don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 12 Settembre 2021

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“Rimproverò Pietro”

Anche Gesù rimprovera Pietro e usa parole dure verso di lui. Ha forse mancato di esercitare la carità verso il suo Apostolo? No di certo. Anzi la carità, se è priva di fortezza non sarebbe vera, ma sarebbe segno di debolezza e accondiscendenza. Gesù usa parole forti verso Pietro proprio per evitare che egli commetta nuovamente l’errore di pensare secondo gli uomini e non secondo Dio.

L’intervento di Gesù ha proprio il fine di portare a Dio, di far conoscere il Suo modo di pensare, e di allontanare dal male. Ed è proprio questo il fine della carità. Il metodo attraverso cui Gesù esercita questo atto di carità verso Pietro è la fermezza, la durezza delle sue parole. Si può richiamare in modo deciso qualcuno quando è necessario difendere la verità, la giustizia e il bene.

In tal caso il rimprovero, che tuttavia non deve mai offendere l’altro, è un atto necessario per salvaguardare un rapporto, una relazione e ricondurla verso il bene che si rischia di smarrire. Gesù dunque si serve del rimprovero come vero atto pedagogico per preservare un bene più grande che è il giusto cammino del discepolato. Non temere di riprendere qualcuno, se hai il ruolo legittimo di farlo, quando occorre ristabilire la giusta direzione.

In breve

Riprendere qualcuno è un atto di carità tutte le volte che ha il fine di avvicinare a Dio, di allontanare dal male, di recuperare la direzione corretta di una relazione, e di difendere la verità, il bene e la giustizia.


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