“Togli prima la trave dal tuo occhio”
Gesรน insegna l’ordine delle azioni da eseguire per correggere gli altri quando notiamo degli errori e delle mancanze da parte loro.
1) Anzitutto bisogna aver chiaro non solo l’errore che hanno commesso, ma associarlo anche al motivo per cui l’hanno compiuto. E il motivo non dobbiamo immaginarlo o intuirlo da noi stessi, ma chiederlo per conoscenza, senza pregiudizi o intenzioni d’accusa verso di loro.
2) In secondo luogo occorre chiedersi: quando anche io cado o sono caduto nella stessa difficoltร ?
A. Se non ho mai fatto lo stesso errore o qualcuno simile, ringrazio il Signore e devo essere molto umile nel correggere l’altro, perchรจ non “provengo” da quell’esperienza negativa e non posso aver idea della difficoltร che richieda il correggersi da quel difetto.
B. Se anche io ho quella difficoltร allora mi chiedo: qualcun altro mi ha corretto? In che modo? Come sono rimasto dopo la correzione? L’ho potuta superare o anche io continuo a restare nella stessa fragilitร ? Se l’ho superata posso comprendere meglio le difficoltร dell’altro ed essere meno esigente e offrirgli quegli stessi consigli che mi hanno fatto bene. Se non l’ho superata, allora non รจ onesto rivalersi sull’altro che ha la stessa difficoltร , perchรจ si รจ alla pari. Piuttosto posso suggerirgli alcuni consigli appresi per esperienza che mi rendono meno fragile nel ricadere nello stesso errore.
Tu in che modo correggi l’altro?
In breve
Se hai a cuore la correzione del fratello e desideri che lui migliori, non potrai che cominciare a guardare dentro di te per capire se anche tu vivi la stessa difficoltร , come la combatti o come hai fatto a superarla.
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