Il Vangelo secondo Luca รจ composto da 24 capitoli. Per cercare di offrire un quadro semplice, ma esplicativo della situazione, diciamo che il 22 รจ โil capitolo dellโUltima Cenaโ; il 23 รจ โil capitolo della Croceโ; il 24 รจ โil capitolo della Risurrezioneโ.
Oggi la Sacra Liturgia ci propone un brano estratto dal capitolo 21: siamo quindi a ridosso del culmine.
Questo capitolo, che sulla base della classificazione codificata appena sopra si puรฒ definire โdellโEscatologiaโ, ha un enorme rilievo per gli storici dei Vangeli: tramite i versetti in esso contenuti, molti studiosi hanno ipotizzato che lo scritto lucano sia stato redatto posteriormente alla caduta di Gerusalemme (70 d.C.), perchรฉ in queste righe รจ richiamata, con buona precisione, la distruzione della Cittร Santa da parte dei Romani, comandati da Tito Flavio Vespasiano (il futuro imperatore Tito).
Tuttavia allo scrivente piace porre riflessione su unโaltra nota.
Il fatto che 3 capitoli su 24 siano concentrati su 3 giorni, lasciando ai restanti 21 il racconto di una intera (straordinaria) vita, a rigor di proporzione denota come lo scopo dellโevangelista, lโintenzione dello scritto evangelico, lโobiettivo dellโevangelizzazione, sia il Triduo Pasquale.
Ci vengono a sostegno, a tal proposito, gli Atti degli Apostoli, in cui si narra come il โkรจrugmaโ (proclamazione) di Pietro, e quindi dei primi testimoni, fosse proprio concentrato sullโannuncio della Passione, Morte e Risurrezione di nostro Signore Gesรน Cristo (cfr. At 2, 14-36); e ci viene a supporto anche la Parola dellโapostolo Paolo quando dice: โMa se Cristo non รจ risuscitato, allora รจ vana la nostra predicazione ed รจ vana anche la vostra fedeโ (1Cor 15, 14).
Questa premessa, al di lร dal proporre al lettore un quadro panoramico della vicenda lucana (in particolare), ed evangelica (in generale), ci serva come monito affinchรฉ ricordiamo sempre che possiamo attribuire a nostro Signore Gesรน Cristo tutte le qualitร possibili e immaginabili; possiamo proclamarlo narrando le vicende piรน miracolose ed eclatanti esibite dalla sua persona; possiamo celebrarlo cantando, ballando o declamando in maniera celestiale; ma se non abbiamo bene in testa (anche a memoria perchรฉ no!) che nostro Signore Gesรน Cristo รจ Dio, Nato Morto e Risorto, vuota รจ la nostra fede, vuoto il nostro testimoniare.
Che lo Spirito Santo sorga nelle nostre bocche.
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In questa odierna occasione, gradiremmo far ruotare la riflessione non attorno ad una parola emblematica, come ci รจ solito, bensรฌ tenendo come centro un versetto, precisamente il NUMERO 8: โRispose: โBadate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: โSono ioโ, e: โIl tempo รจ vicinoโ. Non andate dietro a loro!โ.
In tale estratto vogliamo focalizzare tre verbi.
1 โ โlasciarvi ingannareโ
Come ci appartiene di prassi, andiamo direttamente al greco originale. Il verbo usato รจ โplanethรจteโ che รจ la coniugazione di โplanร oโ, il quale vale certamente โingannareโ, ma il concetto andrebbe reso meglio con โfuorviareโ, poichรฉ con tale traduzione โfigurataโ possiamo percepire meglio quanto questo verbo riesca a contenere ed esprimere.
Ebbene, anche in italiano possiamo vedere lโimmagine che โfuorviareโ apparecchia: รจ โandare_fuori_dalla_viaโ. Infatti, dalla stessa radice di โplanร oโ nasce โplร nosโ che intende, da sostantivo, โlโerrareโ (non รจ forse vero che โlโerrareโ significa sia โil vagareโ, sia โlo sbagliareโ?), e, da aggettivo, โerranteโ (che poi diviene per traslato โvagabondo/ingannatoreโ).
