Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 1 Dicembre 2019

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Buon anno!
Il lettore certamente non si meraviglierร  di questa esternazione: oggi siamo, infatti, allโ€™inizio del nuovo anno liturgico.
La prima domenica del tempo forte di Avvento, invero, designa tanto il principio del cammino verso il Natale, quanto il cominciamento della lettura di un โ€œnuovoโ€ Vangelo, il quale si porrร  da guida per i mesi a venire: da Luca (anno C) ri-passiamo a Matteo (anno A).
Ci sia sufficiente, nel merito, il breve accenno appena indicato, in quanto il celebrante non mancherร  sicuramente di concedere, a tal proposito, una spiegazione esaustiva.

Possa lo Spirito Santo, che operรฒ su Maria (cfr. Mt 1, 18), fecondare anche la nostra vita.

La lettura evangelica che ci viene offerta questโ€™oggi, parla esplicitamente di una โ€œvenutaโ€, e nello specifico della venuta del โ€œFiglio dellโ€™uomoโ€.
รˆ consuetudine per noi, durante questi incontri settimanali, andare a ricercare il gheriglio dei termini delle Scritture, ma questa volta invitiamo il lettore ad abbandonarsi serenamente anche al semplice ascolto, o alla genuina lettura, del Vangelo, in quanto non manca di certo a nostro Signore Gesรน Cristo la capacitร  di ammaestrarci pure โ€œin lingua correnteโ€: molto spesso, difatti, prestare acuta attenzione alla Parola di Dio rischia di peggiorare le cose, giungendo ad intaccare la comprensione finanche con equivoche confusioni.
Data questa premessa, la pigrizia (sterile, che alletta tutti compreso lo scrivente) vedrebbe giร  esaurito il proprio compito, e potrebbe immediatamente dare congedo al lettore, il quale, crediamo per certo, non ne rimarrebbe affatto dispiaciuto. Tuttavia un motto proverbiale ammonisce circa il fatto che bisogna essere accorti a โ€œben vivereโ€ il primo giorno dellโ€™anno, poichรฉ cosรฌ come si รจ vissuto codesto principio, tali saranno i 365 giorni a seguire. Con grande rammarico di colui che legge, quindi, รจ doveroso per chi scrive non tentare di sfidare le sorti dei detti tradizionali.
Ebbene, chiusa con facezia questa breve parentesi apotropaica, cerchiamo di richiamarci a quanto il Signore ci narra questโ€™oggi, ricucendo il discorso con la โ€œquestioโ€ sopra accennata della โ€œconfusione nella comprensioneโ€.
Leggere o ascoltare il Vangelo odierno con un atteggiamento โ€œscorrevoleโ€, non solo facilita lโ€™intendimento, ma, alla fine, non รจ neppure deviante per la cattura del buon senso del brano proposto dalla Liturgia: infatti, il concetto che si pone a governo della pericope, al cospetto di un approccio โ€œsufficienteโ€, รจ quello dellโ€™essere accorti e vigili, in attesa della venuta del Signore Gesรน. Tale pensiero, tra lโ€™altro, si sposa molto bene proprio con il significato peculiare di โ€œAvventoโ€, e con il Natale oramai prossimo.
Invece, leggere o ascoltare il Vangelo odierno con un atteggiamento meticoloso, o come si usa dire in gergo โ€œcon acribiaโ€, ci pone dinanzi a delle stranezze che potrebbero suscitare disturbo. Proviamo ad evidenziarle.

1-la โ€œvenuta del Figlio dellโ€™uomoโ€ รจ simile alla venuta del travolgente โ€œdiluvio (universale)โ€.
โ€“ Come se non bastasse tale affermazione a sconvolgere la meditazione del fedele, ecco sorgere, a corollario, pure una domanda: ma chi รจ colui che sarร  salvato dal Figlio dellโ€™uomo che verrร ? Chi viene โ€œportato viaโ€, oppure chi viene โ€œlasciatoโ€? Ovvero: Noรจ รจ stato โ€œportato viaโ€ (quindi sottratto, grazie allโ€™arca, dalla distruzione cagionata dal Diluvio), oppure รจ stato โ€œlasciatoโ€ (in vita dentro lโ€™arca, quindi risparmiato dallโ€™ira di Adonai)?

