Nel pieno della stagione autunnale, in cammino verso la chiusura dellโanno liturgico, siamo oramai in procinto di celebrare la Solennitร di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti.
Il lettore ipotizzerร , in base allโoverture appena letta, che il tema trattato sarร la solita ramanzina su Halloween, che di questi tempi ogni buon cattolico propone.
Dispiace allo scrivente deludere le aspettative: dato che chi scrive รจ un cattolico, ma non certo โbuonoโ, costui ritiene cosa necessaria continuare ad occuparsi come al solito della Parola di Dio, in quanto la prioritร urgente non รจ lโanalisi delle scelte altrui, ma il consolidamento delle convinzioni proprie. Ed in virtรน di ciรฒ, รจ doveroso rappresentare giusto una nota: รจ a cagione del fatto che noi cattolici siamo liquidi nelle nostre convinzioni, che devianze come Halloween prendono piede.
Che lo Spirito ci illumini, affinchรฉ nostro Signore Gesรน Cristo non sia motivo di vergogna, ma ragione di vita.
Lโapprofondimento che vogliamo sviluppare questโoggi parte da due termini: โpregareโ (v. 1) e โgridanoโ (v. 7).
Le due domeniche scorse sono state caratterizzate dalla โfedeโ. Il Signore ci ha avvicinato a questo dono in primo luogo offrendocene il senso ontologico (la fede รจ โobbedienza alla volontร di nostro Signore Gesรนโ); in secondo luogo ci ha sollecitato a coglierne la caratteristica (la fede รจ โannodarsi al Cristoโ).
Anche questโoggi Gesรน intende continuare a far riferimento alla fede, manifestandocene il frutto, ovvero la โgiustiziaโ.
Nel passo evangelico odierno Gesรน racconta una parabola che ha molte note di assonanza con quanto troviamo presente in un altro passo lucano: lโinsistenza della vedova nei confronti del giudice รจ molto prossima al racconto di quellโamico destato a mezzanotte per tre pani (cfr. Lc 11, 5-10); ma in questo nostro incontro vogliamo cercare di andare un poโ piรน in profonditร , per cercare di togliere il velo ad unโaltra accezione.
Possiamo dividere la pericope odierna in due quadri: il primo con fondale โterrenoโ e il secondo con fondale โcelesteโ.
โ La vedova, per ottenere giustizia, ha dovuto dare โtanto fastidioโ al giudice, cosรฌ da โimportunarlo continuamenteโ (v. 5).
โ Gli eletti di Dio per ottenere giustizia, debbono โpregare sempre, senza stancarsi maiโ (v. 1), ovvero โgridare giorno e notte verso il Signoreโ (v. 7).
(Facciamo presente come fugace appunto, che il versetto 1 [โDiceva loro una parabola sulla necessitร di pregare sempre, senza stancarsi maiโ] รจ una chiosa dellโevangelista redattore, ma sempre Parola di Dio)
Ma questa โpreghieraโ e questo โgridoโ del secondo quadro non riguardano altro se non la fede.
Cerchiamo di conquistare il senso pieno del discorso, riallacciando le parole odierne agli incontri delle scorse due settimane.
โ GELSOย (avevamo detto che la fede รจ un dono).
Possiamo in tal senso inquadrare la parola โpregareโ: con la preghiera va chiesta al Signore la cosa prioritaria, ovvero il dono della fede, che รจ โobbedienza alla volontร di nostro Signore Gesรนโ.
โ TORNร INDIETROย (avevamo detto che la caratteristica della fede รจ โannodarsi al Cristoโ, รจ ciรฒ รจ manifesto quando la fede รจ โlodare e ringraziareโ Dio).
Possiamo in tal senso inquadrare la parola โgridanoโ: il boato verso il Cielo con il quale si invoca la giustizia di Dio, che altro non puรฒ essere se non la fede (ottenuta con la preghiera), deve essere di lode e di ringraziamento continuo verso il Signore, giorno e notte.
