Quante volte ripetiamo e rinnoviamo nellโassemblea eucaristica il Confiteor? Chiediamo con umiltร perdono per i nostri peccati, in pensieri, parole, opere e omissioni, e il cuore, lo sguardo, la mente, i pensieri sono rivolti ad altro? Prima di uscire di casa dovremmo riflettere sulle mancanze e sulle disobbedienze evangeliche, troppo fretta allโinizio della Messa per pensare: io sono un peccatore?
Nel vangelo di questa domenica Gesรน, nel ministero di predicatore itinerante, sempre in movimento, annuncia, guarisce, perdona, guarda, chiama, libera, rialza, e invita alla conversione. Una delle prime parole del vangelo di Marco รจ:
Convertitevi!ย
Conversione di cosa? Se si รจ distratti e concentrati su sรจ stessi, indifferenti a quello che accade, e si celebra il culto dellโio รจ possibile cambiare? In una societร individualista, in cui prevale il Super-Io, nella religione โfai da teโ, di cosa occorre convertirsi? A chi convertirsi?
โVolgete lo sguardo allโamoreโ, invita Gesรน, un amore che assume la sfumatura della follia; egli รจ venuto a guarirci dal โdisamoreโ dellโaltro, della cura della vita, del rispetto del prossimo. La conversione non รจ un atto che avviene solo durante la liturgia, ma allโinizio della giornata, al mattino, al risveglio, al canto del pettirosso, alla brezza mattutina, al sole che scalda la pelle, al bacio dellโinnamorato.
La conversione รจ il rinnovamento dello sguardo e del cuore, non รจ unโopera di estetizzazione o di maquillage, ma di far entrare la positivitร di Dio, del dono e della gratitudine della vita, dellโincontro, della novitร e della gioia dellโesistenza.
Convertitevi e credete nel vangelo, cambiate sguardo, lasciatevi illuminare dalla novitร dello Spirito, profumate di Pasqua: ยซDio si trova in qualche modo sulla punta della mia penna, del mio piccone, del mio pennello, del mio ago, del mio cuore, del mio pensieroยป (Teilhard de Chardin). Dio si trova alla porta che bussa, nel pianto di un bambino, nello sguardo e nel volto rugoso di un anziano, sul letto dellโinfermo e del morente.
Alla conversione, il vangelo del discepolo, di Marco, unโaltra parola:
Seguitemi!
Gesรน mostra che รจ possibile vivere meglio, alla luce del sole, non nascondendosi e seguirlo. Seguitemi! La vita รจ una vocazione, una chiamata, un discepolato. Il Maestro guarda te e guarda anche me, โnei miei inverni vede grano che spunta, generositร che non sapevo di avere, capacitร che non sospettavo. Dio ha verso di me la fiducia di chi contempla le stelle prima ancora che sorgano. Seguitemi, venite dietro a meโ (E. R.).
Prima di mettersi alla sequela, occorre rendersi delle trappole della vita, le reti in cui si รจ imbrigliati, soprattutto quella dellโio, un io impazzito e violento che deve prevalere su tutto e su tutti, รจ questa la prima ed importante liberazione: โimparare lo stile del Maestro, dove egli mette i piedi, solo cosรฌ si intraprendono strade nuove, chi fa progetti autonomi e personali, pretendendo che Dio prima o poi li benedica, questa non รจ sequelaโ (G. P.).
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
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Don Vincenzo รจ nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nellโUniversitร Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Universitร Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesรน. […]

