โ€œPrendendo allora la parola, li ammaestrava dicendoโ€)

2 โ€“ Scendiamo, ora, al significato secondo di โ€œlรจgoโ€, ovvero โ€œraccogliere/noverareโ€.
Tale senso sembrerebbe disconnesso col precedente, eppure non รจ forse vero che una โ€œraccoltaโ€ si โ€œesponeโ€, ovvero si โ€œrac_contaโ€ in modo che sia โ€œquantificata/noverataโ€?
Interessante come il concetto di โ€œesposizioneโ€ sia non solo il โ€œmostrareโ€ in senso stretto, ad esempio un prodotto, ma sia anche termine tecnico che concerne la โ€œcapacitร  di esprimersiโ€, ad esempio nel parlare o nello scrivere. Curioso รจ anche andare ad un termine latino (e italiano), che ha in sรฉ la radice di โ€œlรฒgosโ€ e โ€œlรจgoโ€, ovvero โ€œelegantiaโ€ (eleganza): esso intende puntualmente โ€œfare_una_sceltaโ€, quindi รจ un โ€œraccogliereโ€ (lรจgo), quindi รจ un โ€œragionareโ€ (lรฒgos).

(A titolo di esempio cfr. Mt 23, 37: โ€œGerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete volutoโ€; Mt 13, 47-48: โ€œIl regno dei cieli รจ simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando รจ piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattiviโ€; Mt 10, 30: โ€œQuanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati [passivo teologico]โ€; Mt 25, 19.24.26: โ€œDopo molto tempo il padrone di quei servi tornรฒ, e volle regolare i conti con loro. Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparsoโ€)

3 โ€“ Arriviamo, infine, al significato primigenio di โ€œlรจgoโ€.
Questo verbo, prima di indicare โ€œraccogliere/noverareโ€ e poi โ€œdire/parlareโ€, esprime il concetto di โ€œgiacereโ€.
La radice profonda di โ€œlรจgoโ€, infatti, viene direttamente al verbo gemello โ€œlรจkhomaiโ€ (appunto โ€œgiacere/adagiareโ€), ed anche qui il senso logico di tutto, che in apparenza sfugge, รจ ben rintracciabile.
Adesso rifacciamo il cammino al contrario, in salita, per notare come lโ€™evoluzione lessicale abbia progredito: quello che vien messo a โ€œgiacereโ€ รจ ciรฒ che รจ โ€œraccolto/noveratoโ€, il quale viene โ€œesposto/raccontatoโ€ (tutto questo รจ il verbo โ€œlรจgoโ€), sul quale ci si โ€œragionaโ€ dovendo usare โ€œparoleโ€ che diano definizioni appropriate (tutto questo รจ il sostantivo โ€œlรฒgosโ€).

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Betlemme

Terzo punto
Giunti sino a tale livello, per aiutarci nella riflessione occorre proseguire lungo il tracciato che si aggancia al capostipite di โ€œlรฒgosโ€ e โ€œlรจgoโ€, ovvero il summenzionato verbo โ€œlรจkhomaiโ€, che abbiamo detto significare โ€œgiacere/adagiareโ€.
Questo verbo รจ espressione di un sostantivo, ovvero โ€œlรจkhosโ€, e sarร  questo a prenderci per mano lungo lโ€™ultimo tratto di strada che percorreremo questโ€™oggi. E come una mano รจ provvista di cinque dita, associamo a questa immagine le cinque accezioni di senso che esprime il nome โ€œlรจkhosโ€.

1 โ€“ essendo della stessa radice di โ€œlรจkomaiโ€, come primo intendimento questo termine significa propriamente โ€œgiaciglioโ€.

(A titolo di esempio cfr. Lc 2, 12.16: โ€œQuesto per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. Andarono dunque senzโ€™indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoiaโ€)

Anche in questo caso, molto interessante e di ausilio per il nostro ragionamento รจ andare alla lingua latina.
1a โ€“ Dal nome โ€œlรจkhosโ€ viene, in primo luogo, โ€œlectusโ€, che come sostantivo vale โ€œlettoโ€, mentre come aggettivo intende โ€œelettoโ€ (rifletta il lettore: lโ€™ โ€œelettoโ€ non รจ forse colui che โ€œgiaceโ€ su un seggio [la famigerata โ€œpoltronaโ€]? Non รจ il frutto di una โ€œsceltaโ€ [โ€œraccoltaโ€ โ€“ cfr. โ€œlรจgoโ€], ovvero di un โ€œragionamentoโ€ [cfr. โ€œlรฒgosโ€]? E ancora: lโ€™ โ€œelettoโ€ non รจ colui che รจ chiamato a proferire โ€œparoleโ€ [cfr. โ€œlรฒgosโ€] per conto altrui? E potremmo continuareโ€ฆ).

