ElleDiCi – Commento alle letture di domenica 23 Gennaio 2022

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La prima lettura descrive la celebrazione di una Liturgia della Parola. Il popolo si raduna in assemblea. La Parola viene proclamata pubblicamente. Esdra solennemente apre il testo. Gli uditori stanno in piedi. La Scrittura viene spiegata per parti. Il popolo risponde commosso. La celebrazione si conclude con un invito alla condivisione della gioia.

Pregare la Parola

Il testo di Neemia, รจ occasione per riconsiderare il rapporto che abbiamo con la Scrittura, quale base della nostra preghiera quotidiana, e per riflettere sul metodo della Lectio Divina che รจ strettamente legato alla lettura liturgica della Parola.
Il metodo della Lectio Divina ci รจ consegnato dalla tradizione monastica. รˆ un metodo che nel Medio Evo ha ricevuto la sua strutturazione, diventata canonica, in cinque tappe: lettura, meditazione, contemplazione, collazione e azione. Seguendo queste cinque tappe si passa dalla preghiera alla vita e la vita viene cosรฌ illuminata dalla preghiera.

La ricchezza della Lectio Divina consiste nel fatto che coinvolge il credente in tutte le sue dimensioni. Coinvolge la sua corporeitร , perchรฉ richiede che si ponga attenzione al luogo, al gesto, ai tempi della preghiera. Coinvolge la sua dimensione intellettuale, la sua affettivitร , la sua memoria e la sua immaginazione. Infine coinvolge la sua responsabilitร , in quanto egli รจ portato a rispondere con la vita a quanto ha letto e meditato.

La Lectio ha un suo grande valore nel consentire il superamento della superficialitร  dellโ€™ascolto, unโ€™insidia sempre pericolosa per tutti, ma in modo particolare per coloro che piรน sovente frequentano la Scrittura. Infine la Lectio ha il suo grande valore nel fatto che non si tratta di una lettura qualsiasi della Scrittura, bensรฌ di una lettura nella fede, animati dallo Spirito Santo, e che suscita e nutre la fede.

Attualizzazione o attualitร 

Proprio il testo del vangelo ci porta in questa direzione. Una delle grandi ambiguitร  riguardo alla Scrittura รจ quella che si riveste del termine nobile di ยซattualizzazioneยป. Con questo termine si vuole affermare che si deve accostare il testo sacro conferendogli senso e valore in consonanza ai problemi del presente. Il che significa, implicitamente, che la Scrittura, e la Parola in essa contenuta, sono piegate alle esigenze del presente. รˆ un nobile intento, far collimare Parola e presente, ma parte da un presupposto errato: la prioritร  del presente.
La Parola non รจ da attualizzare. La Parola รจ attuale. Ciรฒ significa riconoscere unโ€™efficacia alla Parola per potenza della Parola stessa, che non viene dalla sua adattabilitร  al presente ma dallโ€™essere giudizio sul presente e rivelazione di Dio.

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La liturgia della parola di Gesรน

Quando Gesรน, nella sinagoga di Nazaret, legge il passo del profeta Isaia celebra anchโ€™egli una Liturgia della Parola. Quindi, in un succedersi di azioni sapientemente descritte da Luca, che in tal modo sposta lโ€™attenzione dal testo letto alla persona di Gesรน, facendone il centro di tutto il suo discorso, egli commenta semplicemente dicendo: ยซOggi si รจ compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltatoยป (Lc 4,21).
Lโ€™ยซoggiยป รจ certamente lโ€™oggi del presente storico di Gesรน. Cioรจ la persona di Gesรน che compie le promesse di Dio scritte dal profeta Isaia. Ma anche lโ€™oggi della perenne efficacia di quel compimento. Lโ€™oggi che si realizza ancora oggi, nel nostro oggi e in ogni oggi.

Il commento di Gesรน รจ lโ€™annuncio di una salvezza che si compie in lui e che continua nella storia. รˆ la rivelazione del volto di Dio che si rivolge ai credenti che accolgono quella Parola. Non si tratta dunque solo di un oggi puntale nella storia, ma di un oggi salvifico che ci porta dalla meditazione alla contemplazione del volto di Dio.

Da questa contemplazione deriva una conversione. Il messaggio annunciato รจ un messaggio di speranza, che muove alla speranza come orientamento e prassi della fede. Come disse Jรผrgen Moltmann, quando aderรฌ al programma teologico di Johann Baptist Metz, si tratta di passare dalla teologia della speranza a concrete azioni di speranza.

Per gentile concessione di ElleDiCi