La fratellanza, un bene irrinunciabile
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIOย (ANNO A)
La figura della sentinella รจ lโimmagine centrale della pagina del profeta Ezechiele proposta nella liturgia come prima lettura. La missione del profeta รจ simile a quella della sentinella che vigila per avvertire del pericolo e permettere alla popolazione di mettersi al riparo e organizzare la difesa in modo da scampare alla morte. Domenica scorsa abbiamo ascoltato nel vangelo che Pietro si oppone alla prospettiva della sofferenza e della morte avanzata da Gesรน. Lโapostolo si dimostra immaturo nella fede perchรฉ preferisce seguire i ragionamenti degli uomini piuttosto che il pensiero di Dio. Pietro ha confuso la rivelazione della scelta di amore con lโavvertimento di un pericolo. In veritร nel primo annuncio della Pasqua cโรจ lโuno e lโaltro. Da una parte la sofferenza e la morte di Gesรน, come quella di ogni innocente, รจ causata dal peccato che rappresenta il vero pericolo per lโuomo, dallโaltra lโofferta della propria vita per amore a tutti, anche per i nemici, รจ il modo per scampare alla morte.ย
Gesรน รจ il modello della sentinella di Dio perchรฉ, ascoltando la Sua parola, la possa trasmettere al popolo e con essa la salvezza. La sentinella รจ in mezzo al popolo ma anche in alto per guardare dalla prospettiva di Dio, lโunico che conosce veramente il bene e il male, ciรฒ che conduce alla vita e quello che causa la morte. Dallโalto della croce, ovvero dalla profonditร dellโamore di Dio che abita in mezzo agli uomini, si eleva la voce che invita alla conversione per vivere.ย
Nella pagina del vangelo odierno Gesรน traccia il percorso attraverso il quale il discepolo-sentinella si fa compagno di strada nellโitinerario di conversione e di rinascita dei propri fratelli. La correzione non รจ mai unโoperazione piacevole e facile perchรฉ richiede la disponibilitร alla mortificazione di tutto ciรฒ che si oppone ad un vero cambiamento. Chi corregge รจ chiamato lui per primo a cambiare il modo di vedere sรฉ stesso e gli altri assumendo lo stesso sguardo di Dio, che non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva. In particolare, sono due le resistenze alla missione profetica nella quale portare davanti agli uomini la parola di Dio che salva: lโorgoglio autoreferenziale e lโaccidia. Entrambi gli ostacoli inducono a non schierarsi dalla parte di Dio e, dunque in favore dei fratelli, ma a scegliere la via comoda dellโomertร per curare i propri interessi. Colui che non ha a cuore la sorte dei suoi fratelli ma รจ orgogliosamente autocentrato non sta zitto ma si erge a condottiero di cause che mirano a screditare gli altri per far emergere sรฉ stesso. Facile confondere il ruolo della sentinella che avverte con la funzione del giudice che emette la sentenza di condanna. Davanti al peccato che minaccia lโuomo il cristiano non deve tacere per paura di farsi dei nemici ma non deve neanche snaturare lโannuncio del vangelo trasformandolo in giudizio di rimprovero contro tutto e tutti.ย
Dalla Croce Gesรน annunciando lโamore di Dio che dร vita denuncia anche il dramma del peccato che porta alla morte. Egli, profeta-sentinella di Dio, giudice dei vivi e dei morti, non punta il dito per condannare ma stende la mano per offrirci la possibilitร di intraprendere con Lui un cammino di conversione e di rinascita.ย
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Il primo passo di questo cammino di conversione lo fa Dio stesso che in Gesรน ci viene incontro per abbracciarci e riconfermarci nel suo amore. Il suo desiderio dโincontrarci rivela che al centro della sua attenzione cโรจ la singola persona, nel suo originale e insostituibile valore, prima ancora che le sue opere buone o quelle malvage.ย
Siamo chiamati a essere costruttori di comunione, cioรจ accompagnatori sulla strada della riconciliazione con Dio, animatori di una comunitร al cui centro non cโรจ lโinteresse del singolo, ma la relazione dโamore con il Signore come i raggi di una ruota che uniscono i punti della sua circonferenza a quello centrale.
La comunione che costruisce la comunitร รจ il vero bene da perseguire mentre il male assoluto รจ lโegoismo che ci fa ripiegare su noi stessi alla ricerca del semplice benessere individuale.ย
Bisogna essere canali attraverso cui viene comunicato lโamore di Dio, la mano tesa per guarire, consolare, confortare. I quotidiani gesti di caritร costruiscono la strada che permette il collegamento dal cuore di Dio a quello dellโuomo.ย
Quando gli sforzi umani messi in campo per la ricomposizione dei dissidi rivelano la loro inefficacia e permangono gli ostacoli sulla via della riconciliazione e le distanze rimangono incolmabili, Gesรน invita a pregare insieme perchรฉ la vita di ciascuno, messa in crisi dal conflitto sia ricentrata in Lui. Un conflitto non sanato con la riappacificazione rimane una ferita aperta. Lโunica terapia รจ la preghiera che riporta al centro della vita di ciascuno la Parola di Dio. Fin quando si colpevolizza o ci si colpevolizza agendo da giudici con la vana pretesa di ristabilire il diritto e la giustizia non potrร mai esserci vera comunione e riconciliazione. La preghiera, soprattutto quella comunitaria, opera un cambiamento interiore grazie al quale i torti ricevuti e gli errori commessi dagli altri a nostro discapito non sono motivo di condanna, ma ragione per amare colui che รจ distante da noi per modo di pensare e di agire. La preghiera ci aiuta a svincolarci dalla relazione possessiva con gli altri, a uscire dal labirinto delle fissazioni vittimistiche, a relativizzare i diritti negati per sintonizzarci con quella di Gesรน sulla croce. La nostra preghiera non reclama vendetta, ma con Gesรน intercediamo per la salvezza dei peccatori invocando per noi e per loro il perdono.
Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

