Maria, Dimora di Dio tra noi
Il Vangelo di Luca si apre con due scene di annunciazione, la prima nel tempio al sacerdote Zaccaria e la seconda nella casa di un villaggio sconosciuto, chiamato Nazaret, ad una povera ragazzina di nome Maria. A dispetto della sacralitร del luogo in cui avviene il primo annuncio, e la dignitร del destinatario del messaggio angelico, sembra che Dio prediliga le periferie e i poveri in spirito.
Sia a Zaccaria che a Maria รจ annunciato il dono di un figlio, ma tra i due il piรน grande sarร il Nazareno perchรฉ in Lui si compiranno le promesse di Dio fatte a Davide. Il re voleva costruire un tempio a Dio, mentre รจ Dio che gli promette una discendenza. Per Davide la casa di Dio doveva essere un edificio mentre il Signore aveva giร pensato di abitare non in una casa di mattoni ma nel cuore di una piccola e semplice ragazza di Nazaret perchรฉ per Lui casa significa famiglia. Dio chiede a Maria di essere casa per lui.
Davide vorrebbe essere il custode di Dio (ma Dio si rifiuta di farsi imprigionare), Maria si rende disponibile ad ospitare Dio. Maria diviene casa perchรฉ accoglie. Maria, trasformata dalla Grazia si mette a servizio dellโaltro, Davide รจ lโimmagine della perversione che vuole asservire lโaltro a sรฉ. Davide vuole dimostrare a Dio e agli altri quello che vale, Maria si lascia educare da Dio perchรฉ possa diventare profetessa della sua misericordia. Davide รจ lโuomo che cerca di scalare le vette della fama e del successo ostentando la sua devozione, Maria รจ lโumanitร che si lascia raggiungere e sorprendere da Dio.
Dio ci raggiunge infatti nei nostri luoghi piรน poveri e inaspettati. Ci raggiunge nelle periferie dellโesistenza, lร dove ci sentiamo abbandonati, smarriti, senza identitร . Ci raggiunge nei luoghi meno conosciuti della nostra interioritร , nei luoghi che ci sembrano insignificanti, negli spazi della nostra vita da cui non ci sembra possa venire qualcosa di buono.
In Maria Dio raggiunge lโumanitร . Dio cerca lโuomo, cerca lโumanitร , ci chiede casa, si fa ospite. Lโangelo si congeda e Dio, la Parola, rimane lรฌ, nella casa dellโumanitร , continuando ogni giorno a bussare al cuore di questa umanitร per chiedere di essere accolto una volta ancora.
Sรฌ, la nostra casa ha molte crepe, forse le fondamenta sono traballanti, le pareti sono da imbiancare, ma Dio viene a farmi visita; questo รจ lโunico vero motivo di gioia. Non si puรฒ aspettare di rimettere a posto tutta la casa per accogliere chi sta bussando alla porta. Obbedire alla paura o ai sensi di colpa non ci renderร mai persone accoglienti e ospitali.
Leggi la preghiera del giorno.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“



