don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 5 Aprile 2022

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“Morirete nei vostri peccati”

Ci sono tre modi di morire nei propri peccati.

  1. Non aver avuto la possibilità di riconoscerli, ma in tal caso non sono nemmeno imputabili.
  2. Non aver avuto il pentimento necessario per averli commessi, e in tal caso vuol dire che si è morti conservando l’amore per quei peccati a tal punto che, se si fosse vissuti ancora, si sarebbe tornati a commetterli.
  3. Ma c’è anche un terzo modo, che è quello di coloro che pur avendoli conosciuti ed essendosi pentiti, non hanno poi avuto il tempo di emendarsi da quelle inclinazioni e da quei vizi che possono riportare a commettere i peccati. Costoro pur non morendo in peccato, tuttavia ne hanno conservato pericolosamente l’inclinazione.

Gesù quando parla ai Giudei afferma che è essenziale credere in Lui come Figlio di Dio per non morire in peccato. La fede in Lui infatti non solo ci rivela i peccati, ci aiuta a riconoscerli, ma ci aiuta soprattutto a pentirci di essi e a lottare con Lui per superarli. Ci sono infatti vizi e cattive abitudini umane che è possibile eliminare con un grande sforzo della volontà, ma ciò che è peccato si può conoscere ed eliminare solo con la fede.

Senza lo sguardo di fede, infatti, sarebbe difficile anche riconoscere i peccati come tali, e diverrebbero solo sensi di colpa (in senso psicologico) o delitti (in senso giuridico). Non ti illudere di poter evitare i peccati nella tua vita senza Gesù, senza la fede, e senza la sua grazia.

In breve

Senza fede non puoi riconoscere i peccati come tali, nè pentirti per averli commessi, nè tantomeno avere quella grazia per superarli, mettendo seriamente a rischio la tua salvezza morendo in peccato.


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