(A titolo di esempio cfr. Lc 23, 35: โ€œIl popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: โ€œHa salvato gli altri, salvi se stesso, se รจ il Cristo di Dio, il suo elettoโ€)

1b โ€“ Dal nome โ€œlรจkhosโ€ viene un altro sostantivo latino, ovvero โ€œlecticaโ€, che principalmente intende โ€œlettigaโ€ (non รจ difficile legarla a โ€œgiaciglioโ€), ma secondariamente arriva a significare โ€œbiforcazioneโ€ (non รจ difficile legarla a โ€œsceltaโ€ ovvero โ€œragionamentoโ€).

(A titolo di esempio cfr. Lc 16, 13: โ€œNessun servo puรฒ servire a due padroni: o odierร  lโ€™uno e amerร  lโ€™altro oppure si affezionerร  allโ€™uno e disprezzerร  lโ€™altro. Non potete servire a Dio e a mammonaโ€)

2 โ€“ Il secondo significato che assume โ€œlรจkhosโ€ รจ quello di โ€œmatrimonioโ€ (il โ€œlettoโ€ per eccellenza, infatti, รจ il โ€œletto nuzialeโ€). Da notare come il sostantivo latino di cui sopra, ovvero โ€œlectusโ€, intenda anche โ€œtalamo nuzialeโ€.

(A titolo di esempio cfr. Mc 2, 19-20: โ€œGesรน disse loro: โ€œPossono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo รจ con loro? Finchรฉ hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarร  loro tolto lo sposo e allora digiunerannoโ€ [sinossi con Mt 9, 15 e Lc 5, 34-35]; Mt 25, 1.5-6.10: โ€œIl regno dei cieli รจ simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Poichรฉ lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levรฒ un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Ora, mentre quelle andavano per comprare lโ€™olio, arrivรฒ lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusaโ€)

3 โ€“ Il terzo senso che assume โ€œlรจkhosโ€ รจ quello di โ€œferetroโ€ (il โ€œlettoโ€, con manifesto richiamo, allude direttamente anche al โ€œgiaciglio funerarioโ€). Da notare anche in questa occasione come ancora il sostantivo โ€œlectusโ€, intenda pure โ€œletto funebreโ€.

(A titolo di esempio cfr. Mt 27, 59-60: โ€œGiuseppe, preso il corpo di Gesรน, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andรฒโ€ [sinossi con Mc 15, 46, Lc 23, 53 e Gv 19, 41-42])

4 โ€“ Il quarto concetto che assume โ€œlรจkhosโ€ รจ โ€œnidoโ€ (non รจ forse questo il โ€œlettoโ€ degli animali [tra lโ€™altro usato anche dalle persone con senso traslato]?). Da notare come, in tal caso, il nome โ€œlecticaโ€ (o โ€œlecticulaโ€) intenda anche โ€œnidoโ€.

(A titolo di esempio cfr. Mt 13, 31-32: โ€œl regno dei cieli si puรฒ paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso รจ il piรน piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, รจ piรน grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi ramiโ€ [sinossi con Mc 4, 32 e Lc 13, 19])

5 โ€“ Non ci rimane che lโ€™ultimo dito, ovvero lโ€™ultimo significato profondo a cui รจ connesso โ€œlรจkhosโ€ (ovvero โ€œlรจgoโ€ ovvero โ€œlรฒgosโ€). Ci si potrebbe arrivare, senza sbagliare, anche per allegoria, ma ciรฒ che a noi interessa, in questa sede, รจ rimanere ancorati ad una esegesi prettamente filologica.

