ยซPer aspera ad astraยป
San Carlo Lwanga e compagni
Nel tempio di Gerusalemme, dopo la discussione con il gruppo dei farisei e degli erodiani circa la liceitร del tributo dovuto a Cesare, รจ la volta dei rappresentanti dei sadducei che tentano di mettere in difficoltร Gesรน sul tema della risurrezione, in cui essi non credevano. Infatti, questa fazione allโinterno del mondo giudaico era costituita in gran parte dalla nobiltร e dai benestanti per i quali lโagiatezza economica di cui godevano era indice della benedizione di Dio, per cui essi non ambivano a nessun altro tipo di miglioramento della loro condizione di vita. Partendo dalla legge del โleviratoโ, che concedeva la possibilitร al parente piรน prossimo del marito defunto di dargli una discendenza sposando la vedova da cui non aveva generato figli, i sadducei raccontano un aneddoto paradossale, ma possibile, per dimostrare lโimpossibilitร della risurrezione.
Gesรน replica sottolineando che i sadducei sono in grave errore perchรฉ non conoscono le Scritture nรฉ la potenza di Dio. La Scrittura non puรฒ essere estrapolata dal suo contesto ed usata per avallare le proprie tesi. Il primo errore รจ lโuso strumentale della parola di Dio. Lโaltro errore consiste nellโescludere praticamente Dio dallโorizzonte della propria vita o affidargli un ruolo estremamente marginale. Lโuno e lโaltro errore inducono a impostare le relazioni con Dio e con gli altri in termini utilitaristici e a finalizzarle allโottenimento di qualche beneficio puramente materiale.ย
La mentalitร impregnata di materialismo alimenta la tendenza ad accumulare per sรฉ perchรฉ il giorno migliore รจ quello presente nel quale godersi la vita. Il motto dei materialisti รจ โgoditi la vitaโ presente. ร bello e vero solamente ciรฒ che รจ utile al piacere personale e del momento. Il godimento nel tempo presente diventa il fine della propria vita. In questโottica Dio appartiene al mondo dei morti cioรจ a quella realtร nella quale non si gioisce perchรฉ, dopo aver lasciato ogni bene, non si possiede e non si gode. Anche noi possiamo correre il rischio, che non รจ assolutamente remoto, di associare la felicitร al godimento dei beni terreni nel momento presente e la tristezza alla perdita di essi con la morte in quello futuro. Di Dio e della vita dopo la morte abbiamo unโidea oscura come le ombre nelle quali i defunti sembrano sprofondare.ย
Gesรน, rifacendosi alla Scrittura, ricorda che il Dio dโIsraele in cui si crede si รจ presentato a Mosรจ come il Dio dei viventi, non dei morti. La risurrezione non รจ la condizione della vita dopo la morte fisica, ma รจ lo stato della vita presente se vissuta in comunione con Dio. La vita non รจ qualcosa di cui godere ma รจ una relazione dโamore che sโintesse quotidianamente tra le persone. La risurrezione รจ la condizione di vita di Dio partecipata in questo tempo allโuomo che credendo in lui si lascia trasformare nel cuore e nella mente. La risurrezione รจ la potenza dellโamore di Dio di cui possiamo fare esperienza nella relazione con Gesรน. ร Lui che ci dona lo Spirito Santo che lo ha risuscitato dai morti e lo rende a noi sempre presente. Lo Spirito Santo รจ il Signore che dร la vita, sรฌ, la vita eterna, la vita stessa di Dio eterno, lโamore senza fine. Il bene piรน prezioso da desiderare รจ lo Spirito Santo che ci fa passare dalla morte del peccato, il nostro egoismo, alla vita vera, quella che ogni giorno fa dono di sรฉ agli altri. Solo in questa visione anche quelle esperienze che ci appaiono fallimentari e sterili contengono in sรฉ la luce della speranza della vita eterna. Dove facciamo entrare Dio nella nostra vita lรฌ la momentanea sofferenza si trasforma in gioia perenne e definitiva. Non accontentiamoci di cercare la felicitร in qualcosa di momentaneo e passeggero; ma siamo confortati dalla certezza che grazie alla bontร misericordiosa di Dio, oggi ci viene data la gioia come piccole gocce che fanno fiorire anche il deserto piรน arido. Pur tra le tante asperitร della vita terrena progrediamo nel cammino della santitร affrontando e superando ogni difficoltร tenendo fisso lo sguardo al cielo dove รจ riservata per noi la gioia della comunione dei santi.ย
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Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