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A questo punto possiamo ritornare al passo evangelico odierno e rendere esplicita lโaffermazione di Gesรน (โMa il Figlio dellโuomo, quando verrร , troverร la fede sulla terra?โ), che a seguito di una lettura fugace o di un ascolto superficiale, sembrerebbe un tuono che si estranea dal contesto generale della pericope, ma non รจ cosรฌ.
Il senso dellโinterrogativa di Gesรน si puรฒ svelare in tal modo: Dio รจ prontissimo a concedere subito giustizia ai suoi eletti, che con la loro fede la invocano con grida di lode e di ringraziamento al Signore giorno e notte, ma questa divina giustizia, concessa in maniera debordante con la venuta sulla terra del Verbo Incarnato, cโรจ chi veramente la richiede? Ovvero:
A โ Sulla terra ci sono gli eletti di Dio, che con la loro fede invocano la giustizia divina, con grida di lode e di ringraziamento al Signore giorno e notte?
B โ Gli uomini desiderano la giustizia di Dio oppure altro?
C โ Viene chiesta a Dio la sua giustizia con il modo da Lui stabilito, cioรจ con la fede, oppure in altra maniera?
D โ E da qui la domanda centrale: ma che cosโรจ la giustizia?
Come capita spesso, lasciamo che a guidarci nelle risposte siano non le nostre parole, ma quelle contenute nellโestratto evangelico in questione, le quali come vedremo hanno in dissolvenza una duplice funzione:
โ manifestano che Gesรน conosceva intimamente suoi interlocutori, e le sue parole sono una provocazione a chi lo sta ascoltando (la โcardiognosiโ giร citata tempo fa);
โ annunciano i giorni oramai prossimi della sua passione.
Orbene, per proseguire nella nostra analisi, dobbiamo ritornare al quadro con fondale โterrenoโ, ovvero il racconto della vedova e del giudice: abbiamo detto sopra che costei โdร tanto fastidioโ (in greco รจ โkรฒponโ) al giudice, fino ad arrivare continuamente ad โimportunarloโ (in greco รจ โupopiร zeโ).
โ Il sostantivo โkรฒponโ vale sia โsofferenza/fastidioโ, sia letteralmente โcolpo/percossaโ, ed ha la stessa radice del verbo โkรฒptoโ, il quale in primo luogo intende โpicchiare/urtareโ, ma nellโimmagine specifica รจ โbattere_col_martelloโ, nonchรฉ โabbattere/uccidereโ.
โ Il verbo โupopiร zeโ vale sia โtormentareโ, sia letteralmente โpestare/ammaccare_sotto_gli_occhiโ.
A seguito di ciรฒ, una traduzione letterale potrebbe essere: โdato che questa vedova mi perquote_col_martello, (io giudice) le farรฒ giustizia perchรฉ non venga continuamente a pestarmi_sotto_gli_occhiโ.
Ma dove vuole portarci questa traduzione letterale?
Lo scrivente propone una lettura che in principio susciterร certamente scandalo al lettore, ma a ben analizzare si potrร disvelare in tuttโaltra veste: il giudice della pericope รจ il Signore.
Dato ciรฒ, proviamo ad esplicitare la narrazione del brano evangelico in esame.
1 โ Il giudice โnon temeโ Dio (โfoboรนmenosโ vale letteralmente โfuggireโ)
โ Dio non teme/fugge alcuno, nรฉ tantomeno sรฉ stesso.
2 โ Il giudice โnon ha riguardoโ per alcuno (โentrepรฒmenosโ significa propriamente โpreoccuparsiโ, e in senso assoluto โvergognarsiโ)
โ Dio Creatore non aveva alcuna preoccupazione, nรฉ tantomeno si vergognava di qualcosa o di qualcuno (tra lโaltro neanche lโuomo si preoccupava di alcunchรฉ, nรฉ si vergognava).
