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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 5 Maggio 2024

Domenica 5 Maggio 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 15, 9-17

Lโ€™amico รจ il custode dellโ€™amore – VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO B) โ€“ Lectio divina

Dagli Atti degli Apostoliย At 10,25-27.34-35.44-48

Anche sui pagani si รจ effuso il dono dello Spirito Santo.

Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andรฒ incontro e si gettรฒ ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzรฒ, dicendo: ยซร€lzati: anche io sono un uomo!ยป.

Poi prese la parola e disse: ยซIn veritร  sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartengaยป.

Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio.

Allora Pietro disse: ยซChi puรฒ impedire che siano battezzati nellโ€™acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?ยป. E ordinรฒ che fossero battezzati nel nome di Gesรน Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.

La Pentecoste rinnovata

I protagonisti della vicenda sono lโ€™apostolo Pietro e il centurione romano Cornelio. Entrambi sono destinatari di una rivelazione dello Spirito che spinge i due uomini ad andare lโ€™uno verso lโ€™altro per un abbraccio fraterno. Pietro incarna la Chiesa di tradizione giudaica chiamata ad accogliere la Chiesa sorella che viene dal paganesimo. Si realizza quello che Isaia aveva detto del Servo di Jahvรจ la cui vocazione รจ quella di essere ยซLuce per le Nazioniยป. Questa profezia ha iniziato a compiersi con la pasqua di Gesรน, il Servo di Dio, che con la sua morte ha riconciliato tutti in Dio. La missione della Chiesa รจ lโ€™eco e amplificazione dellโ€™azione salvifica dello Spirito iniziata con la sua effusione dalla bocca del Crocifisso. La salvezza รจ offerta a tutti gli uomini, senza esclusione di nessuno. Non ci sono condizioni previe per meritare lโ€™amore di Dio ma bisogna disporre il proprio cuore ad aprirsi alla novitร  dello Spirito. รˆ lui che agisce prima di ogni iniziativa umana e lโ€™orienta perchรฉ sia conforme alla volontร  divina. Essa si realizza nella vita e mediante la vita di chi con cuore umile e docile si offre a Dio come strumento della sua grazia. Il battesimo con lโ€™acqua รจ un rito di passaggio che segna lโ€™ingresso nella comunitร  della Chiesa e, dunque, nella comunione piena con il Signore. Nella fraternitร  vissuta nella Chiesa si assapora la gioia della comunione dei Santi. La Chiesa รจ il Corpo di Cristo che ancora dona la vita nuova nello Spirito affinchรฉ chiunque, credendo in Gesรน e unendosi alla comunitร  ecclesiale, sia salvato e goda della gioia senza fine.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostoloย 1Gv 4,7-10

Dio รจ amore.

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perchรฉ lโ€™amore รจ da Dio: chiunque ama รจ stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perchรฉ Dio รจ amore.

In questo si รจ manifestato lโ€™amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perchรฉ noi avessimo la vita per mezzo di lui.

In questo sta lโ€™amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma รจ lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

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Vocazione e missione

La Pasqua di Cristo รจ il pieno compimento dellโ€™evento dellโ€™esodo dโ€™Israele. Nella liberazione dalla schiavitรน dellโ€™Egitto Dio aveva iniziato a farsi conoscere come il Signore che riscatta e dona la vita. Nella morte e risurrezione di Gesรน Dio manifesta in sommo grado lโ€™amore per tutti gli uomini, senza distinzione. Lโ€™amore di Dio non รจ esclusivo ma includente. Egli libera dalla schiavitรน del peccato per essere seminatori di amore nel campo del mondo intero. Nella misura in cui ci lasciamo perdonare e rigenerare dallโ€™amore di Dio diventiamo sua presenza attiva tra gli uomini che hanno bisogno sempre di amore per vivere. Chiamati a libertร  dallโ€™amore, ogni uomo riceve con lo Spirito di Dio, che lo consacra, anche la missione di essere ministro dellโ€™amore. Attraverso lโ€™amore fraterno, che arriva fino a dare la propria vita insieme a Cristo per la conversione e la vita del mondo, la conoscenza di Dio si diffonde e diventa veramente universale abbracciando il mondo intero. Non รจ facile amare tutti, soprattutto colui verso il quale istintivamente proviamo avversione per un torto ricevuto. Corriamo il rischio di perseguire una giustizia che segue il principio della soddisfazione o della retribuzione piuttosto che quello della riconciliazione. Dio rimane il nostro punto di riferimento nella misura in cui accogliamo il suo Spirito che cambia la nostra mentalitร  conformandola al criterio divino della giustizia che ha come fulcro la misericordia e come obiettivo la comunione. Chi mette a servizio della pace e della riconciliazione la propria vita diventa strumento eletto della misericordia per portare la luce del vangelo fino alle periferie esistenziali dellโ€™umanitร .