Ma scendiamo piรน in profonditร : sempre dalla stessa radice vengono i verbi โplร zoโ e โplรจssoโ che intendono โurtare/battereโ (lโerrare non nasce forse da un urto [fisico o morale che sia] che sposta lโindirizzo? Ma interessante รจ come lโurto possa essere non solo causa, ma anche conseguenza dellโerrare), e, passando al latino, il verbo โplangoโ che significa tanto battere/perquotereโ (cfr. anche โplectoโ, ovvero โpunireโ) quanto โpiangereโ.
Che cosโรจ allora lโinganno?
Non รจ il โvagareโ inteso come โcercare/(ri)cercareโ, il quale รจ proprio della natura umana (il progresso umano รจ figlio del continuo cercare; inoltre tra Dio e lโuomo sussiste addirittura una ricerca reciproca), ma il โvagareโ che รจ โerrareโ, ovvero โmosso da erroreโ, โche urta qua e lร โ, โpercossoโ, โdisperatoโ.
Il โcercareโ infatti (cfr. lat. โcircaโ e โcirculusโ) รจ il vagare che โruota attornoโ, ovvero โin cerchioโ, come รจ proprio di colui il quale vuol trovare qualcosa. Certo: anche il โcercareโ puรฒ subire degli โurtiโ, ma il suo percorso non sarร mai un โerrareโ, poichรฉ non andrร mai al di fuori del โCirculusโ.
Lโinganno, invece, รจ il vagare smodato, il quale si illude di cercare, anzi, ritiene di cercare molto bene, poichรฉ rimbalza dappertutto senza limiti, ma proprio perchรฉ รจ fuori dal โCirculusโ esso non sta โcercandoโ, non si sta โconcentrandoโ: si sta solo consumando.
Capiamo, quindi, come anche nellโuso delle parole il demonio scimmiotti il Signore: dapprima ci inganna suggerendoci di non cercare Dio, facendoci credere che cercarlo รจ inutile perchรฉ Egli รจ lโIneffabile, talmente ineffabile che neanche esiste; e una volta convinti da ciรฒ, inganna la nostra insita e inquieta sete di ricerca con lโerrare. Ma, nel momento in cui avessimo la Grazia di comprendere che Colui, che ci cerca continuamente, vuole essere cercato, ci inganna suggerendoci di errare oltre il โCerchioโ, poichรฉ Dio, che รจ lโInspiegabile, non poโ trovarsi nel limite e nella prudenza (cfr. lat. โprudensโ che significa โsaggio/prudenteโ, ma proprio chi รจ โprevidenteโ รจ colui โche_sa/che_conosceโ).
A Dio, e allโuomo di Dio, appartiene il โcercareโ, non lโ โerrareโ.
2 โ โverrannoโ
Nel greco originale, il verbo in questione รจ โeleรนsontaiโ (coniugato da โรจrkhomaiโ ovvero โvenire/giungereโ).
Come abbiamo fatto in altre occasioni, torniamo a โgiocareโ come facevano i rabbini, ovvero estrapolare parole da una parola, raffrontando unโassonanza o una somiglianza di radice, al fine di dare a questโultima una profonditร di senso.
Allโinterno di โeleรนsontaiโ si puรฒ ascoltare il respiro del verbo โleรนsoโ, che รจ il futuro di โleรนoโ. Questo verbo (โleรนoโ) significa โcoprire di pietreโ ovvero โlapidareโ.
La frase evangelica che oggi stiamo tenendo in esame recita: โMolti infatti verranno nel mio nomeโ. Ebbene: a seguito di questo โgiocoโ notevoli riflessioni si potrebbero fare, ed รจ gradito allo scrivente lasciare che il lettore continui a rendere โgiocosaโ la sua meditazione con questo spunto.
Una nota che possiamo offrire a corollario รจ la seguente: molto interessante รจ il fatto che โleรนsoโ, oltre ad essere il futuro di โleรนoโ (lapidare), รจ anche il futuro di un altro verbo, ovvero โleรนssoโ, il quale si traduce con โvedereโ, ma rilevante รจ la sua radice โleuk/lukโ che propriamente significa โchiaro/limpido/biancoโ (il lettore troverร facilmente anche in italiano termini e nomi con questa radice).
