Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 30 Agosto 2020

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Quanta autorevolezza scaturisce da Gesรน e dalle sue parole, nel passo evangelico di questa domenica. Potremmo anche azzardare a dire: quanta autoritร .
Spesso, infatti, il Signore sembra adoperare modi, maniere e termini duri; sembra essere particolarmente crudo.
A ben notare, perรฒ, nella pericope odierna, non รจ il solo rigore di Gesรน che domina, ma la sua docilitร , la sua mansueta conformitร  alla volontร  del Padre; nonchรฉ il suo essere ยซprimoยป Parร clito (ยซConsolatore/Avvocatoยป) per lโ€™uomo. -ยซprimoยป non in senso gerarchico, ma inteso quale ยซcombinazione alternaยป con lโ€™ ยซaltro Parร clitoยป (Cf. Gv 14, 16); invero il Figlio รจ lโ€™ ยซEterno (Padre) Amore (Spirito)ยป di Dio che si รจ fatto ยซPrincipioยป di Salvezza per lโ€™uomo (ยซprincipioยป deriva da primus-capio ovvero ยซprimo nel prendereยป o ยซcolui che prende il primo postoยป, ma ancor piรน forte da primus-coepio ovvero ยซprimo ad incominciareยป o ยซprimo cominciamento/origineยป)
Tuttavia non possiamo non notare come alcune pronunzie di Gesรน siano manifestamente decise, forti e rigorose.
Non si puรฒ, difatti, forzare lโ€™edulcorazione, lร  dove chiaramente vโ€™รจ sale.
Invero, come un genitore (padre-uomo e madre-donna: il resto non รจ!) ha da modulare e modularsi nel suo essere primo e principale educatore nei confronti del figlio, date le capacitร  ricettive di questโ€™ultimo, od anche a cagione delle diverse occasioni e vicende che occorrono (in presenza di piรน figli, poi, pur se la matrice educativa รจ la stessa, spetta ai genitori adattarla a seconda delle qualitร  percettive di ciascuno dei figli), anche il Signore non si sottrae a quelle ยซvariazioni di tonoยป che debbono esser proprie del buon educatore; Egli che รจ lโ€™Educatore per antonomasia.

Orbene, nel Vangelo odierno troviamo unโ€™espressione molto forte adoperata da Gesรน nei confronti di Pietro, proprio colui che alcune righe prima era stato il destinatario di un eccelso encomio da parte del Signore (Cf. DOMANDร’): ยซMa egli (Gesรน), voltandosi, disse a Pietro: โ€œVaโ€™ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perchรฉ non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!โ€ยป (Mt 16, 23).

A ben rifletterci, perรฒ, un simile linguaggio venne giร  usata da Gesรน nei confronti Pietro: ยซE disse loro (a Pietro ed Andrea): โ€œVenite dietro a me, vi farรฒ pescatori di uominiโ€ยป (Mt 4, 19).

Dove sta la differenza?
Ebbene, certamente vโ€™รจ difformitร , e lo vedremo appresso; tuttavia gradiremmo leggere questa ยซdifferenzaยป proprio alla luce di quellโ€™aspetto, di quellโ€™approccio ยซmodulativoยป che dovrebbe essere caratteristica peculiare dellโ€™educatore.

Ordunque: la traduzione italiana adopera (coniugandola appropriatamente) la stessa formula per ambo i passi or ora citati, ma in greco i termini con cui si esprimono ยซVaโ€™ยป e ยซVeniteยป sono diversi.
-In merito a Mt 16, 23 (ovvero il Vangelo odierno), il verbo adoperato รจ upรกgo;
-in merito a Mt 4, 19, invece, il verbo non cโ€™รจ proprio (ovvero รจ implicito e in dissolvenza), ma cโ€™รจ esattamente un avverbio, ovvero deลฉte.

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Partiamo dalla solita analisi linguistica.

1-Il verbo upรกgo รจ composto dalla preposizione upรณ (ยซsottoยป) e dal tema verbale รกgo (ยซcondurreยป โ€“ tipicamente adoperato nel gergo militare).
Ecco allora che, lasciando che la traduzione letterale ci faccia intendere il senso profondo del termine, il versetto matteano in questione (Mt 16, 23) si potrebbe rendere cosรฌ: ยซConduciti sotto dietro a me, Satana! [โ€ฆ]ยป.
Come abbiamo giร  lasciato intendere, precisando come il verbo รกgo sia prettamente appartenente al gergo militare (Cf. ยซstrategaยป, dal greco stratรณs [ยซesercitoยป] + รกgo), il tono adoperato da Gesรน, in tal caso, รจ fortemente imperativo: tecnicamente รจ un ordine!
E tale intensitร  imperiosa รจ palesemente rafforzata dallโ€™accostamento dei due avverbi ยซsotto-dietroยป, che tramite la traduzione letterale (spesso ยซbruttaยป, ma altrettanto spesso chiarificatrice) fa propriamente risaltare questa autoritaria gravitร .