+ Dal Vangelo secondoย Giovanniย Gv 15,9-17

Nessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซCome il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perchรฉ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciรฒ che io vi comando. Non vi chiamo piรน servi, perchรฉ il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perchรฉ tutto ciรฒ che ho udito dal Padre mio lโ€™ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perchรฉ andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perchรฉ tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altriยป.

LECTIO

La pagina del vangelo di questa domenica รจ la continuazione di quella della precedente caratterizzata dallโ€™immagine della vite e dei tralci. Con questa piccola parabola i discepoli di Gesรน sono invitati a rimanere in lui per portare frutto.

ยซCome il Padre ha amato me, anche io ho amato voiยป. Il Padre, che nella parabola รจ lโ€™agricoltore che agisce sui tralci, ora รจ presentato in rapporto a Gesรน. La relazione che unisce il Padre e il Figlio รจ caratterizzata dallโ€™amore, il quale attraversa il rapporto tra Gesรน e i discepoli. Anche se non รจ citata, potremmo immaginare la funzione del Padre come quella della radice da cui la vite attinge la linfa trasmessa ai tralci che la trasformano in frutto. In che senso il Padre ha amato il Figlio Gesรน e in che modo Gesรน ha amato i suoi? Nel battesimo al Giordano la voce dal cielo aveva dichiarato: ยซTu sei il figlio mio, lโ€™amatoยป e lo aveva confermato sul monte della Trasfigurazione. Anche in Gv 3,35 si dice: ยซIl Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosaยป. Lo stesso evangelista prima di raccontare il gesto della lavanda dei piedi dice: ยซGesรน, sapendo che era venuta lโ€™ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi, li amรฒ sino alla fineโ€ฆ Gesรน sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzรฒ da tavolaโ€ฆยป (Gv 13, 1.3). Il verbo amare riferito al Padre potrebbe essere interpretato come il ยซpotere di amareยป, ovvero di dare la propria vita per lโ€™altro. Questo รจ ยซlโ€™amore piรน grandeยป, lโ€™amore in sommo grado che consente a Gesรน di amare noi fino alla fine. Amare, riferito al Padre, significa anche risorgere, dare la vita nuova attraverso la morte. Il dono che Gesรน riceve dal Padre, egli lo trasmette ai discepoli.

