GESร CRISTO ร IL PANE DELLA VITA
Ci troviamo di fronte alla conclusione del discorso sul pane di vita, nel capitolo sesto del vangelo di Giovanni. Gesรน aveva moltiplicato i pani, aveva fatto raccogliere dodici canestri di pezzi ยซavanzatiยป, si era sottratto alla folla che lo voleva fare re, ha parlato alla folla di un altro pane, quello che dร la vita eterna.

Per tutta la prima parte del discorso Gesรน si รจ collegato allโesperienza dellโEsodo. Gli Ebrei erano stati nutriti da Dio con la manna, pane che veniva dal ยซcieloยป per la potenza di Dio e nutriva per un giorno. I rabbini nei loro commenti avevano collegato la manna alla parola di Dio che consideravano il vero nutrimento che il Signore ha offerto al popolo attraverso Mosรจ, lungo tutto lโEsodo.
Gesรน si collega a questi insegnamenti, ben conosciuti, per affermare che lui offre un pane che veramente proviene dal cielo e che dร la vita eterna e che lui pronuncia una parola che viene da Dio e comunica la vita eterna. La rivelazione centrale รจ questa: lui stesso รจ ยซfisicamenteยป la Parola di Dio e il Pane di vita eterna.
Il suo corpo poi sarร davvero spezzato e il suo sangue sarร davvero versato sulla croce, per comunicare la vita eterna a tutti e renderli figli di Dio.
Il discorso si fa inaccettabile per gli Ebrei quando Gesรน parla di ยซmasticareยป il suo corpo e di ยซbereยป il suo sangue. Noi per comprendere lโintenzione dellโevangelista nel concludere il discorso di Gesรน a Cafarnao dobbiamo distinguere gli Ebrei e i discepoli, quelli che dopo questo discorso se ne andranno, dai cristiani che leggono questo vangelo.
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Gesรน chiede agli Ebrei e ai discepoli di fidarsi della sua parola, perchรฉ hanno visto i segni giร compiuti da lui e perchรฉ conoscono giร dallโEsodo la potenza di Dio, che visibilmente รจ con lui. Giovanni non registra la reazione degli Ebrei alla conclusione del discorso, ma quella dei discepoli sรฌ, e molti se ne vanno, invece Pietro e gli altri si fidano e rimangono.
Quanto ai cristiani lettori, dopo la prima parte del discorso essi si chiedono: dove troviamo noi il pane da mangiare e il sangue da bere per avere la vita eterna? La risposta dellโevangelista non รจ diretta ma facilmente comprensibile: si trovano nella celebrazione dellโEucaristia. Evidentemente anche al tempo di Giovanni qualcuno faceva fatica a credere che il pane e il vino fossero, in virtรน della parola del Signore, realmente il suo corpo e il suo sangue.
SPUNTI PER LโATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA
- ยซIo sono il pane vivo, disceso dal cieloโฆ il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป. Tutti noi abbiamo fame di vita e di felicitร . Solo Gesรน puรฒ saziare questa fame, ma noi cerchiamo altri cibi, ci accorgiamo che ci avvelenano, ma continuiamo a mangiarli. Chiediamo allo Spirito intelligenza spirituale.
- ยซIn veritร , in veritร io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dellโuomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vitaยป. Non significa semplicemente andare a Messa e ยซfare la comunioneยป, ma assimilare Cristo, decidere di rendere la propria vita simile alla sua e impegnarsi a farlo.
- ยซChi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in luiยป. Ci insegnavano che lโostia consacrata una volta mangiata rimane tale per poco tempo, ma Cristo continua ad abitare in noi; il segno sacramentale finisce, la realtร no. Noi portiamo Cristo in noi, e lui porta noi. Facciamo fatica a capire e a vivere questo Paradiso.
- ยซCome il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosรฌ anche colui che mangia me vivrร per meยป. Questo ยซperยป ha un valore spirituale altissimo e puรฒ avere due significati: avrร la vita grazie a me; vivrร per mettere in pratica il mio insegnamento e realizzare la mia stessa missione.
PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA
Verifichiamo il nostro modo di partecipare allโEucaristia.
Per gentile concessione di ElleDiCi



