NON DIGIUNATE PIร
Un agire segnato dalla Parola
La sapienza maturata nei secoli fa dire al profeta che vi รจ uno stretto legame tra il cuore e la parola; il parlare, non puรฒ essere altro che lโesplicitazione dei sentimenti e dei pensieri. Per questo stesso motivo, dunque, la parola pronunziata assume un valore altissimo perchรฉ costituisce la manifestazione, la conoscibilitร , lโepifania della persona; questo รจ vero sia per lโuomo che per Dio stesso. Quando la persona parla, lo voglia o no, si espone, si mette a nudo e si sottopone anche al giudizio degli uomini e di Dio. Nellโimmagine del ยซvaglioยป, si dice che la parola lascia trasparire la negativitร dellโuomo; la parola come ยซfornaceยป suggerisce la possibilitร di un discernimento in cui si evidenzia ciรฒ che in noi รจ incorruttibile in quanto proveniente da Dio e quanto invece รจ prossimo a finire, perchรฉ non resistente al fuoco dello Spirito. Lโimmagine del ยซfruttoยป รจ ancora piรน ricca: essa lascia intravedere la pluriformitร della parola che รจ eloquente non solo quando viene espressa verbalmente, ma anche, e forse ancor piรน, quando รจ parola ยซsoffertaยป nel silenzio della passione; inoltre la parola paragonata al ยซfruttoยป rivela che essa stessa รจ un cibo che, alimentando il cuore degli uomini, introduc e nel mondo effetti buoni o cattivi. Se si considera, infine, che il Cristo รจ Parola di Dio fatta carne e che Egli รจ per eccellenza lโuomo nel quale Dio stesso ha parlato, la prima lettura canta pienamente la lode del Signore, a motivo di tutte le parole buone e salvifiche che ci ha detto.
La morte รจ stata inghiottita
Paolo esulta in un inno di vittoria, e ci trasmette lโidea che la morte รจ stata vinta. Il verbo ยซinghiottireยป dร lโidea del divorare senza lasciare traccia del potere del peccato, che รจ la Legge, che indica il precetto, ma non dร la forza interiore per adempierlo. Quindi la Legge trasgredita moltiplica i peccati. Anche se la vittoria definitiva รจ ancora nel futuro, Paolo rende grazie a Dio, che nella risurrezione di Cristo ci concede giร adesso una primizia di questa gioia. Significativo รจ il modo di questa vittoria che consiste nellโessere strappati al peccato che trova nella legge tutta la sua forza per essere immersi nella grazia di Cristo Gesรน, alla luce del quale anche la legge diventa rivelazione della misericordia di Dio. Il pungiglione della morte non รจ la legge, ma il peccato. In Cristo Gesรน la legge non รจ piรน lโindicazione delle cose da fare o da evitare per salvarci, ma lo strumento che ci permette di dimorare nella salvezza data gratuitamente.
Non giudicare, non condannare
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Puรฒ forse un cieco guidare un altro cieco? Per comprendere meglio questa piccola parabola possiamo ricordare che per Gesรน tutti sono malati e bisognosi di cura. In particolare la cecitร รจ una condizione che descrive ogni uomo; ricordiamo la risposta ai farisei: siccome dite: noi vediamo, il vostro peccato rimane (Gv 9,41). Con lโimmagine di chi guarda la pagliuzza nellโocchio del fratello il discorso di Gesรน si fa ancora piรน stringente: qui non si tratta di paritร , come nel caso di due ciechi, ma di maggior gravitร della condizione di chi presume di correggere gli altri. Il confronto degli alberi dice che lโalbero cattivo รจ lโuomo che confida nellโuomo, lโalbero buono รจ lโuomo che confida nel Signore. Qui il contrasto รจ forte: o si รจ albero buono e allora il frutto sarร buono, o si รจ albero cattivo e il frutto sarร cattivo, ma sembra che non si spieghi come si fa ad essere albero buono. Tuttavia lโultimo versetto, che fa riferimento ad un tesoro presente nel cuore e nella bocca, che parla dalla pienezza del cuore, suggerisce unโattenzione speciale al cuore dellโuomo, che non deve essere pieno di giudizi verso il prossimo. La sapienza cristiana รจ molto dubbiosa per non dire scettica circa la possibilitร che lโuomo avrebbe di essere capace di ยซmigliorareยป i contenuti e i volti della sua vita. Ma รจ piena di speranza verso tutte le situazioni che sanno accogliere ogni aiuto che gli venga offerto; e verso chi non pretende di affermare ragioni e diritti si fa positivamente plasmare e condurre da tutto ciรฒ che di buono riceve. In tal senso รจ molto piรน proficuo collocarsi nella situazione del cieco che ha bisogno di essere illuminato che in quella di chi pretende di vederci fino ad aiutare altri.
Essere, piรน che fare o dire
Si aiuta qualcuno non quando si pretende di poterlo salvare ma quando avendo bisogno di essere salvati gli si puรฒ dare un segnale di consegna e di affidamento al Maestro che solo puรฒ ยซben prepararciยป. Si potrebbe quindi dire che, in questo orizzonte, lโessere รจ piรน prezioso del dire o del fare: ma con unโavvertenza irrinunciabile: che non si pensi a un essere nella vanitร della propria autogiustificazione ma al desiderio profondo di essere tralci della vera vite e quindi frutti dellโunico albero buono, Gesรน Cristo. Il gran segreto รจ tenersi sempre nel ยซcuoreยป dellโunico ยซBuonoยป, nel ยซvaglioยป del Vangelo, nella ยซfornaceยป del suo Spirito. Allora sarร eventualmente Lui, lโUomo buono, a trarci dal tesoro del suo cuore come e quando vorrร .
PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
- Permetti che altri ti aiutino a migliorare?
- Che cosa hai di buono nella tua vita?
IN FAMIGLIA
Ognuno ha un suo carattere, e sappiamo che non tutto del nostro carattere รจ il meglio.
Per non lasciare che le nostre punte negative siano sempre in luce mettiamo in evidenza gli aspetti belli di ciascuno.
Facciamo in modo che ci sia una gara nel segnalare le realtร belle.
Dopo questo esercizio ci sentiremo tutti piรน capaci di regalare qualcosa di vero allโaltro.
Tratto da:ย Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte
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