(Interessante notare, tuttavia, come โ€œlรฒgosโ€ sia la radice di โ€œlogicaโ€, ma al contempo sia espressione โ€œteo_logicaโ€ per avvicinarsi a definire lโ€™indefinibile, ovvero nostro Signore Gesรน Cristo, Egli che รจ talmente ineffabile, quanto poderosamente concreto. Ecco perchรฉ, al cospetto della Parola di Dio, รจ rilevante sia lโ€™analisi โ€œscientificaโ€ [esegetico-filologica], sia la meditazione โ€œspiritualeโ€ [metaforica], le quali debbono andare non in disbiosi, ma sempre in piena simbiosi)

Ebbene, ricucendo il discorso con quanto precede la parentetica appena presentata, il โ€œlettoโ€ รจ non solo un simbolo coniugale (2 โ€“ โ€œmatrimonioโ€); non รจ solo allusione alla morte (3 โ€“ โ€œferetroโ€); non ammicca solamente al riparo e alla protezione (4 โ€“ โ€œnidoโ€): il letto รจ sinonimo esplicito di vita, di nascita.
Infatti, ed eccoci quindi al quinto significato, della stessa radice di โ€œlรจkhosโ€ รจ il sostantivo โ€œlรจkhoโ€ che significa โ€œpuerperaโ€, ovvero โ€œdonna_che_ha_appena_partoritoโ€.
Straordinario: non stiamo proprio vivendo il Natale, ovvero il periodo in cui la Vergine Puerpera (lรจkho) ha appena partorito il Verbo (lรฒgos)?
Ma oltre a questa casualitร  (possibile che sia sempre tutto un caso?), รจ magnifico dedurre dal nostro discorso come tecnicamente il sostantivo โ€œlรฒgosโ€ sia figlio di un percorso che germoglia da โ€œlรจkhoโ€; ed รจ magnifico dedurre come lessicalmente il nome โ€œlรจkhoโ€ sia intimamente contenuto nel cuore di โ€œlรฒgosโ€.

(A titolo di esempio cfr. Gv 19, 26-27: โ€œGesรน allora, vedendo la madre e lรฌ accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: โ€œDonna, ecco il tuo figlio!โ€. Poi disse al discepolo: โ€œEcco la tua madre!โ€. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casaโ€)

Lo scrivente reputa opportuno non andare oltre.
Si lascia al lettore lโ€™amplissimo margine di riflessione che il termine โ€œlรฒgosโ€ offre, ben sapendo che โ€œil Lรฒgosโ€ contiene ed esprime tutto quello che ci siamo detti, ma essendo nella consapevolezza che non possono certo bastare queste insufficienti righe per comprenderne il senso.
Sia questo breve scritto un piccolo spiraglio, che possa consentire una prossimitร  maggiore al Signore nostro Gesรน Cristo.

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


Letture della
II Domenica dopo Natale โ€“ ANNO A
Colore liturgico: BIANCO

Prima Lettura

La sapienza dio Dio รจ venuta ad abitare nel popolo eletto.

Dal libro del Sirร cide
Sir 24,1-4.12-16, NV 24,1-4.12-16

La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti รจ benedetta, mentre dice:
ยซAllora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse:
“Fissa la tenda in Giacobbe e prendi ereditร  in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti” .
Prima dei secoli, fin dal principio,
egli mi ha creato, per tutta l’eternitร  non verrรฒ meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e cosรฌ mi sono stabilita in Sion.
Nella cittร  che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme รจ il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore รจ la mia ereditร ,
nell’assemblea dei santi ho preso dimoraยป.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Sal 147

Il Verbo si รจ fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perchรฉ ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce. R.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Cosรฌ non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R.

Seconda Lettura

Mediante Gesรน, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Ef 1,3-6.15-18

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesรน Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella caritร ,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesรน Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontร , a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.

Perciรฒ anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesรน e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinchรฉ il Dio del Signore nostro Gesรน Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua ereditร  fra i santi.

Parola di Dio

Vangelo

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 1,1-18

[In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio: tutto รจ stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente รจ stato fatto di tutto ciรฒ che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta.]
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perchรฉ tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
[Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto.
A quanti perรฒ l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, nรฉ da volere di carne, nรฉ da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di veritร .]
Giovanni gli rende testimonianza e grida: “Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi รจ passato avanti, perchรฉ era prima di me”.
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
Perchรฉ la legge fu data per mezzo di Mosรจ, la grazia e la veritร  vennero per mezzo di Gesรน Cristo.
Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito,
che รจ nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.

Parola del Signore

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