don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo di oggi 8 Settembre 2019

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Fidarsi o sfidarsi?

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Se รจ vero che il cristiano non cerca i primi posti per essere visibile e non รจ un arrampicatore sociale per guadagnare posizioni di potere, รจ altrettanto vero che non puรฒ e non deve essere โ€œinvisibileโ€, cioรจ senza sapore e colore, ma ha la missione di essere โ€œtrasparenza di Dioโ€.ย 

Il dramma di ogni uomo, e del cristiano in particolare, รจ quello di essere insignificante. Il rischio reale รจ quello di essere contenitori senza contenuto, barattoli vuoti, fiori di plastica, corpi senzโ€™anima.ย 

Falso non รจ solo il contrario di vero, ma anche lโ€™opposto di vitale e portatore di senso.

Finzione e insignificanza sโ€™intrecciano in un connubio malefico che inganna il cuore di chi si concentra piรน a curare lโ€™apparenza ed รจ attento al giudizio altrui piuttosto che riflettere sul significato di quello che fa e discernere ciรฒ che รจ bene fare nella propria vita.ย 

Gesรน si ferma ad osservare i suoi seguaci il cui numero cresceva sempre di piรน. Gli occhi con i quali analizza la situazione non sono quelli dellโ€™ambizioso che brama consensi e fama, ma quelli di chi cerca il volto di Dio, amore misericordioso, e si fissano sul suo cuore di Padre in cui sono custoditi i sogni piรน belli che riguardano gli uomini.

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Paolo, vecchio e in catene, guarda Onesimo e Filemone con lo stesso sguardo, mite e benevolo. Ha generati entrambi alla fede, anche se attraverso percorsi diversi; ora li esorta ad accogliersi come fratelli e ad amarsi reciprocamente con lo stesso amore con cui Dio li ha amati. Ognuno di loro deve compiere un cammino di purificazione per andarsi incontro e abbracciarsi.ย 

Probabilmente Onesimo era scappato dalla casa di Filemone, di cui era servo, per cercare la libertร  ma aveva trovato le catene del carcere. Lรฌ la provvidenza li aveva fatti incontrare e Onesimo, convertito alla fede cristiana, aveva compreso che la libertร  non coincideva con il riscatto sociale, ma nel passare dallโ€™essere schiavo al servire con amore. Filemone, uomo ricco, aveva giร  fatto il suo percorso di conversione e ora Paolo gli chiede di mettere da parte il suo orgoglio e di riaccogliere come un figlio il suo servo. Filemone e Onesimo, nella crisi che aveva incrinato il loro rapporto personale, comprendono il senso piรน profondo dellโ€™essere discepoli di Gesรน Cristo.ย 

Chi segue Cristo non punta orgogliosamente ad essere perfetto esecutore di una legge, ma matura il desiderio di essere autentico testimone dellโ€™amore di Dio nella vita fraterna.ย 

Per tre volte Gesรน ripete โ€œnon puรฒ essere mio discepoloโ€ indicando le condizioni per fare una vera scelta cristiana.ย 

Gesรน in maniera volutamente provocatoria pone come prima condizione lโ€™odio. Lโ€™effetto destabilizzante del modo di parlare di Gesรน ha lo scopo di indurre lโ€™ascoltatore ad esaminarsi non in base alla legge, ma alla luce del rapporto con lui. Nel linguaggio biblico odiare significa dissociarsi. Quando riguarda le persone, questo sentimento traccia una linea di demarcazione tra lโ€™essere dipendenti dalle scelte o bisogni altrui e lโ€™essere autonomi, cioรจ rispondenti alla propria coscienza. Le scelte che compie il discepolo di Cristo sono responsabili nella misura in cui rispondono innanzitutto alla volontร  di Dio; quel Dio, peraltro, che non conduce in un mondo virtuale, ma che accompagna nel cammino della maturitร  umana e delle relazioni fraterne basate sul rispetto e lโ€™amore, soprattutto dei piรน deboli.

Lโ€™odio di cui parla Gesรน non porta allโ€™uso della violenza per rompere le relazioni con gli altri, anche a costo di rimanere soli. Al contrario, รจ una forma di purificazione e crescita personale per vivere le relazioni in modo sano e costruttivo. Chi ama veramente sa anche odiare, cioรจ prendere le distanze e distaccarsi dal proprio egoismo, dallo stile capriccioso e ricattatorio che cerca di piegare o โ€œconvertireโ€ lโ€™altro al proprio volere. Senza questa condizione di distacco non si puรฒ maturare una scelta dโ€™amore libera, consapevole e responsabile.ย 

Senza la rinuncia a vivere le relazioni, di per sรฉ buone, come lo farebbe una persona immatura, esse rimangono in piedi come uno stabile disabitato o come un sepolcro imbiancato. Tutti gli affetti sono buoni, ma senza un processo di maturazione, essi si trasformano in una maledizione. Un amore che rimane nella sua fase incipiente si trasforma nel suo opposto. Un amore che passa attraverso il crogiuolo delle crisi e viene purificato fa delle relazioni familiari una profezia della comunione dei santi.

