don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 26 Aprile 2022

490
Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Abbassarsi nel servizio per scalare le vette della libertà

Martedì della II settimana di Pasqua

Come nessuno si genera da solo così nessuno può essere veramente libero da solo. La libertà è la condizione che vive chi «nasce dall’alto», ovvero è generato da Dio. La parola di Gesù non è quella di un uomo qualsiasi che esprime la sua idea ma è autorevole perché ha la forza di formare in noi l’immagine di Dio e, mediante l’azione dello Spirito, di farci suoi figli.

Nascere dall’alto significa partecipare della stessa eredità e della medesima missione di Gesù che è sceso dal cielo in mezzo a noi diventando uno di noi e, offrendo liberamente la sua vita, è stato innalzato nel cielo perché in esso sia fissata la nostra dimora definitiva. Gesù prospetta a Nicodemo un cammino di rinascita, un itinerario di libertà. La strada della libertà è la via dell’amore che comporta un abbassamento e un innalzamento. Nella logica dell’amore di Dio il vertice della gloria si raggiunge quando Gesù tocca il punto più basso della morte.

La libertà non si identifica con l’emancipazione dagli altri ma dal peccato che rende schiavi. In senso positivo la libertà si esprime nella scelta di abbassarsi facendosi piccolo con i piccoli per essere innalzato dalla mano del Signore. Lo spirito del mondo ci istiga ad arrampicarci e a scalare, magari usando le spalle degli altri, ad approfittare per guadagnare. Lo spirito del mondo aguzza l’ingegno perché possiamo sfruttare ogni situazione a nostro vantaggio non cambiando nulla di quello stile di vita che confonde il necessario col superfluo, il vizio con il diritto. 

Lo Spirito di Dio ci fa camminare sulla via della libertà che è in discesa, non perché è più comoda, ma perché ci costringe a guardare chi sta peggio di noi, ci fa accorgere di quello che sta più in basso. Rinascere o risorgere dalla nostra miseria è possibile nella misura in cui, prendendo consapevolezza della comune condizione di povertà con i nostri fratelli, attueremo non strategie competitive ma avremo atteggiamenti pregni di compassione e solidarietà. 

Lo Spirito Santo svela l’illusione ottica: la via di Dio, quella del servizio, in apparenza umiliante ci dà l’impressione di precipitare in basso, ma in realtà è la via dell’amore che conduce in alto verso il Cielo.

Signore Gesù, che sei disceso dal cielo e ti sei piegato per lavare i miei piedi, aiutami ad abbassare le vette dell’orgoglio e prendimi per mano per scalare quelle dell’umiltà. Non mi abbagli l’illusione della libertà che mi condanna alla solitudine, ma rendimi libero al punto di spogliarmi di tutto ciò che rende insensibile il mio cuore affinché sia meglio disposto alla compassione e al servizio.  Â