Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]
XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Lectio divina
La liturgia della Parola di questa domenica รจ introdotta dalla pagina tratta dal Primo Libro dei Re in cui si narra lโinizio del servizio del profeta Eliseo. Elia riceve da Dio lโindicazione di consacrare il suo successore nel ministero profetico. Eliseo risponde positivamente alla vocazione. Comprende che deve fare una scelta radicale e si congeda non solo dalla famiglia di origine, per la quale lavorava, ma anche da quel modo di stare al mondo che lo aveva caratterizzato fino al momento della chiamata. Eliseo ritorna da Elia non portando nulla di ciรฒ che possiede ma totalmente libero per essere pienamente a servizio del profeta. Inizia per Eliseo il tempo della formazione che lo prepara ad assumere in prima persona la responsabilitร del ministero profetico una volta che Elia sarebbe stato assunto in cielo.
Anche nella pagina evangelica si accenna allโelevazione di Gesรน. Avendo presente tutto il racconto dellโevangelista Luca, lโascensione rappresenta il culmine della sua vicenda terrena. Il verbo ยซcompiereยป introduce la visione teologica che offre lโevangelista. Il ยซcompiersi dei giorniยป vuole indicare la realizzazione della volontร di Dio che non รจ subita da Gesรน ma liberamente assunta. La determinazione con cui decide di indirizzare il suo cammino verso Gerusalemme dice la piena consapevolezza di ciรฒ che il Padre gli chiede. Sul monte della trasfigurazione lโargomento della conversazione tra Gesรน, Elia e Mosรจ era stato lโยซesodoยป che si sarebbe compiuto a Gerusalemme.
Il cammino di Gesรน si configura come lโitinerario pasquale il cui culmine รจ segnato dallโingresso nel cielo. Nellโesodo dโIsraele lโattraversamento del Mar Rosso, del deserto e del Giordano sono tre passaggi fondamentali propedeutici allโingresso nella Terra promessa. Gesรน รจ presentato da Luca come il profeta che guida il popolo alla libertร , che non รจ un privilegio per pochi e che si acquista a caro prezzo, ma รจ la condizione di vita piena nella comunione con Dio.
Nel contesto della vocazione e della missione di Gesรน sโinserisce quella dei discepoli. Essi non sono solamente dei seguaci ma inviati come messaggeri con lo stesso compito che aveva ricevuto il Battista. Il primo compito degli apostoli (inviati) รจ quello di essere portatori dellโannuncio della presenza di Gesรน e della sua intenzione di andare a Gerusalemme. Nel primo invio missionario i Dodici avevano ricevuto lโincarico di annunciare il Vangelo e guarire gli infermi. Questa attivitร era propedeutica allโincontro personale e comunitario con Gesรน. Proprio in un contesto del genere gli apostoli avevano compreso il fatto che la partecipazione alla missione di Gesรน non li poneva su un piano superiore alla gente alla quale si rivolgevano ma al loro servizio con spirito di responsabilitร e umiltร . La lezione dei cinque pani e due pesci, divenuto il cibo per una moltitudine di persone, รจ stato presto dimenticato cosรฌ come la raccomandazione fatta da Gesรน nel caso della loro non accoglienza. Allโinizio della sua missione Gesรน aveva sperimentato sulla sua pelle quanto vero fosse il proverbio che nessun profeta รจ ben accolto in casa propria. Era stato cacciato dalla sinagoga ma lui, passando in mezzo alla folla inferocita che voleva gettarlo dal precipizio, aveva proseguito il suo cammino. Lo stesso destino gli รจ riservato dai Samaritani che si rifiutano di ospitarlo proprio perchรฉ รจ diretto a Gerusalemme. La reazione di Giacomo e Giovanni denota il modo con il quale interpretano la missione loro affidata. Essi si sentono offesi da invocare la punizione di Dio.
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ร una reazione talmente spropositata da meritare un solenne rimprovero di Gesรน. La questione che รจ al centro della vicenda riguarda il modo di vivere il ministero affidato loro senza essere considerato come una proprietร privata. Gli apostoli ne hanno fatto una questione personale. Questo โpregiudizioโ distoglie la loro attenzione dal cammino che stanno compiendo insieme a Gesรน nel quale bisogna prepararsi ad ogni evenienza, anche a quella del rifiuto o addirittura della persecuzione. Come reagire in queste situazioni? Lโistinto indurrebbe a ripagare con la stessa moneta coloro che offendono. Gesรน insegna ad usare la mitezza che รจ la perseveranza nellโobbedienza alla volontร di Dio. Dunque, la prima istruzione in questa seconda fase del cammino con Gesรน riguarda la mitezza e la pazienza, virtรน necessarie per progredire nellโitinerario pasquale che giungerร Gerusalemme e, da lรฌ, ripartire per percorrere le strade del mondo come testimoni del Risorto.
Anche se Gesรน aveva mandato messaggeri davanti a sรฉ richiama coloro che pretendono di fare fughe in avanti a rinnovare la loro scelta di seguirlo. Detta le condizioni! Innanzitutto, a chi protesta la piena e incondizionata volontร di seguirlo ovunque, afferma la prioritร nellโimitarlo nello stile della povertร . Al discepolo prescelto gli ricorda che la sequela รจ una scelta dโamore che implica il ยซlasciare il padre e la madreยป per aderire alla volontร di Dio e appartenergli. La terza condizione riguarda la prospettiva con la quale si entra a servizio di Gesรน. Bisogna sempre guardare avanti, senza voltarsi. In altre parole, il cammino con Gesรน richiede di confermare quotidianamente la scelta di seguirlo ponendolo sempre avanti come guida.
