La quarta domenica di Avvento, che cade sempre allโinterno delle ferie maggiori di Avvento, ci narra lโazione di Dio inย una donna, Maria di Nazaret: davvero โgrandi cose ha fatto in lei il Potenteโ (cf. Lc 1,49)! Il famosissimo brano dellโannunciazione dellโangelo a Maria, celebrato da innumerevoli opere dโarte, presenta lโevento che prelude alla venuta del Messia nella carne: il suo concepimento, lโinizio della sua vita mortale. E tutto avviene come compimento puntuale di una parola di Dio, perchรฉ egli realizza sempre le sue promesse.
Il racconto si apre con la precisazione โal sesto meseโ, il che costituisce lโaggancio con lโannuncio dellโangelo a Zaccaria (cf. Lc 1,5-25). Quando Elisabetta porta ormai da sei mesi in grembo il bambino annunciato dallโangelo, Giovanni, lo stesso โangelo Gabriele รจ mandato da Dio in una cittร della Galilea, chiamata Nazaretโ. Era stato inviato da un sacerdote a Gerusalemme, nel tempio, nellโora dellโofferta dellโincenso; ora invece รจ inviato alla periferia della terra santa, in una cittร minuscola, in una regione spuria abitata da molti pagani e perciรฒ vista con diffidenza. โDa Nazaret puรฒ venire qualcosa di buono?โ (Gv 1,46), si chiederร non a caso Natanaele.
Il messaggero รจ Gabriele, che nel libro di Daniele annunciava lโunzione di un Santo dei santi alla fine di settanta settimane, la presenza di un Unto da Dio, di un Messia (cf. Dn 9,24-27). Sรฌ, per Luca il tempo delle settanta settimane siย รจ compiuto, รจ finita lโattesa, รจ giunta la pienezza dei tempi. Lโangelo Gabriele รจ dunque inviato a una donna, Maria, โvergine, promessa sposa di Giuseppe un uomo della casa di Davidโ, stirpe da cui doveva venire il Messia.
Entrando nella sua casa, Gabriele le dice: โRallegrati (chaรฎre, da charรก, gioia), tu che sei stata colmata dalla graziaโ. Maria รจ salutata con le parole rivolte dai profeti al popolo di Dio, alla figlia di Sion, cioรจ un invito alla gioia escatologica: โRallegrati, perchรฉ sto per annunciarti la buona notizia, il Vangeloโ. ร definita kecharitomรฉne, ossia donna colmata dalla grazia, totalmente sotto lโinflusso della chรกris, della benevolenza gratuita ed efficace di Dio. Per questo il messaggero aggiunge: โIl Signore รจ con teโ, saluto che riecheggia e riattualizza quelli rivolti alla figlia di Sion, personificazione della comunitร dei credenti dellโantica alleanza, degli โanawim, quei poveri che speravano solo nel Signore. In particolare, le sue parole ricordano due oracoli:
Rallegrati, figlia di Sion โฆ
Re dโIsraele รจ il Signore in mezzo a te, tu non temerai piรน alcuna sventura.
Non temere, Sion โฆ
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
รจ un salvatore potente (Sof 3,14-17).
Rallegrati, esulta, figlia di Sion,
perchรฉ, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te. Oracolo del Signore (Zc 2,14).
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Maria รจ profondamente turbata, sia per quella visita sia per il contenuto del messaggio, che non sa decifrare. Ella pensa, medita, si interroga, vuole fare discernimento di quella parola. ร la reazione tante volte testimoniata nei racconti delle
annunciazioni: la venuta di Dio, lโascolto della sua parola indirizzata a un credente turba, causa il timore di Dio, quella sensazione di piccolezza, di umiltร , di indegnitร , che conduce allโadorazione. Come giร Zaccaria (cf. Lc 1,12), anche Maria รจ sconvolta dallโimprovvisa venuta del Signore, e non sa dove questo incontro la condurrร โฆ
Lโangelo allora la rassicura con le parole centrali di questa pagina, da leggere e rileggere, senza mai stancarsi: โNon temere, Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dioโ. Quante volte Dio si rivolge cosรฌ ai suoi chiamati, infondendo loro pace, forza e coraggio! โEcco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesรน. Sarร grande e verrร chiamato Figlio dellโAltissimo; il Signore Dio gli darร il trono di David suo padre e regnerร per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo Regno non avrร fineโ.