2-occorre vegliare cosรฌ come farebbe โ€œil padrone di casaโ€, se โ€œsapesse a quale ora della notte viene il ladroโ€.
โ€“ Affermazione perfettamente logica e priva, apparentemente, di turbamento, tranne un fatto: lโ€™azione di โ€œverrร โ€ รจ tanto del ladro, quanto del โ€œSignoreโ€ e del โ€œFiglio dellโ€™uomoโ€ (โ€œรจrkhetaiโ€ รจ lo stesso nel v. 42 [verrร ] in riferimento al โ€œSignoreโ€; nel v. 43 [viene] in riferimento al โ€œladroโ€; nel v. 44 [viene] in riferimento al Figlio dellโ€™uomo).

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Ebbene, sono sufficienti questi brevi spunti, per capire quanto sia particolare e degna di meditazione la Parola di Dio, e quanto potrebbe essere dilagante il commento in merito allโ€™estratto evangelico odierno.
Per non naufragare, quindi, cerchiamo di seguire giusto un filone allโ€™interno di questa โ€œarrugiaโ€ (ovvero โ€œgalleria di miniera [dโ€™oro]โ€: cfr. โ€œdi-oruchthรจnaiโ€ [scassinare] v. 43).
Come al solito, aiutiamoci prendendo a guida una parola, che oggi sarร : VEGLIATE.

Il verbo โ€œvegliareโ€, adoperato nella pericope di questa domenica (coniugato โ€œvegliateโ€ al v. 42, e โ€œveglierebbeโ€ al v. 43), nel greco originale รจ โ€œgregorรจoโ€ (un buon suggerimento anche per chi sia indeciso sul nome da dare al proprio nascituro), che significa perfettamente โ€œvegliare/vigilare/esser_destoโ€.
La nota interessante che coinvolge โ€œgregorรจoโ€, รจ il fatto che esso derivi esattamente dal verbo โ€œegรจiroโ€. Questโ€™ultimo, del quale abbiamo giร  fatto cenno in un precedente commento, รจ il verbo che, assieme ad โ€œanรฌstemiโ€, designa la โ€œRisurrezioneโ€ del Signore nostro Gesรน Cristo: singolare come il โ€œprimoโ€ Vangelo dellโ€™anno, quello da cui parte il cammino verso il Natale, ci rimandi direttamente alla Pasqua, ovvero alla โ€œNascitaโ€ per eccellenza.

(Come โ€œGregorioโ€, anche โ€œAnastasiaโ€ ed โ€œEgeriaโ€ potrebbero essere due notevoli scelte onomastiche)

sacra_culla_santa_maria_maggiore_roma_reliquia_mangiatoia_bambino
La โ€œSacra Cullaโ€ di Santa Maria Maggiore (Roma)

Ma il rimando alla Pasqua risulta alluso anche in ragione di unโ€™altra parola: โ€œarcaโ€ (v. 38). Il sostantivo โ€œkibotรฒnโ€ (declinato dal nominativo โ€œkibotรฒsโ€) propriamente significa โ€œurnaโ€, ma tende a โ€œforziere/scrignoโ€.
Non รจ forse lโ€™ โ€œArca di Noรจโ€ quellโ€™ โ€œurnaโ€ in cui il patriarca รจ rimasto โ€œsepoltoโ€, per poi โ€œrinascereโ€ al cospetto dellโ€™arco(baleno) dellโ€™Alleanza con Adonai (cfr. Gn 6, 18; 9, 11-17)? Non รจ forse il Sepolcro, scavato nei pressi del Golgota, lo โ€œscrignoโ€ che ha custodito il Prezioso Corpo del Signore nostro Gesรน Cristo, Colui che, risorgendo, ha stretto con lโ€™uomo il patto della Nuova Alleanza (cfr. Mt 26, 28; 1Cor 11, 25)?

Ebbene, accolto il fatto che la Pasqua sia connessa al Vangelo odierno, andiamo, allora, a recuperare un particolare episodio: โ€œIl giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, dicendo: โ€˜Signore, ci siamo ricordati che quellโ€™impostore, mentre era vivo, disse: -Dopo tre giorni risorgerรฒ-. Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perchรฉ non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: โ€“รˆ risorto dai morti-. Cosรฌ questโ€™ultima impostura sarebbe peggiore della prima!โ€™. Pilato disse loro: โ€˜Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credeteโ€™. Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardieโ€ (Mt 27, 62-66).
Tale estratto evangelico sembra scritto in maniera sinottica con quanto leggiamo nel brano odierno. Andiamo a verificare con ordine.