-Citiamo altri passi in cui รจ presente il verbo upรกgo.
Mt 4, 10: ยซAllora Gesรน gli rispose: โ€œVattene [รบpage], Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoโ€ยป.
Mt 5, 41: ยซE se uno ti costringerร  ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne [รบpage] dueยป.
Mt 8, 4.13: ยซPoi Gesรน gli disse: โ€œGuร rdati bene dal dirlo a qualcuno; vaโ€™ [รบpage] invece a mostrarti al sacerdote e presenta lโ€™offerta prescritta da Mosรจ come testimonianza per loroโ€. [โ€ฆ] E Gesรน disse al centurione: โ€œVaโ€™ [รบpage], avvenga per te come hai credutoโ€. In quellโ€™istante il suo servo fu guaritoยป.
Mt 20, 4: ยซAndate [upรกgete] anche voi nella vigna; quello che รจ giusto ve lo darรฒยป.
Mt 26, 18.24: ยซEd egli rispose: โ€œAndate[upรกgete] in cittร  da un tale e ditegli: โ€œIl Maestro dice: Il mio tempo รจ vicino; farรฒ la Pasqua da te con i miei discepoliโ€โ€. [โ€ฆ] Il Figlio dellโ€™uomo se ne va [upรกgei], come sta scritto di lui; ma guai a quellโ€™uomo dal quale il Figlio dellโ€™uomo viene tradito! Meglio per quellโ€™uomo se non fosse mai nato!ยป.

2-Ora lโ€™avverbio deลฉte.
Pur se tecnicamente รจ formato dallโ€™avverbio deลฉro (che esprime moto) + lโ€™espressione verbale รญte (da eรญmi ovvero ยซandareยป), deลฉte letteralmente si dovrebbe tradurre con ยซOrsรนยป.
Di ciรฒ dato atto, la traduzione letterale del summenzionato Mt 4, 19 andrebbe resa con: ยซOrsรน dietro a me, vi farรฒ pescatori di uominiยป.
In tal caso, a differenza di quanto comunica upรกgo, non siamo al cospetto di un ordine, bensรฌ di unโ€™interiezione emotiva, che esprime esortazione, incitamento, incoraggiamento.
Ecco, allora, come in tal caso Gesรน, lโ€™Educatore per eccellenza, non adopera un approccio categorico, ma si accosta ai diretti interessati con atto di sostegno, con atteggiamento di supporto.

-Citiamo un altro passo in cui รจ presente lโ€™avverbio deลฉte.
Mt 11, 28: ยซVenite [deลฉte] a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darรฒ ristoroยป).

3-Avviandoci a conclusione, non possiamo tralasciare, tuttavia, come nel brano evangelico odierno ci sia un altro versetto che contenga lโ€™espressione ยซvenire dietroยป: ยซSe qualcuno vuole venire (eltheฤฉn) dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi seguaยป (Mt 16, 24).
In tal caso non รจ usato nรฉ upรกgo nรฉ deลฉte.
Il verbo adoperato, infatti, รจ รฉrkhomai (dove eltheฤฉn รจ la sua coniugazione), che pur se vale esattamente ยซandare/venireยป, detiene una sua propria sfumatura peculiare, la quale si manifesta in un ยซandare/venireยป ampiamente ยซduttileยป, tendendo quasi a concedere al destinatario della proposizione una certa qual ยซdiscrezionalitร ยป, alla stregua di un ยซinvito ad andare/venireยป.
Potremmo, quindi, rendere letteralmente la traduzione di Mt 16, 24 cosรฌ: ยซSe qualcuno gradisce venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi seguaยป.

-Citiamo un altro passo in cui รจ presente il verbo รฉrkhomai.
Mt 2, 2: ยซ[โ€ฆ] Dovโ€™รจ colui che รจ nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti [รฉlthomen] ad adorarloยป).

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Ebbene, riferito tutto ciรฒ (ma quanto altro ancora sarebbe da riferireโ€ฆ), si possono trarre varie conclusioni.
Ci limiteremo ad offrirne una, articolata in due parti.

La prima, forse quella piรน semplice e piรน ยซdi panciaยป (probabilmente la piรน ยซbigottaยป, ma quanto mai vera!), รจ la seguente: quante letture facciamo di testi su testi di psicologia, educazione, ammaestramento filiale e compagnia bella; quanto tempo ed energie dedichiamo ad ascoltare e consultare specialisti di formazione, psicologi e luminari di ogni sorta di benessere psichico e mentale: certamente il tutto รจ assai valido e di supporto, sia chiaro.

