La caritร paziente messa alla prova
Lunedรฌ della III settimana di Pasqua
La folla che si era saziata con i pani che Gesรน aveva distribuito si organizzano per prenderlo per farlo re. Ma Gesรน si sottrae rifugiandosi da solo sul monte. I suoi discepoli invece, giunta la sera, erano scesi verso il lago e avevano iniziato la traversata. Riuscivano a fatica ad andare avanti perchรฉ il mare era agitato a causa di un vento contrario. Mentre i discepoli vogano con fatica con grande stupore vedono Gesรน andare verso di loro camminando sulle acque. La prima reazione รจ la paura, ma Gesรน li rassicura: ยซSono ioยป. ร il nome di Dio! Gesรน si manifesta ai discepoli col nome di Dio. Nelle difficoltร , soprattutto quando sembra di essere soli, Dio mostra la sua presenza rassicurante.
I discepoli ยซvollero prenderlo sulla barcaยป e la barca giunse subito alla meta. La folla stava andando da Gesรน per prenderlo per farlo re, replicando il peccato del popolo dโIsraele che si era fatto un vitello dโoro. Gesรน fugge perchรฉ si sottrae alla tentazione di farsi re che per la folla sarebbe stata la tentazione di farsi un idolo. Gesรน non รจ venuto per essere un idolo, ma ricevere dal padre il potere regale che rende liberi coloro che lo accolgono e credono in lui. I discepoli davanti alla manifestazione divina di Gesรน compiono un atto di fede, accogliendolo nella barca. La barca รจ il simbolo della propria vita fatta di relazioni affettive innanzitutto.
La folla non si dร per vinta e si rimette alla ricerca di Gesรน. Guarda, osserva, capisce che Gesรน non รจ piรน lรฌ e si organizza autonomamente per attraversare il mare e raggiungerlo. Una volta trovato gli rivolge una domanda โcuriosaโ. I discepoli sanno quanto รจ stato difficile di notte raggiungere la riva senza Gesรน. Hanno toccato terra quando hanno accolto Gesรน, non โcatturatoโ. I discepoli sulla barca, frenata dal vento, hanno visto Gesรน e hanno avuto paura ma lโhanno vinta credendo in lui e accogliendolo nella barca. La folla vuole โprendereโ Gesรน per assicurarsi il cibo che perisce. Per raggiungere i suoi scopi sโingegna le cose piรน strane. Gesรน esorta la folla a cambiare mentalitร e a non prefiggersi come fine della vita quello di accaparrarsi beni che periscono.
Il pericolo che possiamo correre รจ quello di affannarci nel nostro lavoro, anche quello pastorale, non per incontrare il Signore e accoglierlo come il dono di Dio, ma come un trofeo da esibire. Non di rado ci lamentiamo perchรฉ gli altri non corrispondono alle nostre attese e a quello che diamo loro. Arriviamo a rinfacciare quello che abbiamo fatto facendolo pesare. La folla pretende da Gesรน. Lโesercizio della caritร รจ messo a dura prova davanti alle pretese di coloro ai quali abbiamo fatto del bene e che vorrebbero trattarci con interesse.ย ย Il discepolo impara da Gesรน a usare la caritร anche nel rimproverare mettendo in evidenza lโerrore senza umiliare lโerrante. Il dialogo รจ una forma di caritร paziente perchรฉ รจ unโopportunitร offerta per discernere lโimportanza dei desideri e lโurgenza di soddisfare quello primario: nutrirci della Parola di Dio.ย
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Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuoreย ย ย ย
Commento a cura di don Pasquale Giordano
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