Il Cristo risorto esorta a ยซrimanere nel suo amoreยป, ovvero a credere nellโ€™amore di Dio sempre, soprattutto nei momenti di turbamento nei quali si รจ disorientati, scoraggiati e tentati di ripiegarsi su sรฉ stessi o di fuggire. Come รจ possibile credere allโ€™amore di Dio? Gesรน ancora una volta mostra sรฉ stesso come esempio. Anche lui ha vissuto molti momenti di crisi in cui ha sentito una profonda angoscia e paura. Sapeva quello che il Padre desiderava e ciรฒ che avrebbe compiuto in lui e attraverso di lui, ma anche chi lo avrebbe tradito rendendo possibile la sua morte. Da una parte il comandamento di Dio e dallโ€™altra la miseria dellโ€™uomo. I comandamenti sono gli insegnamenti di Dio, ovvero i suoi pensieri di amore a favore del Figlio e dellโ€™uomo. La parola di Dio rivela le intenzioni benevole del suo cuore, il suo progetto dโ€™amore. I comandamenti del Padre sono lโ€™impegno che egli prende con il Figlio e, attraverso di Lui, anche con noi, di amare per sempre. Come Gesรน ha creduto nellโ€™amore del Padre, fino alla fine, certo che non lo avrebbe abbandonato nel sepolcro, e quindi ha realizzato la sua volontร , cosรฌ i discepoli, mettendo in pratica il comandamento dellโ€™amore, collaborano alla realizzazione del progetto di Dio del quale Gesรน, con il dono della sua vita, รจ stato lโ€™iniziatore. Gesรน indica nellโ€™obbedienza, sebbene sofferta e dolorosa, la via per essere ripieni di gioia. Non si tratta dellโ€™euforia e dellโ€™allegria, ma di quello stato dโ€™animo che prova in pienezza solamente chi ama come Gesรน. La gioia parziale, che si sperimenta in terra, รจ segno imperfetto di quella piena che si realizzerร  in cielo. Lโ€™obbedienza รจ la via maestra per sperimentare lโ€™amore di Dio, essere risuscitati da Lui, possedere la vita eterna ed essere abitati dalla gioia piena. Non cโ€™รจ gioia piรน grande che godere dellโ€™essere amati e di essere nel cuore di chi ci ama e sapere che niente e nessuno potrร  separarci da questo amore.

ยซSe osserverete i miei comandamenti โ€ฆ Questo รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voiยป. Quale comandamento i discepoli di Gesรน devono osservare? Quello di cui lui stesso ha dato lโ€™esempio. Gesรน lo spiega chiaramente ripetendo la stessa formula che aveva usato per indicare il senso e le conseguenze del gesto della lavanda dei piedi: ยซVoi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perchรฉ lo sono. Se dunque io, Il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perchรฉ anche voi facciate come io ho fatto a voiยป (Gv 13, 13-15). La lavanda dei piedi รจ una parabola narrata dal gesto per certi versi scandaloso e non raccontata con le parole. La parabola rivela ciรฒ che sta per accadere sulla croce. Un evento drammatico ma che i discepoli devono leggere come un evento di grazia perchรฉ in esso lโ€™amore di Dio si fa dono nella vita che Gesรน offre sulla croce. Le parole di Gesรน non rivelano solo il senso della sua morte, ma anche ciรฒ che consegue al dono di grazia ricevuto. La risposta che Gesรน si attende non รจ un semplice ricambio nei suoi confronti; non dice infatti: ยซamate me come io ho amato voiยป, ma ยซamatevi gli uni gli altri, come io ho amato voiยป. La reciprocitร  รจ nellโ€™amore fraterno che attinge la sua origine, contenuto e forma, dallโ€™amore di Gesรน che si รจ fatto servoLโ€™obbedienza di Gesรน al Padre non come servo, ma come figlio diventa il modello dellโ€™obbedienza reciproca non come schiavi ma come fratelli. Si tratta di unโ€™obbedienza propria degli amici i quali prima che con le parole comunicano con il cuore. Essi, infatti, sentono ciรฒ che cโ€™รจ nel cuore dellโ€™altro e ne condividono i sentimenti. Gesรน, amandoci, ovvero facendosi servo per amore nostro, ci introduce nella medesima amicizia che lo lega al Padre e ci fa conoscere i suoi sentimenti. Sulla croce si sugella lโ€™amicizia di Dio con lโ€™uomo. Morendo sulla croce Gesรน dona totalmente e definitivamente la sua vita per lโ€™uomo per indicare che la scelta di Dio รจ irrevocabile. Dalla morte non si torna indietro, cosรฌ Dio rimane fedele al suo impegno di amare lโ€™uomo per sempre e donargli continuamente la vita. La fede, prima che essere una scelta dellโ€™uomo, รจ la scelta che Dio fa a favore dellโ€™uomo. Dio crede nellโ€™uomo e lo ama. La fede del discepolo รจ risposta a questo amore, amando Dio presente nei fratelli. Gesรน ci fa amici del Padre, figli nel Figlio, e ci invia ad essere segno di questo amore grande che รจ da accogliere e da cui lasciarsi trasformare.

