Lโunitร sorgente della Caritร – Giovedรฌ della VII settimana di Pasqua
โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Gv 17,11-19
Dagli Atti degli Apostoliย (At 22,30;23,6-11)
In quei giorni, [il comandante della coorte,] volendo conoscere la realtร dei fatti, cioรจ il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinรฒ che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giรน Paolo e lo fece comparire davanti a loro.
Paolo, sapendo che una parte era di sadducรจi e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: ยซFratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei mortiยป.
Appena ebbe detto questo, scoppiรฒ una disputa tra farisei e sadducรจi e lโassemblea si divise. I sadducรจi infatti affermano che non cโรจ risurrezione nรฉ angeli nรฉ spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: ยซNon troviamo nulla di male in questโuomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlatoยป.
La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinรฒ alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.
La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: ยซCoraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, cosรฌ รจ necessario che tu dia testimonianza anche a Romaยป.
Paolo, assertore fiducioso di unโumanitร nuova
Lโultima parte del libro degli Atti degli Apostoli narra gli eventi che compongono lโepilogo della missione di Paolo che si compirร a Roma. La scena descritta nel brano odierno รจ ambientata nellโarea del tempio di Gerusalemme dove Paolo era andato come facevano tutti i pii Israeliti. Qui perรฒ era stato accerchiato dai suoi avversari che avevano tentato di ucciderlo e ci sarebbero riusciti se non fossero intervenuti i soldati.
Essi lo presero in custodia per poi farlo comparire davanti al Sinedrio che aveva anche una funzione giudiziaria e che era composto da rappresentanti delle varie anime dellโebraismo, soprattutto i sadducei, a cui appartenevano i sommi sacerdoti, e i farisei della cui setta era parte lo stesso Paolo. Come per Gesรน, anche per lโapostolo delle genti, la passione caratterizza il culmine della sua testimonianza, e in particolare il processo davanti al Sinedrio. Cโรจ perรฒ una differenza: se la passione di Gesรน si รจ consumata a Gerusalemme, quella di Paolo sarร a Roma, nella capitale dellโImpero Romano, lรฌ dove bisogna portare il vangelo e confermare coloro che hanno abbracciato la fede cristiana ma sono perseguitati.
La persecuzione รจ il tentativo del mondo antico, autosufficiente, ripiegato nella ricerca egoistica del piacere materiale, pago delle cose che soddisfano i bisogni, di contrastare il Regno di Dio che invece รจ pace, gioia e amore nello Spirito Santo. La speranza della resurrezione per la quale Paolo vive, si spende e viene chiamato in giudizio, non รจ unโutopia o un pio ideale, quanto invece il desiderio di sperimentare la vita nuova in Cristo, la piena comunione con Dio e con i fratelli. Il Regno di Dio che Paolo vuole realizzare รจ veramente qualcosa di nuovo perchรฉ cambia radicalmente il modo di concepire la vita e di viverla nelle relazioni, non finalizzate ad un tornaconto personale, ma alla promozione del bene comune. Paolo crede che Dio rimane fedele allโuomo e non perde mai la fiducia in lui e nella sua capacitร di realizzarsi come uomo. Da qui lโapostolo attinge la grande fiducia in se stesso e nel fratello per il quale, anche se lo percuote, offre la sua testimonianza e la sua vita.
โ Dal Vangelo secondo Giovanniย Gv 17,20-26
Siano perfetti nellโunitร .
In quel tempo, [Gesรน, alzร ti gli occhi al cielo, pregรฒ dicendo:]
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ยซNon prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perchรฉ tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anchโessi in noi, perchรฉ il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io lโho data a loro, perchรฉ siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perchรฉ siano perfetti nellโunitร e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anchโessi con me dove sono io, perchรฉ contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poichรฉ mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farรฒ conoscere, perchรฉ lโamore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loroยป.
Lโunitร sorgente della Caritร
Il forte desiderio di unitร รจ il vertice della preghiera sacerdotale di Gesรน. La fede monoteista, che caratterizza la religione ebraica, cristiana e lโislamica, per sua natura dovrebbe portare i credenti a lavorare per lโunitร tra di loro. Il riconoscere di essere creature del medesimo e unico Dio suggerisce il fatto di trattarsi come fratelli. La storia ci dice che la pretesa dellโuomo di essere lโunico lo porta a contrapporsi fino alla eliminazione dellโaltro perchรฉ visto come concorrente.
Lโunicitร di Dio, rivelata nella storia della salvezza e che raggiunge il suo culmine in Gesรน, non รจ escludente ma includente. La fede cristiana non si basa su un Libro sacro ma in Gesรน Cristo. Egli da una parte รจ lโUomo che rende visibile Dio e dallโaltra รจ Dio che si fa conoscere allโuomo. Gesรน รจ il Figlio del Padre attraverso cui Dio ama lโuomo e si unisce a lui nellโincarnazione; al tempo stesso, mediante Gesรน lโuomo puรฒ amare Dio ed entrare in comunione con Lui.
Lโamore, che รจ il nome di Dio perchรฉ esprime la sua piรน profonda identitร , si manifesta solamente nellโesperienza dellโunitร . Lโamore รจ come la luce o il profumo o il suono che parte dalla sua sorgente e si diffonde allโintorno. La scaturigine dellโamore รจ lโunitร intesa come il vivere lโuno per lโaltro e uno nellโaltro. La preghiera che Gesรน rivolge al Padre รจ appello allo Spirito Santo perchรฉ apra la mente dei credenti a comprendere che la comunione รจ il fine per il quale sono stati creati e illumini gli occhi dei loro cuori affinchรฉ desiderino giungere a quella ยซperfetta unitร ยป che li ha generati alla vita.
Lโunitร inizia a realizzarsi quando preghiamo non solo con le parole di Gesรน, ma soprattutto quando permettiamo allo Spirito Santo di far pregare Cristo in noi. Dallโunitร con Gesรน, nella preghiera rivolta al Padre mediante lo Spirito Santo, nasce lโamore vero, quello che ci fa essere un’unica cosa tra noi perchรฉ viviamo lโuno per lโaltro, lโuno nellโaltro.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“