La seconda condizione mette a fuoco la necessitร  di non scaricare la propria croce sugli altri, colpevolizzandoli, ma di accettare serenamente i propri limiti. Infatti le due parabole suggeriscono lโ€™idea che la vita รจ un processo costruttivo e al tempo stesso รจ una lotta.ย 

Portare a compimento quello che si รจ iniziato e vincere contro le avversitร  sono due cifre simboliche della vita cristiana. Essa puรฒ giungere a maturazione e superare le difficoltร  nella misura in cui si guarda la propria situazione con realismo e, se ci si trova mancanti, si ha la pazienza di aspettare e lโ€™umiltร  di cercare soluzioni attraverso alleanze.ย 

Non bisogna sfidare ma avere fiducia. Sfidare ha la stessa radice di sfiduciare e quindi di contrapporsi una continua battaglia per avere la meglio.ย 

Nella relazione, con Dio e con i fratelli, riconoscersi mancanti non deve indurre alla vergogna, ma a riformulare i propri progetti in base alle forze che si hanno e alle condizioni in cui ci si trova. A volte le accuse che muoviamo contro gli altri sono il modo per nascondere, innanzitutto a noi stessi, fragilitร  e mancanze. La croce diventa terreno di scontro e contrapposizione se non addirittura unโ€™arma per deprezzare e delegittimare lโ€™altro.ย 

Lโ€™accusa dโ€™incoerenza lanciata contro gli altri funge da alibi per non prendere su di sรฉ la responsabilitร  della propria croce e farne unโ€™occasione dโ€™incontro in cui farsi aiutare.ย 

Mettere sulla bocca di Gesรน lโ€™invito alla rassegnazione significherebbe tradirlo e contraffare il vangelo.ย 

Rinunciare ai propri averi รจ la terza condizione per essere cristiani autentici. Sia chi costruisce la torre, sia il re che va in guerra, non agisce per compiacere qualcuno o per dimostrare il suo valore. Agisce saggiamente colui che prima di decidere e scegliere, pondera, valuta e discerne. Ogni decisione รจ recisione che implica lasciare e rinunciare ad accumulare per puntare tutto su Dio, a Lui orientare la volontร  e offrirgli in dono la propria libertร .

Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!

Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

Letture della
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Chi puรฒ immaginare che cosa vuole il Signore?

Dal libro della Sapienza
Sap 9, 13-18
ย 

Quale uomo puรฒ conoscere il volere di Dio?
Chi puรฒ immaginare che cosa vuole il Signore?
ย 
I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perchรฉ un corpo corruttibile appesantisce lโ€™anima
e la tenda dโ€™argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
ย 
A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
ย 
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dallโ€™alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
ย 
Cosรฌ vennero raddrizzati i sentieri di chi รจ sulla terra;
gli uomini furono istruiti in ciรฒ che ti รจ gradito
e furono salvati per mezzo della sapienza

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 89 (90)

R. Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.Tu fai ritornare lโ€™uomo in polvere,
quando dici: ยซRitornate, figli dellโ€™uomoยป.
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che รจ passato,
come un turno di veglia nella notte. R.
ย 
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come lโ€™erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera รจ falciata e secca. R.
ย 
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietร  dei tuoi servi! R.
ย 
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi lโ€™opera delle nostre mani,
lโ€™opera delle nostre mani rendi salda. R.

Seconda Lettura

Accoglilo non piรน come schiavo, ma come fratello carissimo.

Dalla lettera a Filรจmone
Fm 9b-10.12-17

ย 
Carissimo, ti esorto, io, Paolo, cosรฌ come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesรน. Ti prego per Onรจsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
ย 
Avrei voluto tenerlo con me perchรฉ mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perchรฉ il bene che fai non sia forzato, ma volontario.
ย 
Per questo forse รจ stato separato da te per un momento: perchรฉ tu lo riavessi per sempre; non piรน perรฒ come schiavo, ma molto piรน che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora piรน per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.

Parola di Dio

Vangelo

Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepolo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 25-33

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesรน. Egli si voltรฒ e disse loro:
ยซSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non รจ in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: โ€œCostui ha iniziato a costruire, ma non รจ stato capace di finire il lavoroโ€.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se puรฒ affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre lโ€™altro รจ ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Cosรฌ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepoloยป.

Parola del Signore

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