Lโamore resiste se sostenuta dalla fiducia
Lunedรฌ della VII settimana di Pasqua
ยซOra sappiamo โฆ per questo crediamo che sei uscito da Dioยป fino a qualche momento prima i discepoli avevano fatto delle domande dimostrando di non aver compreso chi fosse veramente Gesรน e quale fosse la meta della sua missione. Dapprima non vogliono accettare il fatto che Gesรน debba morire per salvare il mondo, poi cambiano registro e affermano di credere che รจ veramente inviato da Dio, perchรฉ finalmente hanno capito ed รจ tutto chiaro. Quanta sicurezza traspare dalle parole dei discepoli e tanta, troppa, fiducia in sรฉ stessi. Quella dei discepoli รจ una fede basata sulle proprie sicurezze e quindi molto fragile.
La instabilitร della loro fede si rivela nellโora della prova che Gesรน vive, da solo, senza i discepoli che lo abbandonano. Nellโora della sofferenza รจ messa in luce la radice dellโamore che lega le persone. Si verifica se esso si nutre di fiducia nellโamato, anche quando si avverte la sua distanza, oppure se ne รจ privo. La differenza tra lโamore di Gesรน al Padre e quello dei discepoli nei confronti di Gesรน consiste proprio nella presenza o nellโassenza di vera fiducia che รจ accettazione dellโaltro anche quando non lo si comprende perchรฉ esce dagli schemi mentali dentro cui si pretende di inquadrare tutto e tutti. Lโamore non resiste alla prova senza la fiducia riposta nellโaltro. Falliamo se siamo troppo sicuri di noi e delle nostre forze, delle nostre idee. Rimaniamo schiacciati dalle macerie dei castelli di sabbia delle nostre idealizzazioni e aspettative che costruiamo convinti di aver capito tutto degli altri e della vita.
Al contrario, siamo vincenti solo se la fede che ci anima รจ veramente un atto di fiducia nei confronti dellโamore di Dio che supera di gran lunga le nostre attese e le nostre capacitร . Credere non รจ sapere, ma conoscere lโaltro in senso biblico, cioรจ desiderare di entrare in intimitร . ร la fiducia a sostenere la ricerca dellโamato quando si avverte la sua distanza; รจ la fiducia che rende presente dentro di sรฉ colui che รจ assente. Credere dunque non significa essere convinti, ma essere vinti da un amore che supera le nostre capacitร di comprensione e di azione. Credere non รจ sposare unโidea o incarnare unโideologia, ma รจ vivere una relazione nella quale, al di lร dei limiti dellโaltro, colgo il suo valore, la sua dignitร , la sua luce.
I discepoli nella passione si scontreranno con la debolezza dellโamore umano che svanisce nelle difficoltร ; si renderanno conto quanto รจ impossibile con le sole risorse umane rimanere con chi si ama nel dolore. Solo lo Spirito Santo dร la forza di credere, cioรจ di rimanere nella relazione con Dio e con i fratelli nella lotta contro il male che separa, perchรฉ ci fa vedere gli altri come nemici e avversari. Dobbiamo diffidare del nostro โintuitoโ che spesso proietta sullโaltro o la debole immagine delle nostre speranze mondane o lโombra delle nostre delusioni.
- Pubblicitร -
Chiediamo il dono dello Spirito Santo per vedere nellโaltro la luce di Dio e al tempo stesso di mantenere il vincolo di comunione interiore soprattutto quando la paura e il disprezzo ci spingono lontano.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

