Leggendo o ascoltando la breve lettura evangelica che la Liturgia ci offre questโoggi, รจ difficile non notare il tono alquanto imperativo di queste righe: Gesรน, invero, appare come un militare, un generale, che impartisce ordini ai suoi sottomessi.
Fossimo incaricati di rappresentare, in un dipinto, lโimmagine di Gesรน che questa pericope suscita, non faremmo fatica a ritrarlo seduto su di un trono, con la corona in testa e lo scettro in mano.
Certamente non sarebbe unโeresia, dato che Egli รจ Dio, il Re dei Re; inoltre oggi siamo a celebrare la Solennitร dellโAscensione, quindi, per usare un gergo di basso profilo ma che rende lโidea, il rientro trionfante del Sovrano nel suo Regno, alla sua Reggia, dopo aver compiuto e vinto la battaglia finale.
Eppure, come oramai ben sappiamo da tempo, fondamentale e basilare รจ scendere nelle profonditร del testo greco originale, grazie al quale รจ possibile carpire il senso profondo della Parola di Dio; senso che qualsiasi traduzione, pur se magnificamente armoniosa e rispettosa, non potrebbe mai rendere.
Preso atto di questa premessa, gli spunti che lโestratto evangelico in oggetto ha da offrirci sono innumerevoli, nonostante esso sia notevolmente conciso.
Vorremmo poter dire ed esporre tutto quello che ci sovviene nella mente e nel cuore; tuttavia rischieremmo, dando ascolto a questo infuocato impeto, di scadere in un vortice arruffato ed ammucchiato di nozioni ed emozioni, senza, comunque, aver esaurito gli argomenti: infatti la Parola di Dio รจ sempre nuova; รจ sempre ยซprogredienteยป ed ispiratrice, e nessun tempo, ovvero nessun commento, potrร mai racchiuderla compiutamente.
Ecco, allora, che concentreremo la riflessione che seguirร su una piccola circonlocuzione presente in Mt 28, 20: ยซ[Andate dunqueโฆ] insegnando loro a osservare tutto ciรฒ che vi ho comandatoยป.
Ebbene, riprendendo lโintroduzione sopra esposta, sembra che Gesรน, il feudatario, impartisca comodamente e rigorosamente unโintimazione ai suoi vassalli, i quali, a loro volta, avranno di che distribuirne ai loro valvassori.
In realtร il soggetto che opera, ovvero colui che per primo si adopera, colui che per primo ยซserveยป, รจ proprio il Signore Gesรน.
Il verbo HO COMANDATO in greco รจ espresso con eneteilรกmen.
Tale termine รจ composto dalla preposizione en e dal verbo vero e proprio tรฉllo.
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Certamente la traduzione con ยซho comandatoยป รจ corretta, tuttavia il senso vero e proprio di tale verbo รจ molto piรน dettagliato.
La preposizione en vale ยซin/dentroยป, mentre tรฉllo significa propriamente ยซcompiereยป.
Ecco, allora, che tecnicamente eneteilรกmen andrebbe reso con ยซho compiuto dentroยป.
(limitandoci solo a segnalarlo, il verbo in questione, ovvero tรฉllo, ha la sua radice nel sostantivo tรฉlos, che รจ lo stesso di tetรฉlestai (ยซร compiuto!ยป โ Cf. Gv 19, 30) e, per rimanere nel Vangelo odierno, รจ lo stesso di sunteleรญas (ยซio sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoยป), che letteralmente significa ยซinsieme [sun]-compiere [telรฉo]ยป. Interessante, quindi, il senso dellโultima frase del Vangelo odierno, che รจ esattamente lโultima frase del Vangelo secondo Matteo: ยซEd ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino a quando il mondo si stringerร a me nel compimentoยป).
Tornando alla circonlocuzione in esame, ovvero al verbo eneteilรกmen, ecco, allora, che il ยซcomandareยป del Signore non รจ assolutamente ยซimporreยป, bensรฌ ยซservireยป.
Lโanalisi della frase sarebbe degna di ulteriori approfondimenti (del tipo: il verbo ยซosservareยป [tereฤฉn] tecnicamente vale ยซcustodireยป), tuttavia puรฒ bastare giร precisare una sola parola, un solo termine, affinchรฉ il messaggio evangelico riesca a conquistare quella tinta che propriamente gli appartiene: il Signore Gesรน, Egli che รจ Dio, non si รจ fatto imperatore, ma servo; il Servo per eccellenza; il Servo dei servi di Dio.
E dalla traduzione approfondita della circonlocuzione che stiamo oggi osservando, il senso della voce del Signore che ascende al Cielo si schiude luminosamente: ยซ[Andate dunqueโฆ] insegnando loro a custodire tutto ciรฒ che ho compiuto dentro di voiยป.

