don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 20 Novembre 2022

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Nostro Signore Gesรน Cristo Re dell’Universo

La regalitร  di Gesรน tra la tentazione di salvarsi e la volontร  di donarsi

Al centro del brano evangelico di questa domenica cโ€™รจ la scritta: โ€œCostui รจ il re dei Giudeiโ€. Questa espressione racchiude tante veritร  quanti sono i punti di vista da cui osservare lโ€™evento. Cโ€™รจ chi, come il popolo assiste inerte, senza prendere una posizione, subendo gli eventi. Le autoritร  deridono Gesรน e uno dei malfattori, crocifisso anche lui, lo insulta. Poi cโ€™รจ un altro condannato a morte che prima rimprovera il suo compagno perchรฉ si associa al coro di chi schernisce Gesรน, poi si rivolge a lui riconoscendolo come il re. Gesรน non replica a coloro che lo insultano ma a colui che, partecipando al suo dolore, chiede anche di condividere la gioia della vittoria.ย 

Ciascuna delle espressioni davanti al Crocifisso rivela il cuore di chi le pronuncia. I capi non parlano direttamente a Gesรน ma cercano di convincere la gente che assiste che Gesรน se non salva sรฉ stesso non รจ il Cristo di Dio. I soldati spronano il Crocifisso a salvare sรฉ stesso, il malfattore che lo insulta, quasi in atto di sfida, gli chiede di salvarsi e salvarlo.ย 

Gesรน รจ disprezzato perchรฉ non interpreta i desideri di potere, anzi li mortifica. Non compie azioni strabilianti tali da essere vincente, in modo da salire sul suo carro del vincitore, non usa strategie per imporsi. รˆ deriso perchรฉ agli occhi di chi cerca il potere, la ricchezza e lโ€™affermazione di sรฉ, appare come un inutile perdente. La rabbia contro Gesรน si motiva solamente a partire da un forte senso di frustrazione che affligge i capi e i soldati. Essi, ormai rassegnati ad essere subalterni e assuefatti alla frustrazione della vera libertร , sfogano la rabbia in quella forma di potere che esercitano con la prevaricazione, illudendosi di essere in una posizione di forza. Gridano โ€œsalva te stessoโ€ perchรฉ considerano la croce come qualcosa da cui essere liberati.

Neanche il malfattore che insulta Gesรน ha una prospettiva piรน ampia delle altre due categorie di uomini. Agli occhi dellโ€™altro malfattore Gesรน appare il vero vincitore, colui che apre le porte del regno.ย 

Sul Golgota si ripropone per Gesรน la tentazione per eccellenza: lโ€™auto-salvezza.ย 

Da una parte cโ€™รจ chi vede nella croce qualcosa da cui fuggire, un peso di cui liberarsi, dallโ€™altra come la forma piรน alta di libertร  e di solidarietร  con i piรน piccoli. Uno dei due malfattori crocifissi riconosce nellโ€™innocenza di Gesรน la sua regalitร . Senza alcuna colpa Egli sta soffrendo e morendo in croce. Se non รจ lรฌ per una colpa, รจ lรฌ solamente per un amore. Un amore umano non sarebbe mai giunto a quei livelli, ma quello divino certamente sรฌ.ย 

โ€œRicordati di me nel tuo regnoโ€. Questa richiesta del buon ladrone puรฒ essere parafrasata con le parole dei capi delle tribรน che vanno da Davide per affermare la loro appartenenza al suo corpo: Regna su di noi (cf. 2 Sam 5, 1-3). Sรฌรฌ il nostro pastore, la nostra guida, colui che si prende cura di noi. Credere, in quanto affidarsi alla cura di Dio, รจ il contrario della presunzione di usare Dio per salvarsi la pelle o salvarsi da sรฉ.ย 

Il primo battezzato รจ quel ladro che vede piรน lontano rispetto agli altri. Pur riconoscendo la propria colpa e la giusta sofferenza ad essa conseguente, tuttavia comprende che la via della salvezza รจ aperta per lui dietro Gesรน. Non chiede di essere salvato dalla croce ma di essere accolto tra i suoi compagni. Salvarsi non significa liberarsi da qualcosa o qualcuno, ma darsi in una relazione dโ€™amore. Il buon ladrone comprende che la salvezza sta nella relazione con Gesรน attraverso la quale diventerร  una persona nuova.ย 

La regalitร  di Gesรน non รจ emancipazione da unโ€™autoritร  superiore. Al nazionalismo sovranista egli oppone un governo, a partire da sรฉ stessi, basato sullโ€™obbedienza intesa come ascolto e accoglienza benevola della volontร  di Dio il quale ha inviato Gesรน, il Figlio del suo amore, per riconciliare ogni cosa (Col 1, 12-20) .

Il buon ladrone ottiene la benedizione di Gesรน: โ€œOggi sarai con me in paradisoโ€. La salvezza รจ nella relazione e nella comunione che si vive nellโ€™oggi. Con Gesรน la luce di pieno giorno della risurrezione irrompe anche nella notte del dolore piรน duro e irrora di speranza lโ€™umanitร  assetata di libertร .

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Meditatio

Coinquilini del Golgota e concittadini del Regno

Uno dei malfattori crocifisso con Gesรน diventa maestro di preghiera. Come lui prega dalla croce, non per scendere da essa ma per salire fino alle soglie del cielo ed entrare nel regno di Dio. Dalla cattedra della sofferenza, causata dal male commesso e posta nellโ€™abisso della miseria umana, insegna che la vita non puรฒ finire con una sentenza di condanna ma si apre, come la terra che accoglie il seme, alla Parola che funge da gancio per sollevarci dal fango del peccato dove ci impantana la disperazione.

Il โ€œladroโ€ della salvezza รจ astuto perchรฉ non agisce nella complicitร  delle tenebre ma alla luce della misericordia di Dio che splende in Gesรน crocifisso. La supplica a Gesรน dellโ€™uomo crocifisso insieme a lui altro non รจ che una umile richiesta di essere custodito nel suo cuore per partecipare con lui della sua gloria. Non รจ una preghiera disperata ma carica di speranza e di fiducia. Gesรน รจ lโ€™unica via di salvezza perchรฉ non cโ€™รจ altro modo di vivere se non quello indicato da lui.

Gli effetti sananti della preghiera di Gesรน sulla croce si riscontrano nel ladrone che riconosce nellโ€™innocente Gesรน lโ€™immagine vera di Dio misericordioso e giusto ma in lui egli riconosce anche la sua vera immagine. Egli guarda con gli stessi occhi di Gesรน e scopre la veritร  non piรน distorta dalla menzogna, la giustizia non piรน deformata dellโ€™arroganza, la bellezza non piรน deturpata dal peccato. Egli non si annovera tra coloro che vivono da condannati ma si candida ad essere tra i soci fondatori del nuovo regno di giustizia e di pace.ย 

Leggi la preghiera del giorno.

Commento a cura di don Pasquale Giordano

FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]