1-nel Vangelo di oggi, il Signore Gesรน sollecita a โ€œvegliareโ€: Pilato, i capi dei sacerdoti e i farisei, non sono alacremente in opera per la vigilanza?

2-nel Vangelo di oggi il Signore Gesรน fa riferimento allโ€™ โ€œarcaโ€ e mette in guardia da un โ€œladroโ€: Pilato, i capi dei sacerdoti e i farisei, riferendosi ad una tomba, non stanno esattamente prendendo le dovute precauzioni paventando un furto?

3- nel Vangelo di oggi il Signore Gesรน auspica la conoscenza del โ€œgiornoโ€ e dellโ€™ โ€œoraโ€ opportuni per non rimanere sorpresi da improvvise venute: Pilato, i capi dei sacerdoti e i farisei, non sono addirittura a conoscenza della precisa tempistica dei โ€œtre giorniโ€, dopo i quali dovrebbe avvenire una risurrezione?

A seguito di tutto ciรฒ, Pilato, i capi dei sacerdoti e i farisei, non sembrano perfettamente allineati ai solleciti del Maestro?
Sembrerebbe proprio di si.
Sono dunque Pilato, i sacerdoti e i farisei, gli esempi che dobbiamo prendere per modello?
Scontata, per qualche rimasuglio di catechismo (โ€œMi hanno sempre insegnato che questi sono i cattivi della favolaโ€ฆโ€), รจ la risposta a questโ€™ultima domanda.
Sembra tutto un poโ€™ contraddittorio.
Cerchiamo, quindi, di argomentare, procedendo come ci รจ dโ€™uopo. E ad aiutarci sarร  proprio la parola che oggi ci guida (VEGLIATE).
Il โ€œvegliateโ€ che nostro Signore Gesรน sollecita nella pericope odierna (โ€œgregorรจoโ€, che in sostanza รจ โ€œegรจiroโ€), concerne una veglia che ci fa attendere il Risorto e la Risurrezione giร  da risorti, poichรฉ questa รจ la poderosa โ€œnovitร โ€ nellโ€™Alleanza: fin da oggi, fin da ora, fin da adesso, siamo giร  risorti in Cristo.
Ma questa nostra โ€œveglia_giร _viva che attende la Vitaโ€ viene sollecitata da Gesรน affinchรฉ si apra (ecco il nostro dovere, la nostra urgenza, la nostra accortezza) โ€œalle cose di lassรน, non a quelle della terraโ€ (cfr. Col 3, 1-2); affinchรฉ spalanchi le porte al Signore nostro Gesรน Cristo, Egli che รจ il โ€œLadroโ€ che viene a derubarci definitivamente della morte e dalla morte: la nostra veglia deve essere pronta e desta ad aprirsi al Cristo Risorto, e lasciare che Egli giunga a scassinare (cfr. โ€œdiorukhthรจnaiโ€ del v. 43 che viene tradotto con โ€œscassinareโ€, ma propriamente vale โ€œโ€scavare_nel_profondo) completamente la nostra esistenza, โ€œrubandociโ€ a sรฉ per la Vita Eterna.
Ma al contempo questa stessa veglia deve prestare accortezza a sbarrare le porte della nostra โ€œcasaโ€ al demonio, egli che รจ il โ€œladroโ€che viene a derubarci completamente della vita e dalla Vita; questa stessa veglia deve prestare accortezza al demonio che scimmiotta il Cristo, poichรฉ il Signore รจ il โ€œLadroโ€, mentre il demonio, che ci inganna facendoci credere che Gesรน sia il โ€œpredone della nostra felicitร โ€, รจ il signore del โ€œlatrocinioโ€, che altro non รจ se non un โ€œfurto consumato sotto lโ€™apparenza della legalitร โ€.