3 โ La vedova manifesta esigenza di giustizia a seguito dello scontro con lโ โavversarioโ (โantidรฌkosโ letteralmente รจ โavversario_nel_processoโ, ed รจ lo stesso dellโebraico โsatร nโ)
โ Il termine โvedovaโ in greco รจ โkhรจraโ che intende โmancante/abbandonoโ: nel suo dialogo col serpente, non รจ stata forse Eva abbandonata da Adamo? Non le รจ forse mancato il supporto di Adamo? Non ha forse Eva chiesto giustizia a Dio, a cagione dellโinganno posto in essere dal serpente? E per trasposto, la โvedova_Evaโ ha reso โvedovaโ dellโamicizia con Dio lโumanitร , la cui esistenza รจ in continua lotta contro lโ โavversarioโ.
4 โ Per un poโ di tempo il giudice non volle prestare giustizia
โ La Storia della Salvezza รจ una continua attesa del Messia Salvatore, tra continue invocazioni da parte degli uomini e la divina promessa di Dio.
5 โ Ma poi, dato che la vedova arrecava tanto fastidio, le viene fatta giustizia perchรฉ non importuni continuamente
โ Lโumanitร โvedovaโ della vicinanza originaria con Dio, batte continuamente alla porta del Signore. E Dio, ritenuta matura la sofferenza dellโumanitร , manda nella pienezza dei tempi la Giustizia, ovvero suo Figlio. Possiamo qui dare risposta alla domanda D: la Giustizia non รจ โche cosโรจโ, ma โchi รจโ. La Giustizia รจ una persona: nostro Signore Gesรน Cristo.
6 โ Ascoltate ciรฒ che dice il giudice disonesto
โ Tre cose sono qui interessanti. Primo: non รจ la vedova il personaggio principale, ma il giudice; รจ lui quello che bisogna ascoltare. Secondo: il verbo โAscoltateโ respira certamente lโebraico โShemร โ, ovvero il primo comandamento, che รจ anche la preghiera e lโinvocazione per eccellenza degli ebrei (โAscolta Israele, il Signore รจ nostro Dio, il Signore รจ Unoโ). Terzo: lโaggettivo โdisonestoโ. Nel greco originale, cosรฌ come abbiamo visto per il โservo disonestoโ, la traduzione รจ โil giudice della disonestร โ. Ma qual รจ questa โdisonestร โ? Per rispondere dobbiamo scavare nei termini โkรฒponโ e โupopiร zeโ.
7 โ โkรฒponโ e โupopiร zeโ
Venuta โprontamenteโ (ovvero โnella pienezza dei tempiโ: โprontamenteโ รจ secondo la dimensione temporale di Dio, non dellโuomo) sulla terra la Giustizia, Essa sarร โbattuta_col_martelloโ (kรฒpon) e โammaccata_sul_voltoโ (upopiร ze). Il mondo riconoscerร la Giustizia, e la pesterร e la inchioderร sulla croce, continuando a chiedere in maniera martellante a Dio ciรฒ che hanno martellato sulla croce.
Adesso possiamo procedere a dare risposta alla domanda B (Gli uomini desiderano la giustizia di Dio oppure altro?).
Lโuccisione di Gesรน dimostra che gli uomini non desideravano (e non desiderano) la Giustizia di Dio, ma che la Giustizia di Dio fosse (e sia) secondo i canoni umani.
I canoni umani tutti noi li conosciamo, ma come si declina questa indesiderata Giustizia di Dio?
Per rispondere, lo scrivente ritiene opportuno prestare ascolto alle โtre paroleโ di Gesรน sulla croce:
a โ La Giustizia รจ Misericordia: โPadre, perdonali, perchรฉ non sanno quello che fannoโ (Lc 23, 34)
c โ La Giustizia รจ Salvezza: โPadre, nelle tue mani consegno il mio spiritoโ (Lc 23, 46)
(Interessante come entrambe inizino con โPadreโ)
Rilevante, tuttavia, รจ la frase che sta in mezzo a queste due:
b โ โIn veritร ti dico, oggi sarai con me nel paradisoโ (Lc 23, 43).
