Altro che marketing: a Gesรน non interessano le strategie di convincimento.
Alcuni ยซGreciยป, invero, avevano il desiderio di ยซvedereยป Gesรน (cf. Gv 12, 20-21). -Nel Vangelo non รจ precisato ma questi ยซGreciยป potrebbero essere Ebrei della diaspora che vivevano in Grecia o comunque fuori dalla Palestina, dato che sarebbe stato incoerente, per chi venerava Zeus, salire a Gerusalemme ยซper il culto durante la festaยป (gli Ebrei, ancora oggi, non โvannoโ a Gerusalemme, bensรฌ โsalgonoโ). Inoltre il verbo ยซvedere [Gesรน]ยป nel greco originario del testo evangelico รจ espresso con ideฤฉn che nel suo senso profondo indica un vedere in senso lato, ovvero propriamente un ยซconoscere/comprendere [Gesรน]ยป (cf. Gv 20, 8: ยซAllora entrรฒ anche lโaltro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide [eฤฉden] e credetteยป)
Ma la risposta che Gesรน offre a costoro รจ โparticolareโ (i massmediologi o i pubblicitari direbbero, invece, โsconsiderataโ).
Il Signore, infatti, parla della sua glorificazione, la quale passa, perรฒ, per la croce; la quale non esclude, non puรฒ escludere, la croce (cf. Gv 12, 28.32).
Tuttavia la croce per i Greci era altro che gloria, altro che ยซsapienzaยป: era vera e propria ยซstoltezzaยป (cf. 1Cor 1, 22-23). -Fossero stati questi ยซGreciยป anche Ebrei della diaspora (come accennavamo sopra), la risposta di Gesรน rimaneva sempre e comunque โparticolareโ (ovvero โsconsiderataโ per gli scienziati del marketing), in quanto pure per gli Ebrei la croce era un ignominioso ยซscandaloยป (cf. 1Cor 1, 23), una infamante maledizione (cf. Dt 21, 23; Gal 3, 13)
Ecco, allora, che Gesรน con la sua โanti-pubblicitariaโ risposta si rivolge certamente a coloro che lโhanno sollecitato ed interpellato, ovvero i Greci, quanto anche e fortemente ai suoi apostoli Filippo e Andrea (cf. Gv 12, 22). -Da notare come i ยซGreciยป si siano rivolti a ยซFilippoยป, ovvero ad un ebreo che portava un nome greco (ยซamico/amante [fรญlos] dei cavalli [รญppos]ยป), e questโultimo abbia coinvolto ยซAndreaยป, lโaltro discepolo dal nome greco (ยซuomo-maschio [anรฉr-andrรณs]ยป). Tale caratteristica di avere un nome greco non era una raritร , poichรฉ il greco era la lingua che accumunava, nel I secolo, la comunicazione tra i popoli: persino i Romani usavano il greco nel gergo parlato, lasciando il latino nelle aule. Si puรฒ ipotizzare, infatti, che il dialogo tra Gesรน e Pilato, ovvero tra Pilato e i Giudei, si sia svolto in greco (cf. Gv 18, 29-40), ovvero che Gesรน stesso parlasse pure greco (la parola ยซipocritiยป, pronunziata piรน volte da Gesรน, รจ puramente greca, ed era un termine adoperato esattamente nel gergo teatrale, ad indicare lโattore, ovvero colui che, con indosso una maschera ยซparlava [krรญno] da sotto [ypรณ]ยป โ cf. Mt 23, 13.15), ovvero anche a noi che siamo i Filippo e Andrea di oggi, ai quali non viene chiesto di fare proselitismo (cf. Mt 23, 15), o meglio di rastrellare proseliti con la perizia studiata, calcolata e mirata nella comunicazione, della comunicazione -da non confondere con lโurgente necessitร di possedere una solida iniziazione cristiana, che รจ cosa arci necessaria e ben diversa dalle tecniche di divulgazione, queste ultime certamente importanti, anche per un fedele, ovvero un sacerdote, ma non cardinali, bensรฌ di essere testimoni di Gesรน Cristo, di rendere opera di testimonianza al Crocifisso Morto e Risorto. (ยซtestimoneยป in greco รจ mรกrtys ovvero letteralmente ยซmartireยป e la sua radice rimanda al ยซricordare/ricordarsiยป). -Da notare come Filippo e Andrea, pur portando nomi โpaganiโ fossero Ebrei (il Vangelo ci tiene, infatti a precisarlo: ยซera di Betsร ida di Galileaยป โ Gv 12, 21). Da ciรฒ รจ interessante cogliere, quindi, come Gesรน sia venuto per dare pieno adempimento allโAntica Alleanza che Dio fece con Israele, rendendola definitiva (รจ questo il senso di โNuovaโ Alleanza) con lโelezione di tutte le โgentiโ (in ebraico goyim): e in ยซFilippoยป e ยซAndreaยป (Apostoli scelti da Gesรน stesso) possiamo scrutare simboleggiato, tramite chi erano (Ebrei) in unione ai nomi che portavano (greci, ovvero pagani, ovvero โgentiliโ), lโarmonico compimento del Patto, siglato da Dio con Israele e reso pienamente efficace per ogni uomo grazie alla venuta del Signore Gesรน Cristo (alcuni teologi e studiosi ritengono opportuno scartare i termini โAnticoโ e โNuovoโ Testamento, per far posto alle menzioni โPrimoโ e โSecondoโ Testamento, per non arrecare una certa qual โdiscriminazioneโ alle Scritture ebraiche. Per quanto ci riguarda, a noi รจ gradito conservare la nomenclatura tradizionale, per nulla discriminatoria. โAnticoโ [non โvecchioโ bene inteso], infatti, รจ aggettivo assai pregiato, in quanto una โcosa anticaโ รจ una โcosa di valoreโ non decrepita [โvecchia appuntoโ], poichรฉ piรน passa il tempo piรน si impreziosisce. Circa lโaggettivo โNuovoโ abbiamo giร accennato sopra come sia da intendere non come โmiglioreโ, bensรฌ come โPieno/Compiuto/Definitivoโ. Inoltre, non รจ forse vero che รจ lo stesso Gesรน ad usare questa terminologia: ยซQuesto calice รจ la nuova alleanza nel mio sangue, che รจ versato per voiยป [cf. 1Cor 11, 25]?)