Eppure quel Testo, che la domenica tutti noi ascoltiamo cosรฌ sbadatamente, dandolo sempre per scontato, finanche borioso e barboso (chi di noi, quando esce dalla chiesa, si ricorda il Vangelo che il sacerdote ha proclamato?), รจ Parola di Dio che si incarna non solo nellโ€™etica altisonante e nella morale piรน aulica (o astrusa), ma anche nelle vicende piรน quotidiane della nostra vita; รจ Parola di Dio che si adatta proprio alla nostra ordinarietร , allโ€™ordinarietร  magari di un papร  e di una mamma che hanno desiderio (e dovere) di educare con metodo adeguato e contenuti corretti i propri figli; allโ€™ordinarietร  di ogni educatore che ha desiderio (e dovere) di compiere bene la propria missione.

Eppure quel Rabbi, cosรฌ lontano nel tempo, cosรฌ (apparentemente) distante dalla nostra societร  tecnologicamente avanzata ed evoluta (talmente gonfia che รจ arrivata a considerarsi ยซautogenerata e autogeneranteยป), tanto da essere reputato un personaggio immaginario, รจ il vertice di ogni carattere umano, di ogni caratteristica umana; รจ il culmine dellโ€™essere che lโ€™uomo cerca; รจ lโ€™impeccabile compiutezza a cui lโ€™uomo aspira; รจ il definitivo punto di riferimento per ogni nostra mira straordinaria e, al contempo, il perfetto modello di ogni nostro quotidiano ordinario.

La seconda, รจ il fatto che lโ€™autorevolezza (che comprende, ma non รจ, autoritร ) di Gesรน si modula perfettamente a seconda del soggetto e dellโ€™oggetto in questione (il tutto sarebbe da approfondire, ma ci basti quanto segue).
Il tono dโ€™ordine imperativo che trapela dal verbo upรกgo, concerne ogni questione che riguarda Dio e il maligno.
Non si puรฒ essere tiepidi, moderati, opachi, ยซpoliticamente correttiยป, dinanzi a questa scelta: ยซSia invece il vostro parlare: โ€œSรฌ, sรฌโ€, โ€œNo, noโ€; il di piรน viene dal Malignoยป (Mt 5, 37); ยซMa poichรฉ sei tiepido, non sei cioรจ nรฉ freddo nรฉ caldo, sto per vomitarti dalla mia boccaยป (Ap. 3, 16).
Non cโ€™รจ compromesso tra Dio e il maligno!
E nella nostra vita questa scelta categorica va fatta!

Da ciรฒ, perรฒ, il Signore non dimentica mai il suo patto di libertร  con lโ€™uomo, ovvero il dono della libertร  che Egli ha concesso allโ€™uomo.
E se il Signore, da buon Padre, tiene fortemente che i propri figli facciano la giusta scelta e seguano la via corretta, la via della vera Salvezza, qualora conoscesse che il tragitto di costoro mira allo sfacelo, il suo immenso amore per noi e per la nostra libertร  prevale sempre su ogni ยซegoistico ordineยป (non รจ forse vero che ogni ยซordineยป, anche se indicante il bene, รจ una forma di ยซegoismoยป? E lโ€™egoismo non รจ mai da Dio, ma dal maligno).
Lโ€™ordine del Signore, invero, concerne lโ€™esercizio dellโ€™ ยซattoยป di scegliere, non lโ€™ ยซoggettoยป della scelta.
Tuttavia il Signore non cessa e non cesserร  mai di esortare, incitare, incoraggiare (deลฉte); chiamare e richiamare lโ€™uomo al Bene, al Buono, a Dio.
Bene attenti: il maligno tenta; il Signore incoraggia.

Nondimeno il suo sarร  sempre un invito ad andare a Lui (รฉrkhomai), mai una costrizione. -ยซinvitareยป da in-vito, che nella sua articolata radice esprime un ยซesercizio di volontร  (accettare o rifiutare) dinanzi ad una voce che chiamaยป; ยซcostringereยป da cum-stringo, ovvero ยซstringere insieme/saldareยป
Poichรฉ satana obbliga (ob-ligare ovvero ยซlegare versoยป), Dio libera;
satana impone (in-pono ovvero ยซpesare sopra/dentroยป), Dio innalza (Croce e Risurrezione. Cf. lโ€™ebraico Kavรณd ovvero ยซpesoยป ma anche ยซGloriaยป);
satana soffoca (sub-faux ovvero ยซimpedire il respiro azzannando la golaยป), Dio รจ il soffio della Vita Eterna (Cf. Gn 2, 7).

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


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