La mangiatoia
SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO C)
Le prime due domeniche dopo Pentecoste la Chiesa fa memoria dei due grandi misteri della fede che fungono da spina dorsale della spiritualitร cristiana. Essi sono lโUnitร e la Trinitร di Dio, che abbiamo celebrato domenica scorsa e lโevento dellโIncarnazione e della Pasqua di Gesรน, chiamata Corpus Domini, che festeggiamo con solennitร questa domenica. Come dice il nome di questa festa โ Santissimo Corpo e Sangue di nostro Signore Gesรน Cristo โ la Chiesa celebra il dono che Dio fa di sรฉ nellโEucaristia quando ancora si fa nutrimento per noi e ci sazia, cioรจ fa comunione con noi.
Il racconto della nascita di Gesรน fatta da Luca sottolinea che il bambino appena nato fu avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia (Lc 2,7). Il primo alloggio del bambino Gesรน fu una mangiatoia. Le fasce che avvolsero il corpicino di Gesรน sono il simbolo dellโumanitร che Dio ha assunto facendosi figlio dellโuomo e lโessere adagiato nella mangiatoia anticipa le sue parole: โQuesto รจ il mio corpo offerto per voiโ. Sulla croce Gesรน offre nelle mani del Padre la vita perchรฉ il suo corpo diventi nutrimento indispensabile per la vita dellโuomo.ย
La pagina del vangelo scelta per questa domenica presenta alcune affinitร con il racconto del concepimento, della nascita, della passione, morte e risurrezione di Gesรน. Lโinizio della narrazione richiama il valore terapeutico della parola di Gesรน perchรฉ essa non ha una funzione informativa, ma formativa, educativa e, come tale, nutre e fa crescere umanamente. La trasformazione avviene quando i singoli individui diventano parte di un unico corpo le cui membra sono al servizio le une delle altre. Alla fine della giornata, quando il sole sta calando sulle persone che erano venute da Gesรน, i discepoli lo invitano a congedare la folla perchรฉ possa trovare rifugio nei villaggi e campagne per ristorarsi.
Nel racconto della nascita a Betlemme Luca dice che non cโera posto per loro nellโalloggio e quindi la mangiatoia accolse il bambino appena partorito da Maria. Nel racconto dei due discepoli di Emmaus mentre il giorno stava per terminare Gesรน accoglie lโinvito di rimanere con loro e lรฌ spezza il pane per i suoi commensali come aveva fatto sulle sponde del lago di Tiberiade e nel cenacolo. I Dodici, che avevano suggerito di congedare la folla, sono invitati da Gesรน ad essere loro stessi โalloggioโ perchรฉ la folla trovi ristoro e nutrimento. Quella di Gesรน รจ una vera e propria pro-vocazione, cioรจ un appello ad andare oltre: โDate loro voi stessi da mangiareโ; siate mangiatoia. Per la fame dellโuomo la comunitร deve farsi mangiatoia, spazio nel quale lโuomo trova relazioni che nutrono lo spirito e il corpo.
La provocazione di Gesรน spinge i Dodici a guardarsi dentro e scoprire che quello che hanno รจ insufficiente anche per loro, a meno cheโฆ non si vada a comprare per se stessi e per la folla. Dove trovare le risorse per sfamare una folla cosรฌ grande? La proposta di Gesรน sembra una sfida irricevibile e irrealizzabile con le sole forze umane. Il necessario per vivere nel deserto, lรฌ dove si sperimenta lโinsufficienza delle proprie risorse, non si trova dentro di sรฉ, ma condividendo con Dio i propri beni. Il fraintendimento ancora continua oggi per coloro che interpretano la missione loro affidata di โportareโ se stessi. In veritร Gesรน non ha detto di โdare in cibo tutti i propri beni e consegnare il proprio corpoโ (cf. 1Cor 13,3), ma di โfarsi corpoโ, comunitร che accoglie, ospita e permette a Dio di farsi nutrimento.
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Il compito della Chiesa รจ quello di creare un ambiente accogliente, di essere mangiatoia, nella quale adagiare Dio che viene ad abitare in mezzo a noi. In questo contesto Gesรน fa sua la povertร dellโuomo e si offre al Padre, il quale per mezzo dello stesso Gesรน distribuisce il pane della vita con generositร a tutti. Il protagonismo dei discepoli potrebbe essere un ostacolo, ma essi sono protagonisti del Regno di Dio nella misura in cui distribuiscono con lโannuncio della Parola e la caritร fraterna, ciรฒ che loro stessi ricevono da Gesรน. Il protagonista principale rimane sempre Gesรน che nei gesti di prendere il pane e i pesci, di alzare gli occhi al cielo, di benedire, di spezzare i pani e darli ai discepoli, dice e dร tutto se stesso.ย
In ogni Eucaristia, come i pastori a Betlemme e i discepoli di Emmaus, anche noi possiamo โnutrirci con gli occhiโ di Colui che si offre e siamo sfamati, come la folla sul lago di Tiberiade, con il pane della Parola e della comunione fraterna. Il pane consacrato sullโaltare รจ veramente Gesรน, il Figlio di Dio. Nel segno dellโostia vediamo Gesรน che diventa โpiccoloโ, si โspezzaโ per essere ancora donato. Ciรฒ che ci sfama e ci dร pace non sono le cose, fossero anche sacre, ma รจ la relazione di amore che da Dio discende e trasforma la comunitร .ย
Dove puรฒ alloggiare lโumanitร stanca e affamata che sโidentifica in quel piccolo corpo avvolto in fasce che ha bisogno di ogni cura? Dove troveranno i discepoli il senso del loro cammino che attraversa il deserto della delusione? Dove celebrare la liberazione, la festa del perdono e del riscatto? Lโuomo non ha bisogno solo di mettere qualcosa sotto i denti, ma di avere vita, ha bisogno di relazioni nutrienti, di ambienti che favoriscano lo sviluppo integrale della persona, esperienze che permettano con il tempo di essere generativi nel bene.
Lโuomo ha bisogno di Gesรน, perchรฉ senza di lui non si puรฒ vivere. Le nostre famiglie siano mangiatoia nella quale รจ posto il Dio che si fa piccolo tra i piccoli. Le nostre comunitร cristiane siano cenacoli nei quali, condividendo fatiche e soddisfazioni, successi e fallimenti, gioie e dolori, incontriamo il Signore che ci libera dal male, ci guarisce dalle ferite dellโegoismo, ci dร forza ed entusiasmo per distribuire nel mondo la gioia del vangelo.
Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]