Questa parola di Gesรน, perรฒ, germoglia in risposta a quanto pronunziato dal malfattore: โ<>. E aggiunse: <<Gesรน, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno>>โ (Lc 23, 40-42).
(Interessante come echeggi il termine โgiustiziaโ)
Ebbene, oltre alla fede entra in gioco un altro tema decisivo, ovvero il pentimento: โcol pentimentoโ sgorga la Misericordia; โdal pentimentoโ il cammino riparte verso la Salvezza. Argomentiamo. Abbiamo detto che la fede (ottenuta con la preghiera) invoca la Giustizia, con grida di lode e di ringraziamento al Signore giorno e notte; abbiamo detto che la Giustizia รจ una persona, ovvero Gesรน; sappiamo che Gesรน รจ โDio Salvaโ, ovvero รจ la Salvezza: ergo, la fede รจ โannodarsiโ alla Salvezza. Tuttavia la fede non รจ sempre ferma e salda: puรฒ allentarsi o addirittura sciogliersi. ร qui che si colloca il pentimento: esso invoca la Misericordia grazie alla quale ci si โri-annodaโ alla Salvezza. Ricucendo: la fede รจ la via per la Giustizia, la quale si fa Misericordia al cospetto del pentimento di una fede riconosciutasi smarrita, per riabbracciarla nel cammino verso la Salvezza.
Rispondiamo ora anche alla domanda C (Viene chiesta a Dio la sua giustizia con il modo da Lui stabilito, cioรจ con la fede, oppure in altra maniera?).
Lโuccisione di Gesรน dimostra che non era (e non รจ) con la fede (ovvero โobbedireโ cioรจ โannodarsiโ quindi โgridar lode e ringraziamento continuoโ al Signore) che il popolo chiedeva (e chiede) a Dio la Giustizia, ma con la โbestemmiaโ.
Rispondiamo infine alla domanda A (Sulla terra ci sono gli eletti di Dio, che con la loro fede invocano la giustizia divina, con grida di lode e di ringraziamento al Signore giorno e notte?).
Lโuccisione di Gesรน dimostra che non si trovava (e non si trova) fede sulla terra, poichรฉ la fede invoca la โSalusโ (Salvezza), non la โsalusโ (sanitร ).
Ma perchรฉ allora Dio ha mandato (e manda) sulla terra la sua Giustizia, se i suoi eletti non cโerano (e non ci sono), se la fede non cโera (e non cโรจ)?
Sarebbe opportuno lasciare la domanda aperta, cosรฌ come rimane aperta la domanda di Gesรน al termine della lettura evangelica, affinchรฉ ciascuno di noi possa sentirsi chiamato a rispondere, candidando in umiltร e boria il proprio nome; ma la risposta aveva ed ha un solo nome: la Santa Vergine Maria. Solo per merito di Maria, lโEletta di Dio, la Giustizia รจ venuta e continua a venire sulla terra.
Lo scrivente avrebbe gradito terminare la narrazione col Santo nome della nostra Madre Benedetta, ma il lettore attento giustamente pretenderร il chiarimento di un ultimo passaggio rimasto in equilibrio precario: dal versetto 5 si sono estrapolati due termini (โkรฒponโ e โupopiร zeโ) che alludevano alla Passione e Crocifissione di Gesรน, ma qualora fossero non solo immagine di prefigurazione, ma senso proprio e letterale del versetto, il contenuto reggerebbe?