Chi รจ questo figlio? Colui che Dio aveva promesso tramite il profeta Natan a David (cf. 2Sam 7,8-16). Cosรฌ la profezia si compie, finalmente si realizza, e nella pienezza dei tempi il figlio di David, ma anche Figlio dellโAltissimo, nasce da Maria: il suo Regno non avrร fine, come ripetiamo ancora oggi nel Credo! Lโattesa del Messia nutrita da generazioni e generazioni di credenti e testimoniata ai tempi di Gesรน, soprattutto dalla comunitร essenica di Qumran, giunge al suo termine. Quale paradosso: una dichiarazione solenne, un grande annuncio fatto a una giovane e umile ragazza di uno sconosciuto villaggio della Galilea! Gesรน sarร il nome del nascituro: Jehoshuโa, โil Signore salvaโ. A Maria spetterร imporgli questo nome: non saranno perรฒ nรฉ lei nรฉ Giuseppe a sceglierlo, ma il Nome gli รจ dato da Dio stesso tramite lโangelo, perchรฉ esso รจ vocazione, รจ missione, racchiude lโidentitร di Gesรน, Figlio dellโAltissimo, Figlio di Dio, un uomo che solo Dio poteva darci.
Anche questo annuncio non รจ di facile comprensione per Maria: รจ una donna di fede, ma la fede sempre interroga, pone in questione. Non chiede segni, non dubita come ha fatto Zaccaria, che proprio per questo รจ diventato afono, incapace di parlare per dare testimonianza a Dio (cf. Lc 1,8-20), ma interroga: โCome avverrร questo, poichรฉ non conosco uomo?โ. Attenzione, lโevangelista non sโinteressa alla psicologia di Maria, ma vuole rivelare lโidentitร di Gesรน attraverso il modo del concepimento del bambino. Sรฌ, Maria รจ vergine, รจ in una condizione che impedisce la nascita da lei di un figlio. Molte donne nellโAntico Testamento avevano generato un figlio grazie allโintervento di Dio, nonostante la loro condizione di sterilitร : Sara, Annaโฆ fino a Elisabetta. Cโera unโimpossibilitร umana a generare, ma la potenza di Dio rivelata nellโannuncio della nascita aveva reso fecondo il grembo di quelle sterili. E cosรฌ, dopo essersi unite al loro coniuge,ย anche se sterili, avevano concepito e dato alla luce per grazia, per volontร di Dio. Quei figli solo Dio poteva donarli loroโฆ
In Maria ciรฒ risulta ancora piรน evidente. Questa giovane รจ vergine, non conosce uomo, non si รจ unita al fidanzato Giuseppe (Matteo dirร che โsi trovรฒ incinta prima che andassero a vivere insiemeโ: Mt 1,18), dunque non puรฒ assolutamente diventare madre. Maria non chiede allโangelo nรฉ garanzie nรฉ segni, ma interroga il mistero di Dio affinchรฉ le sia indicato il cammino della fede, la strada dellโobbedienza. In tal modo cerca solo di rispondere alla chiamata di Dio. Continua a essere una donna di fede, cioรจ una donna di ascolto: ha veramente โun cuore capace di ascoltoโ (1Re 3,9), che accoglie la parola del Signore, la custodisce, cerca di interpretarla, di pensarla, di meditarla (cf. Lc 2,19.51). Con la sua fede interroga lโintelletto, ciรฒ che ha compreso.
Lโangelo allora le rivela: โLo Spirito santo scenderร su di te e la potenza dellโAltissimo ti coprirร con la sua ombraโ. Lo Spirito compirร ciรฒ che รจ impossibile agli umani ma possibile a Dio. ร lui il protagonista della nuova creazione: colui che alla creazione del mondo si librava sullโinforme e sul vuoto (cf. Gen 1,2) scenderร nellโutero vuoto di Maria e darร inizio alla nuova creazione. Lo Spirito, potenza efficace di Dio, la sua Shekinah, la sua Presenza che dimorava sul monte Sinai e nel Santo dei santi, testimoniata dalla nube che faceva ombra, verrร a porre la sua dimora in Maria, la quale entrerร nellโombra della potenza di Dio. Lo Spirito scenderร su Maria, nel suo grembo verginale: ed ecco, la Vergine concepirร il Figlio di Dio, il Santo! Cosรฌ, e solo cosรฌ, รจ possibile raccontare la filiazione di Gesรน da Dio e da Maria sua madre, di quel Figlio che solo Dio poteva dare allโumanitร .
