Relazione di Enzo Bianchi priore del monastero di Bose
Nellโanno che celebra lโanniversario dellโindizione delย Concilio Ecumenico Vaticano IIsembra una scelta quasi dovuta quella di dedicare la Settimana Liturgica a una memoria ragionata della riforma liturgica, primo frutto concreto dei lavori conciliari, e un bilancio sereno e obiettivo della sua applicazione pastorale. I due momenti (quello delle intenzioni profonde della riforma e quello della sua attuazione) si sono, difatti, susseguiti con una repentinitร che certamente ha impresso slancio e cordialitร immediati al bisogno di una riforma della liturgia per la vita della Chiesa ma, nello stesso tempo, ha portato con sรฉ un impeto talvolta impermeabile al bisogno di un paziente e prolungato accompagnamento teologico e pastorale.
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La Settimana Liturgica intende quindi entrare nel merito di una ripresa della riforma liturgica sotto questo duplice profilo:
mettere in evidenza il senso teologico dei principali aspetti dellโevento conciliare;
verificare la posta in gioco del significato del linguaggio liturgico nellโattuale contesto culturale.
Se qualcosa รจ mancato alla celebrazione liturgica scaturita dalla riforma, alla sua riscoperta e alla sua attuazione, รจ proprio la capacitร di metterla in atto con eloquenza e di mantenerla al livello delle poste teologiche che stanno sul suo sfondo.