Ascoltiamo: โdato che questa vedova (lโumanitร ) mi perquote_col_martello (mi ha crocifisso, non avendomi riconosciuto), (io Dio) le farรฒ giustizia (manderรฒ la mia Giustizia) perchรฉ non venga continuamente a pestarmi_sotto_gli_occhi (farmi vivere la Passione)โ. Ovvero: puรฒ reggere il fatto che la Giustizia di Dio (che รจ Gesรน) scaturisce dalla Crocifissione del Signore (che รจ la Giustizia)?
Questa domanda reca una contraddizione che potrebbe paventare un dubbio teologico.
La contraddizione รจ: come si puรฒ uccidere Gesรน per ottenere Gesรน? Ovvero uccidere la Giustizia per ottenere Giustizia? Da cui il dubbio: la Passione e la Crocifissione sarebbero uno spartiacque tra un Gesรน ed un altro Gesรน? Tra una Giustizia ed unโaltra Giustizia?
In risposta non si puรฒ dire altro se non che โil mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivereโ per dare una spiegazione. Ci basti quanto di limitato possiamo provare ad esplicitare. Ciรฒ che scaturisce dalla Crocifissione e Morte di Cristo, non รจ una Giustizia diversa, fosse anche in incremento: il Signore Gesรน รจ Giustizia Piena da sempre e per sempre. Quello che scaturisce dalla Crocifissione e Morte di Gesรน รจ la Risurrezione di Cristo, la quale non aggiorna o corrobora la Giustizia, ma รจ lโimperitura risposta di amore di Dio, dinanzi alla continua richiesta di Giustizia dellโuomo, che ammazza continuamente la Giustizia non riconosciuta, per chiedere continuamente Giustizia.
Quando lโuomo riconoscerร la Giustizia, il Signore smetterร di Risorgere!

Letture della
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Quando Mosรจ alzava le mani, Israele prevaleva.
Dal libro dell’รsodo
Es 17,8-13
ย
In quei giorni, Amalรจk venne a combattere contro Israele a Refidรฌm.
ย
Mosรจ disse a Giosuรจ: ยซScegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalรจk. Domani io starรฒ ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dioยป. Giosuรจ eseguรฌ quanto gli aveva ordinato Mosรจ per combattere contro Amalรจk, mentre Mosรจ, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
ย
Quando Mosรจ alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalรจk. Poichรฉ Mosรจ sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e lโaltro dallโaltra, sostenevano le sue mani. Cosรฌ le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
ย
Giosuรจ sconfisse Amalรจk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 120 (121)
R. Il mio aiuto viene dal Signore.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrร lโaiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra. R.
ย
Non lascerร vacillare il tuo piede,
non si addormenterร il tuo custode.
Non si addormenterร , non prenderร sonno
il custode dโIsraele. R.
ย
Il Signore รจ il tuo custode,
il Signore รจ la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirร il sole,
nรฉ la luna di notte. R.
ย
Il Signore ti custodirร da ogni male:
egli custodirร la tua vita.
Il Signore ti custodirร quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. R.
Seconda Lettura
Lโuomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 3,14 – 4,2
ย
Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dallโinfanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesรน.
ย
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, รจ anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perchรฉ lโuomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
ย
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesรน, che verrร a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimitร e insegnamento.
Parola di Dio
Vangelo
Dio farร giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8
ย
In quel tempo, Gesรน diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessitร di pregare sempre, senza stancarsi mai:
ย
ยซIn una cittร viveva un giudice, che non temeva Dio nรฉ aveva riguardo per alcuno. In quella cittร cโera anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: โFammi giustizia contro il mio avversarioโ.
ย
Per un poโ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sรฉ: โAnche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dร tanto fastidio, le farรฒ giustizia perchรฉ non venga continuamente a importunarmiโยป.
ย
E il Signore soggiunse: ยซAscoltate ciรฒ che dice il giudice disonesto. E Dio non farร forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farร forse aspettare a lungo? Io vi dico che farร loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dellโuomo, quando verrร , troverร la fede sulla terra?ยป.
Parola del Signore