ร doveroso essere sempre accorti ed attenti a chi abbiamo difronte; ed รจ opportuno discernere bene tutto quello che ci viene proposto. Il nome di nostro Signore Gesรน Cristo รจ โsegno di contraddizioneโ (cfr. Lc 2, 34), e in virtรน di ciรฒ puรฒ essere artatamente manipolato (e il Signore, nel pieno rispetto della libertร che ci ha donato, ci lascia fare anche questo!). Il demonio, che esiste e non รจ una fantasia (cosรฌ come esiste e non รจ una fantasia lโinferno), adopera con imbroglio il nome del Signore: dobbiamo essere โassennatiโ (โfrรฒnimoiโ) e โintattiโ (โakรจraioiโ โ cfr. Mt 10, 16), affinchรฉ la nostra vita scelga Gesรน, e non โBar_Abbaโ (ovvero, in aramaico, โFiglio_del_Padreโ โ cfr. Lc 23, 18).
(Giusto un cenno: secondo alcuni codici del Nuovo Testamento il nome di Barabba era Gesรน. Per rendere al lettore un poโ di leggerezza, ci รจ gradito riportare uno stralcio di colloquio avvenuto tra lo scrivente ed un suo caro ed eccellente amico: โBarabba รจ un figlio di papร che scimmiotta Gesรน, esattamente come i sessantottini di un tempoโ).
3 โ โNon andateโ
Ci rimane lโultimo verbo. In greco รจ โporeuthรจteโ, coniugato da โporรจuoโ ovvero โandare/venireโ.
Come sempre occorre la radice per scavare nel profondo, e per cercare di comprendere il pieno senso del termine.
Ebbene, la radice โper/parโ (da cui il sostantivo โpรฒrosโ, ovvero โpassaggioโ [cfr. lโitaliano โporoโ, โportaโ, โportoโ]), intende letteralmente โda_parte_a_parteโ. Dello stesso seme di โporรจuoโ, infatti, e quindi recante in sรฉ il medesimo senso, รจ il verbo โpรจiroโ che vale โinfilzareโ, o ancor piรน esplicativo โinchiodareโ.
โNon andate dietro a loro!โ ci suggerisce Gesรน. Ma piรน che un sollecito รจ il grido accorato del Signore: โNon inchiodatevi a chi mi ha inchiodato; non inchiodatevi a chi mi inchiodaโ.
Detto tutto questo, come salveremo la nostra vita? (v. 19)
Nella lettura odierna nostro Signore Gesรน Cristo ci risponde affermando: โCon la vostra perseveranzaโ.
Nel greco originale โupomonรจโ vale certamente โperseveranza/persistenzaโ, ma letteralmente significa โrestare_indietroโ (โupรฒโ [โsotto/indietro/fuori] + โmรจnoโ [stare/restare]).
Quante volte schiodare nostro Signore Gesรน Cristo dalla croce, ovvero rifiutarsi di inchiodarlo alla croce (con tutti i nostri limiti, difetti e peccati sia chiaro!), altro non significa che essere additati come retrogradi?
Quante volte rifiutarsi di lapidare il chiarissimo nome del Signore nostro Gesรน Cristo, ovvero proclamarsi seguaci di Colui che il mondo lapida (con tutti i nostri limiti, difetti e peccati sia chiaro!), altro non significa che essere proposti come retrivi?
Coraggio!
Salveremo la vita non errando, ma restando indietro!

Letture della
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Sorgerร per voi il sole di giustizia.
Dal libro del profeta Malachรฌa
Ml 3,19-20a
ย
Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
ย
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerร โ dice il Signore degli eserciti โ fino a non lasciar loro nรฉ radice nรฉ germoglio.
ย
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerร con raggi benefici il sole di giustizia.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 97 (98)
R. Il Signore giudicherร il mondo con giustizia.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. R.
ย
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra. R.
ย
Giudicherร il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine. R.
Seconda Lettura
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicรฉsi
2 Ts 3,7-2
ย
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, nรฉ abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
ย
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
ย
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesรน Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillitร .
Parola di Dio
Vangelo
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,5-19
ย
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesรน disse: ยซVerranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarร lasciata pietra su pietra che non sarร distruttaยป.
ย
Gli domandarono: ยซMaestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarร il segno, quando esse staranno per accadere?ยป. Rispose: ยซBadate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: โSono ioโ, e: โIl tempo รจ vicinoโ. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perchรฉ prima devono avvenire queste cose, ma non รจ subito la fineยป.
ย
Poi diceva loro: ยซSi solleverร nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
ย
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darรฒ parola e sapienza, cosicchรฉ tutti i vostri avversari non potranno resistere nรฉ controbattere.
ย
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrร perduto.
ย
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vitaยป.
Parola del Signore
