Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 15 Agosto 2021

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Spesso, con riguardo a somiglianze e derivazioni tra parole, le radici semitiche e quelle greche non hanno alcunchรฉ in comune. -Tuttavia su questo principio generale sorgono varie eccezioni. Per esempio la radice ebraica โˆšSKN (da cui lโ€™ebraico Shekinร  [ยซPresenza del Signoreยป] e Mishkร n [ยซTenda del convegnoยป]) รจ fortemente presente nel greco skenรณo (ยซattendarsiยป -cf. Gv 1, 14: ยซE il Verbo si fece carne e venne ad abitare [eskรฉnosen] in mezzo a noiยป) -cf. FARE IL NIDO ALLA SUA OMBRA
Da ciรฒ, quindi, รจ possibile riferire come (forse) non vi sia alcuna somiglianza tra la radice ebraica โˆšMKR e il termine greco makรกrios.
Oppure la somiglianza cโ€™รจ?

Vediamo assieme come ragionarci.

Partiamo da โˆšMKR.
Questa radice ebraica intende ยซcommerciare/vendereยป, ovvero fa diretto riferimento al concetto di ยซmerce/mercatoยป. -Da notare come questa stessa radice, in derivati arabi, arrivi ad esprimere i concetti di ยซingannare/imbrogliare/tramareยป, ovvero ยซastuzia/scaltrezzaยป, ovvero ยซartificio/espedienteยป. Curioso rilevare come la metatesi di โˆšMKR, ovvero โˆšKRM, intenda in ebraico i significati di ยซgenerositร /nobiltร ยป, ma anche ยซvignaยป
Lโ€™aggettivo greco makรกrios, invece, ha il significato di ยซbeatoยป.
E tale aggettivo, con riferimento a Maria, รจ presente in un versetto del Vangelo odierno:
ยซE beata (makarรญa) colei che ha creduto nellโ€™adempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoยป (Lc 1, 45).

Ebbene, dove puรฒ esserci, qualora ci fosse, connessione tra i due lemmi?
Ribadiamo: probabilmente non dovrebbe esserci alcun legame tra โˆšMKR e makรกrios, eppureโ€ฆ

โ€ฆeppure รจ risaputo (lo abbiamo scritto varie volte nei nostri commenti -cf. DESERTO/MOLTO) come appartenga allโ€™attivitร  esegetica ebraica la prassi di โ€œgiocareโ€ con le parole, ovvero con le loro radici, per scovare significati e sensi arcani o profondi; -Un esempio di scuola, per esempio, riporta come i rabbini ritrovino il termine ebraico dabร r (ยซparolaยป) nel sostantivo midbร r (ยซdesertoยป), mettendo quindi ambo i termini in profonda connessione (cf. Gv 1, 23)

โ€ฆeppure non possiamo non notare quanto segue: tra i vari significati di makรกrios cโ€™รจ anche quello di ยซfornito di beniยป (la โ€œbeatitudineโ€ invero, nello specifico quella prettamente mondana, non deriva decisamente dallโ€™avere, ovvero dal possedere, ovvero dallโ€™essere โ€œfornito di beniโ€? -cf. Lc 12, 18-19).

Il passaggio, quindi, ovvero la relazione tra โˆšMKR (ยซmerce/mercatoยป) e makรกrios (ยซbeatoยป [in quanto] ยซfornito di beniยป) non รจ poi cosรฌ distante.

Preso atto di quanto, ritorniamo al versetto sopra citato:
ยซE beata (makarรญa) colei che ha creduto nellโ€™adempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoยป (Lc 1, 45).

รˆ interessante, secondo la disamina che abbiamo appena esposto, mettere in raffronto questa riga con un passo del Vangelo secondo Giovanni:
ยซe ai venditori di colombe [Gesรน] disse: โ€œPortate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!โ€ยป (Gv 2, 16). -Una celere nota metodologica. In via principale i raffronti evangelici, nello specifico quelli concernenti disamine lessicali e semantiche, andrebbero fatti allโ€™interno dello stesso Vangelo. Nondimeno la caratteristica โ€œquadriformeโ€ del Vangelo (per dirla alla buona, per โ€œquadriformeโ€ si intende che il Vangelo รจ uno e uno solo, ovvero il โ€œVangelo di Gesรน Cristoโ€, ma questo รจ trasmesso secondo quattro โ€œangolatureโ€, che sarebbero appunto gli scritti dei quattro Evangelisti -cf. Ireneo di Lione; cf. Dei Verbum, 19) non va ad inficiare la bontร  delle comparazioni tra i quattro testi evangelici

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Ebbene, a partire proprio da questo versetto giovanneo, รจ di notevole interesse constatare come il Signore, il quale ha fortemente disdegnato il fatto che la casa di Dio fosse un ยซโˆšMKR (merce/mercato)ยป, abbia scelto di โ€œaccasarsiโ€ in Maria la ยซmakarรญa (beata)ยป, la quale col suo ยซEccoยป (cf. Lc 1, 38) รจ divenuta esattamente colei che ha accolto pienamente Dio (cf. Lc 1, 35); colei che ha aperto, anzi spalancato le sue porte a Dio, diventando propriamente la โ€œCasa del Padreโ€ per eccellenza, facendo ยซdella casa del Padre mio [non] un mercato [ma una beatitudine]ยป.
Il credere ยซnellโ€™adempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoยป (cf. Lc 1, 45), invero, รจ stato concretamente, per Maria makarรญa, farsi pienamente ยซCasa del Padreยป (cf. Gv 2, 16) e non โˆšMKR.

Ecco, allora, che se proprio volessimo sancire una decisa distanza tra โˆšMKR e makarรญa, questa distanza non vorremmo cercarla e individuarla tanto a livello lessicale e semantico, quanto piuttosto a livello teologico, poichรฉ questa loro reciproca distanza andrebbe riconosciuta non tanto in โ€œdifferenzaโ€ -con โ€œdifferenzaโ€ intendiamo quel concetto che identifica la distanza fisica di due punti, ovvero โ€œA diverso da Bโ€ quanto in โ€œdivergenzaโ€ -con โ€œdivergenzaโ€ intendiamo quel concetto che identifica la distanza progressiva di due traiettorie partite dallo stesso punto.
E questa โ€œdistanza teologico-divergenteโ€ tra โˆšMKR e makรกrios ci invita, ci chiama ad una scelta: la nostra fede (cattolica in Gesรน Cristo) รจ indirizzata verso โˆšMKR o verso makรกrios? Viviamo e partecipiamo la nostra fede (cattolica in Gesรน Cristo) come fosse ยซmerce/mercatoยป oppure come via che ci apre alla ยซbeatitudineยป?

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/