Il Corpo donato, il Dono liberato – SAN GIOVANNI
Dalla prima lettera di san Giovanni apostoloย 1Gv 1,1-4
Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi.
Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita โ la vita infatti si manifestรฒ, noi lโabbiamo veduta e di ciรฒ diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestรฒ a noi โ, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perchรฉ anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione รจ con il Padre e con il Figlio suo, Gesรน Cristo. Queste cose vi scriviamo, perchรฉ la nostra gioia sia piena.
I sensi della fede
Il tempo liturgico inaugurato con la solennitร del Natale offre alla meditazione la prima lettera di s. Giovanni apostolo, il ministro della Parola, colui che, insieme agli altri apostoli narra ciรฒ che di Gesรน ha sperimentato con i sensi e, soprattutto, ha contemplato con la fede.
Per le generazioni successive a quella apostolica, che non ha visto con i propri occhi, non ha ascoltato con le proprie orecchie e non ha toccato con le proprie mani Gesรน ยซstoricoยป, la fede non si basa semplicemente sulla narrazione dei testimoni, ma sulla loro gioia, la quale รจ il frutto dellโazione dello Spirito che fa abitare Gesรน nel cuore di ciascuno che lo accoglie nella fede come suo Salvatore.
Lo Spirito Santo rende Gesรน presente in mezzo alla comunitร che da Lui, il Crocifisso risorto, viene trasformata in Chiesa, corpo di Cristo. Gesรน, parla e agisce attraverso i battezzati per riunire tutti nella comunione con Dio e della comunitร affinchรฉ la gioia dellโamore che perdona si diffonda come un profumo di vita e la luce della speranza possa dirigere i passi della riconciliazione di chi si รจ allontanato cadendo nelle tenebre dellโautosufficienza.
โ Dal Vangelo secondo Giovanniย Gv 20,2-8
L’altro discepolo corse piรน veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Il primo giorno della settimana, Maria di Mร gdala corse e andรฒ da Simon Pietro e dallโaltro discepolo, quello che Gesรน amava, e disse loro: ยซHanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lโhanno posto!ยป.
Pietro allora uscรฌ insieme allโaltro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma lโaltro discepolo corse piรน veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinรฒ, vide i teli posati lร , ma non entrรฒ.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrรฒ nel sepolcro e osservรฒ i teli posati lร , e il sudario โ che era stato sul suo capo โ non posato lร con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrรฒ anche lโaltro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
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Il Corpo donato, il Dono liberato
Nella notte in cui Gesรน nacque a Betlemme gli angeli annunziarono ai pastori la nascita del Messia. Andarono in cittร per cercare il bambino tra le stalle di Betlemme lรฌ dove gli angeli avevano indicato la presenza del Salvatore. Il giorno di Pasqua Maria Maddalena porta un annuncio sconvolgente a Pietro e al discepolo amato.
Come i pastori anche gli apostoli si mettono in cammino, anzi corrono. Sia lโannuncio degli angeli che quello della Maddalena contiene un mistero che spinge a uscire per mettersi in cammino. Nellโevento del Natale la grandezza dellโannuncio della nascita del Messia si coniuga con lโumiltร del segno, un bambino adagiato in una mangiatoia, avvolto in fasce. Nel giorno di Pasqua invece allo stupore del sepolcro vuoto si aggiunge lo sgomento di non sapere dove sia il corpo di Gesรน.
In entrambi i casi lโannuncio viene accolto e da lรฌ parte un cammino di ricerca. La fede รจ una forza motrice che spinge a ricercare la veritร senza aspettare che essa ci raggiunga in qualche modo come calata dallโalto. La fede richiede unโoperazione di verifica ovvero la necessitร di non fermarsi alle proprie idee o congetture ma a trasformarle in concreta esperienza di vita.
Non si tratta solamente di ricostruire i fatti per verificarne lโattendibilitร o per trovare il colpevole da condannare, ma di cogliere lโessenza delle esperienze, le piรน dolorose come quelle piรน gioiose, al di lร della pelle dellโapparenza. Nel cammino della fede gradualmente si rivela il mistero di Dio.
Sโinzia a cercare dovโรจ Gesรน e si giunge al cuore della fede che รจ lโesperienza di comprendere e sentire comโรจ Gesรน. Le bende e il sudario, privi di un corpo da contenere, con la loro inutilitร raccontano il mistero della libertร . Il corpo che essi avvolgevano non รจ piรน lรฌ, non รจ piรน come lo avevano conosciuto. Gesรน non รจ piรน lรฌ perchรฉ รจ un corpo tutto donato.
Le bende nella grotta di Betlemme rivelano il pieno coinvolgimento di Dio nelle vicende dellโuomo mentre le bende della grotta sepolcrale di Gerusalemme annunciano che Gesรน ha amato i suoi fino a donarsi tutto per loro. Le bende e il sudario piรน che segnalare unโassenza invitano a credere nella risurrezione di Gesรน cioรจ il modo nuovo con cui egli continua a vivere.
Gesรน vive in coloro che credendo in Lui accolgono la sua parola e si nutrono del suo corpo. Gesรน non รจ lรฌ dove noi vogliamo che sia, nella sazietร dei nostri bisogni, nellโaccondiscendenza delle nostre attese, ma รจ nellโuomo che si nutre di Lui e vive come Lui, pane spezzato e donato a tutti.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“