Lโistinto e la coscienza
Venerdรฌ della XXIX settimana del Tempo Ordinarioย (Anno pari)
Nulla accade dโimprovviso per coloro che sanno cogliere i segni dei tempi e valutare le conseguenze. Gli eventi della vita, come quelli della natura, sono anticipati da segni che bisogna saper leggere per non lasciarsi cogliere impreparati. ร dallโesperienza nel cammino della vita che impariamo a giudicare ciรฒ che รจ giusto e a dare valore al tempo che viviamo.ย
La vita di ciascun uomo รจ come una strada che, ci piaccia o no, ha come approdo la morte, momento del giudizio divino. Il Signore ci ha donato la coscienza che รจ lo spazio interiore del discernimento tra il bene e il male. Quando facciamo lโesame di coscienza ci lasciamo giudicare da Dio che sa ciรฒ che รจ bene e ciรฒ che รจ male per noi. La coscienza, esposta ai raggi della sapienza divina e illuminata dalla Parola di Dio, sa riconoscere quali sono le scelte opportune per vivere felici e quelle sbagliate che ci condannano allโinfelicitร . Facile confondere lโistinto con la coscienza. Lโistinto รจ il grido del nostro bisogno, la coscienza รจ la voce di Dio. Lโistinto cerca la soddisfazione, la coscienza attiva il desiderio della relazione. Lโistinto รจ cieco, la coscienza รจ come lโocchio che per funzionare deve essere raggiunta dalla luce. Lโistinto imprime una forza meccanica, quasi dโinerzia, dalla coscienza nasce la libertร e la forza della volontร .
Quando preghiamo ci poniamo difronte al Signore nudi, consapevoli delle nostre povertร , certi del suo amore, bisognosi del suo aiuto, fiduciosi nei confronti degli altri, speranzosi di trovare un punto di accordo con i fratelli con i quali cโรจ qualche contenzioso. Il Signore si fa nostro compagno di strada per accompagnarci nel cammino della riconciliazione.ย
Tanti sono i segni che ci indicano la comunione come il bene sommo a cui tendere. Strada facendo corriamo il rischio di distrarci e pensare che il senso della vita risieda nel possesso dei beni di questa terra. Essi diventano non piรน un dono da condividere ma un possesso da contendersi. I contrasti nascono da qui, anche se poi la disputa รจ portata sul piano personale dove ci si scambia reciprocamente accuse e giudizi. Siamo fatti per essere fratelli che si prendono cura gli uni degli altri ma a causa del peccato che anestetizza la coscienza, rischiamo lasciare la via della concordia sulla quale camminare insieme preferendo percorrere scorciatoie di morte che ci allontanano gli uni dagli altri e ci fanno cadere nel baratro della disperazione.
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Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