Dio, il celeste, si รจ fatto terrestre; Dio, lโeterno, si รจ fatto mortale;
Dio, lโonnipotente, si รจ fatto debole;
Dio, il tre volte Santo, si รจ fatto Emmanuele, Dio-con-noi (cf. Is 7,14; Mt 1,23); Dio, che รจ Dio, si รจ fatto uomo.
Ecco il grande mistero dellโincarnazione, dellโumanizzazione di Dio: Maria di Nazaret appare il luogo in cui il Dio invisibile si รจ fatto visibile, il sito dove il Dio che non puรฒ essere visto si รจ fatto lโuomo che racconta Dio (exeghรฉsato: Gv 1,18), il Dio-con-noi.
Infine, Gabriele annuncia a Maria un segno: โElisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anchโessa un figlio e questo รจ il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla รจ impossibile a Dioโ (cf. Gen 18,14). Di fronte a questa ulteriore rivelazione dellโangelo, Maria dice semplicemente: โEccomi!โ, ovvero pronuncia il suo โsรฌโ incondizionato. Alle parole abbondanti dellโangelo, replica rompendo appena il silenzio: โEccomi, sono la serva del Signore. Avvenga per me secondo la tua parolaโ. Maria continua a essere e mostrarsi donna della fede, donna dellโascolto, e si rivela anche donna dellโobbedienza: non รจ una madre che si fa discepola ma, proprio perchรฉ discepola, รจ chiamata a essere madre, eย madre del Messia.
Si definisce serva del Signore, si mette radicalmente e totalmente al suo servizio. Maria รจ la serva che dice il suoย โamenโ, il suo โfiatโ, accogliendo la vocazione rivoltale da Dio. Cโรจ in lei un totale abbandono allโascolto della Parola e della volontร del Signore, ed รจ lโascolto che rende servi, dice tutta la Scrittura. In Maria abbiamo lโicona autentica della chiesa e del credente sottomesso al primato della parola di Dio e allโazione dello Spirito. Non รจ un caso che la nascita di
Gesรน avvenga grazie allโazione dello Spirito che scende in Maria e che la nascita della chiesa avvenga grazie allo Spirito che scende sui discepoli e sulla stessa Maria riuniti in preghiera (cf. At 1,8; 2,1-4). E non si dimentichi che la generazione di Gesรน da parte di Maria รจ innanzitutto un evento spirituale, come Luca ci ricorda in un brano attestato solo nel suo vangelo:
Mentre Gesรน parlava, una donna dalla folla alzรฒ la voce e gli disse: โBeato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!โ.
Ma egli disse: โBeati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono!โ (Lc 11,27-28).
Parole che risuonano a piena lode di Maria, la quale รจ โbeata perchรฉ ha creduto al compiersi della promessa delย Signoreโ (cf. Lc 1,45).
Il generare Cristo รจ unโoperazione innanzitutto spirituale, che avviene grazie alla fede, la quale รจ esposizione radicale di sรฉ alla presenza di Dio e alla forza del suo Spirito. A questa generazione di Cristo in sรฉ, รจ chiamato ogni cristiano: siย tratta di accogliere la Parola con fede e obbedienza, di lasciarla fecondare in noi dallo Spirito santo, di lasciarla crescere notte e giorno, anche se non sappiamo come (cf. Mc 4,26-27). Cosรฌ sarร generato il Cristo: โCristo in voi, speranza della gloriaโ (Col 1,27).
Il mistero di Maria diviene dunque il mistero del cristiano, il quale, contemplando lโicona dellโannunciazione, vede il mistero della sua stessa vocazione. E impara che tale impresa non puรฒ essere portata avanti contando sulle proprieย forze personali, ma solo fidandosi e affidandosi alla grazia del Signore.
Fonte: il blog di Enzo Bianchi