MEDITATIO

Lโ€™amico รจ il custode dellโ€™amore

Ci hanno insegnato che ci sono tre gradi dellโ€™amore che si esprimono con altrettanti termini greci: eros, filia e agape. Sono le tre tappe della maturazione affettiva e spirituale che fanno dellโ€™amore la via verso la gioia piena. Gesรน indica nellโ€™agape il vertice dellโ€™amore, ยซlโ€™amore piรน grandeยป, ovvero ยซdare la vita per qualcunoยป. Cโ€™ inganneremmo se pensassimo che questo tipo di amore esclude le prime due forme. Al contrario, essa le assume, le sintetizza e le porta a compimento. Se cosรฌ non fosse sarebbe un amore ideale, sganciato dalla realtร  e soprattutto dal nostro corpo. Un altro errore che potremmo commettere sarebbe quello di pensare che lโ€™agape รจ lโ€™amore proprio di Dio e che lโ€™eros e la filia appartengono alla sfera dellโ€™umano. In realtร  in Dio trovano origine tutte e tre le forme di amore e se lโ€™uomo si lascia amare integralmente da Lui diventa anchโ€™egli capace di sperimentarle e di viverle in pienezza. Lโ€™uomo diventa veramente immagine e somiglianza di Dio quando vive in sรฉ ogni dimensione dellโ€™amore. Possiamo intendere la vita come un cammino nel quale gradualmente sโ€™impara ad amare e a farsi amare. Lโ€™eros รจ la prima esperienza dโ€™amore che facciamo sin dai primi momenti della nostra esistenza in cui sono coinvolti i sensi attraverso i quali avvertiamo piacere, appagamento e gratificazione. Lโ€™eros ci spinge ad uscire dallโ€™isolamento dellโ€™auto compiacimento per metterci alla ricerca dellโ€™altro. Sentiamo il bisogno del contatto e del calore. La filia, o amicizia, segna una fase importante della vita perchรฉ prendiamo sempre piรน consapevolezza che ci abita un desiderio da realizzare e non solo un bisogno da soddisfare. Imparando a conoscere il nostro corpo ne diventiamo amici non quando ci lasciamo guidare dagli istinti, ma quando maturiamo la virtรน dellโ€™obbedienza, ovvero la capacitร  e il potere dellโ€™ascolto. Obbedire non significa semplicemente eseguire, altrimenti saremmo degli schiavi, anche delle nostre passioni. Obbedire significa osservare, senza giudicare, imparare e assimilare il meglio per tradurre il bene in pratiche concrete. Lโ€™amicizia con Dio, radice dellโ€™amicizia fraterna, รจ espressa da Gesรน con le parole ยซrimanete nel mio amoreยป e ยซosservate il mio comandamentoยป. La sua relazione con il Padre diventa modello della sua con noi e di quella che deve unire i fratelli tra loro. Lโ€™amicizia รจ fondamentalmente quella disposizione del cuore che non si inorgoglisce, ma che si ยซsottometteยป, ovvero ascolta stando sotto (significato etimologico del verbo obbedire) determinando la postura del discepolo che desidera imparare. Si impara se si riconosce nellโ€™altro, ma direi in ogni evento della vita, un vettore di insegnamento. Lโ€™amicizia comporta il passaggio ยซdalla pelle al cuoreยป, cioรจ la interiorizzazione del rapporto grazie al quale non ci si mette solamente insieme per convenienza e non si vive solo una convivenza, ma si pongono le basi per un passaggio ulteriore verso la pienezza dellโ€™amore. Il bisogno di cercare lโ€™altro matura nel desiderio di imparare dallโ€™altro. Se questo altro รจ Dio comprendiamo che la dimensione psico-fisica e quella spirituale della nostra vita camminano insieme. La fede matura di pari passo con lo sviluppo fisico e affettivo e viceversa.

Lโ€™amore grande รจ una scelta in cui si esercita la libertร . La scelta richiede coraggio perchรฉ, come dice il termine, รจ la determinazione del cuore che si orienta verso il destinatario dellโ€™amore.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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