(Interessante, a sostegno del nostro discorso, come lโ€™aspetto del โ€œladroโ€ sia di rimando ad un ulteriore momento del periodo pasquale, proprio a certificare gli inganni scimmiottanti del demonio: non รจ stato crocifisso Gesรน proprio tra โ€œdue ladroniโ€ [cfr. Mt 27, 38; 44], palesandolo โ€œLadroโ€ tra i ladri? Eppure sopra il capo del Crocifisso, facendolo passare per burla, era scritto chiaramente chi Egli fosse veramente: โ€œรฒ basilรจusโ€ [il Re: cfr. Mt 27, 11; 29; 37]! Tuttavia, come se il Vangelo secondo Luca volesse darci congedo col suo ultimo saluto, eccolo a richiamarci a quellโ€™immenso โ€œGesรน, ricordati di me quando entrerai nel tuo regnoโ€ [Lc 23, 42], dinanzi al quale il Signore ha derubato definitivamente il malfattore della morte; eccolo a richiamarci a quello strabordante โ€œIn veritร  ti dico, oggi sarai con me nel paradisoโ€ [Lc 23, 43], con il quale il โ€œLadroโ€ ha definitivamente rubato il ladrone al โ€œladroโ€)

Ed eccoci, allora, alla โ€œvigilanzaโ€ di Pilato, dei capi dei sacerdoti e dei farisei: essa non รจ โ€œRisurrezioneโ€.
Se analizziamo puntualmente, nel brano citato (Mt 27, 62-66) gli atti di sorveglianza di costoro non sono espressi con โ€œgregorรจoโ€ (quindi con โ€œegรจiroโ€, tanto รจ vero che โ€œvigilanzaโ€ e โ€œRisurrezioneโ€ sono scorporati e sono infatti evidenziati con due colori diversi), ma i verbi adoperati sono โ€œasfalรฌzoโ€ (v. 64 [โ€œvenga_vigilataโ€]; v. 65 [โ€œassicurate_la_sorveglianzaโ€]; v. 66 [โ€œrendere_sicuraโ€]), che vuol dire propriamente โ€œserro/chiudo/imprigionoโ€ e โ€œsfragรฌzoโ€ (โ€œsigillaronoโ€ v. 66). La veglia di Pilato, dei capi dei sacerdoti e dei farisei, quindi, รจ una veglia di morte, non di vita; รจ una veglia che โ€œmette_in_guardiaโ€ (โ€œasfalรฌzoโ€ esprime anche questo) la propria vita dal Cristo, โ€œsigillandoโ€ il Risorto nella tomba. Ma stiamo bene attenti anche qui al demonio che scimmiotta nostro Signore Gesรน: sigillando (โ€œchiudendoโ€) il Risorto nella tomba, ovvero fuori dalla nostra โ€œcasaโ€, altro non รจ che sigillare (โ€œapprovareโ€: โ€œsfragรฌzoโ€ vale anche questo) quale nostro signore il demonio.

Ecco, dunque, il pieno senso del โ€œvegliateโ€ a cui ci sollecita questโ€™oggi nostro Signore Gesรน Cristo: siate accorti a distinguere โ€œil Ladroโ€ dal โ€œlatrocinioโ€; siate vigili a non sigillare il demonio, sigillando il Risorto!

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


Letture della
I DOMENICA DI AVVENTO โ€“ ANNO A
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.Dal libro del profeta Isaรฌa

Is 2,1-5

Messaggio che Isaรฌa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.

Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarร  saldo sulla cima dei monti
e sโ€™innalzerร  sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
ยซVenite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perchรฉ ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieriยป.

Poichรฉ da Sion uscirร  la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.

Egli sarร  giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.

Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerร  piรน la spada
contro unโ€™altra nazione,
non impareranno piรน lโ€™arte della guerra.

Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 121 (122)

R. Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
ยซAndremo alla casa del Signore!ยป.
Giร  sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.

รˆ lร  che salgono le tribรน,
le tribรน del Signore,
secondo la legge dโ€™Israele,
per lodare il nome del Signore.
Lร  sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirรฒ: ยซSu di te sia pace!ยป.
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederรฒ per te il bene. R.

Seconda Lettura

La nostra salvezza รจ piรน vicina.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Rm 13,11-14a

Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: รจ ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perchรฉ adesso la nostra salvezza รจ piรน vicina di quando diventammo credenti.

La notte รจ avanzata, il giorno รจ vicino. Perciรฒ gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impuritร , non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesรน Cristo.

Parola di Dio

Vangelo

Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

Dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 24,37-44)

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:

ยซCome furono i giorni di Noรจ, cosรฌ sarร  la venuta del Figlio dellโ€™uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noรจ entrรฒ nellโ€™arca, e non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tutti: cosรฌ sarร  anche la venuta del Figlio dellโ€™uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrร  portato via e lโ€™altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrร  portata via e lโ€™altra lasciata.

Vegliate dunque, perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร . Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciรฒ anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโ€™ora che non immaginate, viene il Figlio dellโ€™uomoยป.

Parola del Signore

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