“Erano tuoi e li hai dati a me”
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Quanto รจ difficile donare. E non solo in senso economico. Cedere ad altri il frutto del proprio lavoro, del proprio impegno, mettere nelle mani di un altro, per quanto stimato e addirittura amato, una parte di sรจ, qualcosa e ancor di piรน qualcuno a cui si รจ affezionati vuol dire donare. Ed รจ un gesto molto delicato, non sempre spontaneo, a volte costoso. Accettare di dover donare e addirittura aiutare chi accoglierร il proprio dono รจ segno di grande maturitร .
Gesรน ha ricevuto l’umanitร dal Padre. Se ne รจ preso cura realizzando con ogni attenzione la sua missione. E una volta compiuta ringrazia il Padre perchรจ gli ha fatto dono di quanto di piรน caro รจ oggetto del suo amore: le sue creature. Il Padre ha accettato di rivelarsi nel Figlio. Per quanto avrebbe potuto rivelarsi egli stesso o farlo in altro modo, ha messo la sua relazione con gli uomini nelle mani del Figlio. E il grazie di Gesรน al Padre รจ il gesto piรน nobile di chi sa riconoscere il grande valore del dono che gli รจ stato fatto. Non fermarti a ringraziare per il dono in sรจ, ma soffermati a pensare al costo affettivo e personale di ogni dono che ti รจ fatto.
In breve
Non ringraziare solo per il valore del dono che ti รจ stato fatto. Cerca di esprimere il tuo grazie soprattutto per il valore affettivo e personale dei doni che ti sono fatti.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
La buona novella. Riflessioni per l’Avvento e il Natale disponibile su: AMAZON | IBS

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