don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 28 Novembre 2021

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Vivere di desiderio è meglio che morire di voglia

Stando al Libro della Genesi, in principio c’era il caos totale con gli elementi della natura in lotta tra di loro per prevalere l’uno sull’altro. Dio interviene con la sua parola e crea l’ordine, il cosmo nel quale tutto è in relazione armonica. Ciò che fa paura è non capire cosa stia accadendo nella vita in cui spesso sembra che i guai e i problemi si rincorrano passando da uno all’altro. Vorremmo al più presto uscire dal tunnel perché, di pari passo con l’avanzare del tempo, cresce l’insofferenza verso quelle situazioni che ci appaiono disperate e senza soluzione. Oltre all’ansia alimentata dalla paura, corriamo il rischio della pigrizia e dell’accidia.

Si tratta del pericolo di adattarci vivendo la vita con le abitudini di sempre, cercando di mantenere quella normalità che corrisponde alle consuetudini di una vita sbiadita, rassegnata e senza motivazioni. C’è dunque un caos interiore che si rivela o come agitazione ansiosa o come calma pigra. Entrambe queste situazioni sono causa di conflitti e aggressioni perché l’ansioso, difettando di fiducia, è in perenne lotta col mondo per difendersi dagli altri, l’accidioso invece reagisce con acredine contro quelli che gli sembrano essere i disturbatori o usurpatori del suo mondo che si è creato comodamente a sua misura.

La Parola di Dio viene a mettere ordine nel nostro cuore. Egli, come dice il Salmo 24, «si confida». Sì, il Signore apre il suo cuore e ci parla col cuore in mano. L’invito di Gesù a non rinchiuderci per la paura e a non ripiegarci su noi stessi isolandoci dagli altri, suona come un appello a fidarci di Lui. Egli viene non per «guastare la festa» ma per realizzare con noi e per noi i suoi sogni di pace. Dio vuole rendere bello il mondo, vuole fare bello l’uomo. Vuole fare di noi la sua famiglia, i suoi amici che, aiutandosi l’un l’altro, si scambiano vicendevolmente il dono della gioia. In mondo dove le relazioni affettive sono cangianti e la consistenza dei legami è molto debole Dio rivela in Gesù il suo amore la cui forza da una parte ci libera dalle paure dell’incertezza e, dall’altra, rende più concreti i rapporti d’amore.

Dio è sempre all’opera, crea sempre, ovvero, donando il suo Spirito, dà la forma all’uomo e lo plasma ad immagine e somiglianza del suo Figlio Gesù. La vigilanza, lungi dall’essere carica di tensione, a motivo dei pericoli e delle prove, o espressione della diffidenza nei confronti degli altri, è un modo di vivere. Lo stile di vita del cristiano s’ispira a quello di Gesù il cui esempio è reso attuale nei suoi testimoni. Il profumo e la luce della santità si diffonde attraverso quegli uomini e quelle donne, sulle quali è effuso lo Spirito, e che si lasciano formare per riproporre nella loro vita la bellezza di Dio. 

Signore Gesù, profeta del sogno di Dio per gli uomini, vieni a liberarmi dalla paura che assedia il mio cuore e dalle ansie che lo appesantiscono rendendomi sordo agli appelli che mi rivolgi e cieco davanti alla bellezza del creato. Le prove mi educhi a saper riconoscere che l’essenziale nella vita è amare e che tutto ciò che gira attorno al mio io egoista è destinato a finire. Quando il passo si fa incerto, vengono meno i punti di riferimento e si avverte confusione e smarrimento, sostienimi con la speranza perché il desiderio di vedere il volto di Dio e la gioia d’incontrarlo motivino la quotidiana scelta di amarlo nei fratelli per contemplare nei loro occhi la bellezza della tua santità.