don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 22 Febbraio 2024

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Le domande scomode dei ยซpoveri Cristiยป – CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO

Dalla prima lettera di san Pietro apostoloย 1Pt 5,1-4

Compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.

Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi รจ affidato, sorvegliandolo non perchรฉ costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirร  il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.

Adulti nella fede

Anziano significa adulto nella fede. Si diventa tali, come Pietro quando ci si lascia trasformare dalla compagnia di Gesรน, nostro Signore e Maestro. Adulto vuol dire responsabile perchรฉ non si risponde alla voce del proprio io ma a quella di Dio.

Si puรฒ essere pietra dโ€™inciampo quando si tenta Dio chiedendogli qualcosa che non serve per la vita; oppure, uniti a Gesรน, si diventa credenti e credibili, pronti a sostenere la fede dei nostri fratelli, soprattutto quelli infermi a causa di tante debolezze. La Chiesa terrena รจ chiamata ad essere soglia dโ€™ingresso nel Regno dei cieli, non anticamera del regno dei morti.

I ministri di questo tempio non possono essere come quelli che usano lโ€™arma della paura, della minaccia, della condanna, ma amministrano il potere, simboleggiato dalle chiavi e dal gesto di legare e sciogliere, di dare la vita e di prendersi cura dei fratelli.

Da qui lโ€™esortazione dellโ€™apostolo rivolto a tutta la Chiesa circa lโ€™esercizio della propria autoritร : โ€œPascete il gregge di Dio che vi รจ affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge.โ€ (1 Pt 5, 2-3).

+ Dal Vangelo secondo Matteoย Mt 16,13-19

Tu sei Pietro, e a te darรฒ le chiavi del regno dei cieli.

In quel tempo, Gesรน, giunto nella regione di Cesarรจa di Filippo, domandรฒ ai suoi discepoli: ยซLa gente, chi dice che sia il Figlio dellโ€™uomo?ยป. Risposero: ยซAlcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elรฌa, altri Geremรฌa o qualcuno dei profetiยป.

Disse loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Rispose Simon Pietro: ยซTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeยป.

E Gesรน gli disse: ยซBeato sei tu, Simone, figlio di Giona, perchรฉ nรฉ carne nรฉ sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che รจ nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherรฒ la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darรฒ le chiavi del regno dei cieli: tutto ciรฒ che legherai sulla terra sarร  legato nei cieli, e tutto ciรฒ che scioglierai sulla terra sarร  sciolto nei cieliยป.

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Le domande scomode dei ยซpoveri Cristiยป

La festa liturgica che oggi celebriamo, chiamata della ยซCattedra di san Pietroยป, รจ lโ€™occasione per ringraziare il Signore per il dono di pastori e maestri che, guidati dallo Spirito Santo e nella misura in cui ispirano la loro azione al modello di Gesรน Cristo, rendono presente il Buon Pastore. Egli si prende cura del suo gregge attraverso gli apostoli e i loro successori posti da Dio a custodire la porzione di Chiesa loro affidata. La gratitudine รจ giร  una professione di fede perchรฉ nasce da un cuore che, illuminato dallo Spirito, riconosce nei fratelli scelti da Dio coloro attraverso cui il Signore si fa nostro compagno di strada nella vita.

Il Papa รจ chiamato Pontefice perchรฉ la sua identitร  si coniuga indissolubilmente con il suo ministero posto a fondamento, cioรจ a servizio della comunione con Dio e di tutta la Chiesa. A cosa servirebbe il ministero sacerdotale, che trova in Gesรน la sua origine e la sua forma, senza il servizio alla comunione fraterna?

ยซChi dite che io sia?ยป, la domanda di Gesรน ci induce a fissare il nostro sguardo su di lui e ci spinge a esprimere in parole e gesti ciรฒ che lo Spirito suggerisce al nostro cuore. La confessione della fede รจ suscitata dallo Spirito Santo ed รจ la risposta alla domanda che Gesรน ci rivolge attraverso ยซi poveri Cristiยป di questo mondo. La professione di fede che pronunciamo in Chiesa va rinnovata ogni qualvolta la vita del sofferente, del forestiero, del povero, del carcerato, interpella la nostra con forza: ยซChi sono per te?ยป.

Quando ascoltiamo questa voce siamo costretti ad abbassare lo sguardo e a distoglierlo dalle nostre immaginazioni e illusioni per rivolgerlo verso quello che sta ai nostri piedi e che tuttavia รจ proprio quella umanitร  sulla quale poggiare lโ€™impegno familiare, sociale e ecclesiale in nome della fede che professiamo. Pregando in Chiesa o nel segreto del cuore confessiamo la nostra fede riconoscendo in Gesรน il Sommo Sacerdote misericordioso e credibile che riconcilia con il Padre.

Nelle Chiese domestiche, santificate dal dolore e dalla fatica di uomini e donne, profumate di preghiera e cura fraterna, abbellite dalla tenerezza, siamo chiamati a confessare la nostra fede attraverso gesti di amore solidale e di comunione.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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