In cammino insieme a Gesรน
Il tema del cammino attraversa tutta la pagina evangelica, che viene proposta alla nostra meditazione in questa domenica, unificando le varie scene che la compongono. Il quadro narrativo presenta il cammino di Gesรน, il cammino con Gesรน e il cammino dietro Gesรน. Ogni viaggio ha un punto di partenza e uno di arrivo e la linea che li congiunge รจ la strada. Il cammino di Gesรน ha la sua origine nel battesimo al Giordano quando gli viene rivelata la volontร di Dio che lo invia. Il Nazareno รจ il primo discepolo del Padre e il suo ministero profetico รจ guidato dal Suo Spirito. Obbedire alla volontร di Dio non significa essere succubi di unโautoritร superiore, ma รจ lโesercizio della vera libertร che matura passo dopo passo nel cammino della maturazione dellโamore. Il cuore che ama detta la direzione del cammino pur sapendo che esso รจ in salita e con ostacoli ma con la consapevolezza che Colui che chiama a seguirlo dona anche la forza per farlo nonostante le resistenze e le difficoltร . La vita, che si voglia o no, รจ una continua marcia il cui passo รจ dettato dalle intenzioni del cuore. ร lรฌ che scegliamo se cercare spazi nei quali accomodarci o essere noi stessi costruttori di strade sulle quali camminare insieme verso la Casa comune nella quale abitare da fratelli. Gesรน, percorrendo la via dellโobbedienza inaugura una strada nuova sulla quale si unisce agli uomini e unisce a sรฉ uomini e donne per condividere con loro la vocazione di figli di Dio e la missione di annunciatori del Vangelo. La scelta di Gesรน di mettersi in cammino verso Gerusalemme รจ una provocazione per tutti perchรฉ costringe a scomodarci e ci strappa dalla nostra sedentarietร . Una vita sedentaria รจ una vita malata. ร sedentaria una vita che rimane fissa sui suoi schemi, rigida nelle sue aspettative, incapace di fare passi in avanti per paura di sbagliare, sclerotizzata nei propri principi che impediscono lโascolto convinti del fatto che gli altri devono adattarsi.ย
Il Cammino di Gesรน รจ veramente un Esodo perchรฉ รจ lโitinerario di liberazione che fa di noi, schiavi del peccato, uomini liberi perchรฉ a servizio di Dio e dei fratelli. Si tratta di un continuo passaggio dalla morte a sรฉ stessi al vivere per amore. La libertร non consiste nellโaccumulare diritti ma si vive ad ogni passaggio nel quale muore lโuomo vecchio, attaccato alle cose della terra, e rinasce quello nuovo che fa della sua vita una missione dโamore.ย
Gesรน, dunque, risponde alla chiamata di Dio. La volontร divina, rivelata nella vocazione, si coniuga con quella umana che si esprime nella scelta decisa di andare a (morire a) Gerusalemme. La fiducia di Gesรน nei confronti del Padre รจ totale sicchรฉ nelle sue scelte sโintravede la volontร di Dio che si compie. Gesรน manifesta di sรฉ di essere il servo di Dio che accetta la sofferenza, non fine a sรฉ stessa, ma come mezzo per giungere in alto dove Dio lo sta per elevare. Il rifiuto dei Samaritani da una parte continua a gettare lโombra della morte sulla missione di Gesรน, dallโaltra diventa occasione per ribadire a chi lo vuole seguire che il cammino per diventare suoi discepoli รจ costellato di fallimenti che vanno gestiti non seguendo la logica della ritorsione ma quella della compassione e della mitezza.ย
Con il battesimo anche noi abbiamo ricevuto lโadozione a Figli di Dio e, con essa, il mandato di essere messaggeri del Vangelo per preparare allโincontro con Cristo. Essere un buon cristiano significa scegliere di camminare ogni giorno con Gesรน e dietro a Lui. Camminare con Gesรน implica il fatto di assumere il suo punto di vista e unire la propria volontร alla sua affinchรฉ sia santificato il nome di Dio e si realizzi il Suo Regno. Il cammino con Gesรน ci educa alla vera libertร intesa come emancipazione da ogni forma di paura: paura della povertร , della solitudine, della morte. Stare con Gesรน non ci mette al riparo dallo sperimentare la precarietร , il dolore del distacco, lโangoscia della sofferenza, perchรฉ tutte queste cose appartengono alla vita. Eppure, dice Gesรน, siamo chiamati a salire con Lui ad altezze piรน ardite che si raggiungono attraversando insieme a Lui le prove della vita.
Signore Gesรน, Figlio obbediente del Padre e Profeta di giustizia, Tu che hai messo la tua vita nelle mani di Dio e ti sei lasciato guidare dallโunico intento di amarci fino alla fine, donaci il tuo Spirito perchรฉ anche noi, seguendoti sulla strada della povertร e della solidarietร fraterna, possiamo essere messaggeri di speranza e di pace. Correggi i nostri egoismi che ci fanno preferire le comoditร piuttosto che il bene comune, guarisci la presunzione di salvarci da soli, sana lโarroganza di farci giudici degli altri usando indebitamente il Tuo nome. La tua Parola scomodi il nostro cuore e lo metta in crisi affinchรฉ impari a lasciarsi orientare dal vero amore e non dalle sue contraffazioni. Fa che il nostro cammino di fede non sia deviato dalla logica dellโutilitarismo e del carrierismo, ma che diventi una reale esperienza di crescita umana e spirituale. La Chiesa sia palestra di santitร nella quale uomini e donne si esercitino ad essere nel mondo in cui vivono attrattori e costruttori del regno di Dio.




