Lโipocrisia illude e la fede illumina
Mercoledรฌ della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicรฉsiย (1Ts 2,9-13)
Lavorando notte e giorno, vi abbiamo annunciato il Vangelo.
Voi ricordate, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio.
Voi siete testimoni, e lo รจ anche Dio, che il nostro comportamento verso di voi, che credete, รจ stato santo, giusto e irreprensibile. Sapete pure che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.
Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perchรฉ, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, lโavete accolta non come parola di uomini ma, qual รจ veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti.
La maternitร e la paternitร spirituale dellโevangelizzatore
Nel capitolo 2 della Lettera Paolo ricordando lโevangelizzazione di Tessalonica ribadisce che questa opera non รจ nata da intenzioni disoneste o da motivi di autocompiacimento, ma dalla sola volontร di piacere a Dio. Ciรฒ che muove lโazione di Paolo รจ il desiderio di suscitare e sostenere lโadesione di fede di ciascun cristiano perchรฉ, incontrando Cristo, si possa aderire a Lui con tutta la propria vita. Parlando di sรฉ, lโapostolo si paragona ad una mamma perchรฉ concepisce il suo ministero in chiave generativa. Egli non intende fondare una scuola di pensiero ma una Chiesa, comunitร viva di persone che si riuniscono nel nome di Gesรน e che si amano reciprocamente seguendo il suo esempio.
La vocazione ad essere evangelizzatore non comporta solo competenze e attitudini umane che, pur essendo utili, non sono sufficienti senza che esse si innestino nella chiamata a mettersi al servizio alla vocazione alla santitร di ciascuno. Da qui nasce lโesercizio della paternitร che si declina nellโinsegnamento, nellโaccompagnamento e nella costante attenzione al prossimo.
+ Dal Vangelo secondo Mt 23,27-32
Siete figli di chi uccise i profeti.
In quel tempo, Gesรน parlรฒ dicendo: ยซGuai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: allโesterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Cosรฌ anche voi: allโesterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquitร .
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: โSe fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profetiโ. Cosรฌ testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padriยป.
Lโipocrisia illude e la fede illumina
Lโimmagine dei sepolcri imbiancati รจ diventata proverbiale per indicare lโipocrita che esteriormente appare bello e in ordine ma nel segreto del cuore conserva il male. Le buone maniere, lโordine e la pulizia, la metodicitร e la puntualitร in una persona sono elementi visibili che possono favorire un giudizio positivo della gente. Ma Dio che vede il cuore conosce tutti i nostri pensieri e sa anche quali sono quelli che pretendiamo di nascondere persino a noi stessi.
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Ciรฒ che viene stigmatizzato non รจ il peccato presente nel cuore dellโuomo, ma il fatto di nasconderlo millantando una giustizia e una rettitudine morale tutte basate sulle proprie opere meritorie. Lโipocrisia รจ lโostacolo piรน difficile da superare perchรฉ la grazia di Dio possa operare in noi un vero cambiamento. Vorremmo illuderci di migliorare intervenendo su fattori superficiali della nostra vita ma conservando tutto ciรฒ che la consuma da dentro come un verme che silenziosamente divora. Il vero cambiamento avviene quanto si interviene su ciรฒ che รจ invisibile allโuomo ma รจ ben visibile a Dio.ย
La parola di Gesรน, pur essendo dura e tagliente, non mira ad offendere o umiliare ma alla guarigione del cuore. Con la forza di un piccone il Vangelo vuole demolire tutte le strutture di peccato che impediscono un vero rinnovamento della mente e la conversione. Con la sua morte e risurrezione Gesรน รจ venuto per aprire tutti i sepolcri perchรฉ il marciume della morte si trasformi in germogli di vita e la puzza dellโipocrisia divenga profumo di caritร .
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“