Ecco perchรฉ ognuno di noi รจ utile al Signore, ed ecco perchรฉ sono becera zizzania le critiche che vengono mosse a quei sacerdoti, a quei parroci, che magari non sono solenni e raffinati oratori, ma che, nella loro semplicitร , quotidianitร ed ordinarietร di vita, testimoniano sulla loro pelle e nella loro carne la viva presenza di Gesรน Cristo. -Chiaramente essere poco ricercati in ambito oratorio non significa giustificare ammettere e tollerare castronerie esegetiche e teologiche, ovvero negare e rinnegare le veritร di fede, come ad esempio affermare che il demonio non esiste, o che lโinferno non esiste, o che il demonio sarร perdonato alla fine del mondo, o che le narrazioni evangeliche sono solo righe simboliche negandone la storia e la geografia (cf. Paolo VI, Nobis in animo, 25 marzo 1974)
Data questa premessa -scritta cosรฌ maldestramente, con tuti questi singhiozzi parentetici che rendono la lettura quasi proibitiva, farraginosa e pressochรฉ antipatica, nonchรฉ per nulla rispondente ai cosiddetti โcriteri SEOโ (tecnica oculata per migliorare scansione, indicizzazione ed posizionamento di unโinformazione o contenuto presente in un sito web, al fine di conquistare piรน traffico, ovvero piรน lettori [proseliti, ndr]) offriamo una piccolissima riflessione partendo da un verbo:
ยซE io, quando sarรฒ innalzato da terra, attirerรฒ tutti a meยป (Gv 12, 32)
Nel greco originario il verbo ยซattirerรฒยป รจ elkรบso, declinato da รฉlko che letteralmente vale ยซtrascinareยป, ed รจ la radice del termine latino (quindi italiano) sulcus (ยซsolcoยป).
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Il versetto seguente, ovvero GV 12, 33 proclama: ยซDiceva questo per indicare di quale morte doveva morireยป.
Certo, la Croce viene allusa da quellโยซinnalzato da terraยป, ma anche con quellโยซattirerรฒยป Gesรน accennava alla sua morte.
Invero, non fu la Passione di Gesรน il compimento della Scrittura, ovvero di quanto era anche scritto nel Salmo: ยซSul mio dorso hanno arato gli aratori, hanno scavato lunghi solchiยป (Sal 129, 3)? -e la Sindone ne รจ chiara testimonianza
E continuando a riflettere su tale impulso, sappiamo come il solco sia unโapertura che viene effettuata al preciso scopo di riporre il seme.
E proprio nel Vangelo odierno Gesรน fa riferimento esattamente al seme, al ยซchicco di grano, caduto in terraยป (cf. MALE-virus).
E inoltre anche nel giร citato versetto di Gv 12, 33 ritroviamo un ulteriore riferimento al seme.
Il verbo ยซindicareยป (ยซDiceva questo per indicare di quale morte doveva morireยป) in greco รจ espresso col verbo semaรญno.
Tecnicamente questo verbo intende ยซdare un segnoยป -da cui il sostantivo semeฤฉon fortemente adoperato dallโevangelista Giovanni, che spesso viene tradotto con ยซmiracoloยป, ma che sarebbe corretto mantenere proprio col suo significato tecnico di ยซsegnoยป, nondimeno esso esprime nel suo seno specificamente un indicare che รจ ยซindizio/augurioยป (cf. il greco sแบฝma).
ร bene precisare come il termine ยซsemeยป abbia una radice lessicale-semantica dibattuta, ma non รจ forse vero che il seme รจ ยซindizioยป (semaรญno) della pianta? Ed anche: non รจ forse vero che il seme reca in sรฉ lโยซaugurioยป (semaรญno) che la pianta posa germogliare?

Ecco, allora, come nei solchi scavati dalla Passione e dalla Croce -solco che รจ condizione necessaria e indispensabile per piantare il seme, Gesรน abbia deposto il seme, lโindizio e lโaugurio, della Risurrezione.
E questo seme, questo ยซchicco di granoยป รจ proprio Gesรน stesso, il quale invita anche noi a posare i nostri semi, le nostre speranze, la nostra vita nelle sue piaghe, nella sua Croce, affinchรฉ anche noi possiamo, assieme a Lui, germogliare nella risurrezione. -Molto interessante notare come Gesรน si sia incarnato, non a caso, in Palestina, territorio che giace lungo la depressione piรน profonda della terra: il lago di Galilea รจ a โ213 m s.l.m, mentre il Mar Morto รจ a -423 m s.l.m, e il fiume Giordano, che collega questi due punti, รจ, figurativamente, proprio come una โferitaโ una โpiagaโ, o meglio un โsolcoโ (il nome ยซGiordanoยป [in ebraico Yardรฉn] deriva dalla radice ebraica โyrd, ovvero dal verbo ebraico yarad che significa precisamente ยซdiscendereยป). Ed รจ proprio in questo โsolcoโ della Palestina, appunto, che la mano di Dio ha โdepostoโ il Seme, il Chicco per antonomasia. Ecco perchรฉ la nostra fede รจ tanto kรฉrygma (ยซannuncio/teologiaยป) ma anche e fortemente storia e geografia

