don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 19 Marzo 2023

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FARE LUCE – IV DOMENICA DI QUARESIMA – LAETARE (ANNO A)

O Dio, Padre della luce,

che conosci le profonditร  dei cuori,

apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito,

perchรฉ vediamo colui che hai mandato

a illuminare il mondo e crediamo in lui solo:

Gesรน Cristo, tuo Figlio, nostro salvatore.

Egli รจ Dio, e vive e regna con te,

nellโ€™unitร  dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Dal primo libro di Samuele 1Sam 16,1.4.6-7.10-13

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Davide รจ consacrato con lโ€™unzione re dโ€™Israele.

In quei giorni, il Signore disse a Samuele: ยซRiempi dโ€™olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perchรฉ mi sono scelto tra i suoi figli un reยป. Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato.

Quando fu entrato, egli vide Eliร b e disse: ยซCerto, davanti al Signore sta il suo consacrato!ยป. Il Signore replicรฒ a Samuele: ยซNon guardare al suo aspetto nรฉ alla sua alta statura. Io lโ€™ho scartato, perchรฉ non conta quel che vede lโ€™uomo: infatti lโ€™uomo vede lโ€™apparenza, ma il Signore vede il cuoreยป.

Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripetรฉ a Iesse: ยซIl Signore non ha scelto nessuno di questiยป. Samuele chiese a Iesse: ยซSono qui tutti i giovani?ยป. Rispose Iesse: ยซRimane ancora il piรน piccolo, che ora sta a pascolare il greggeยป. Samuele disse a Iesse: ยซManda a prenderlo, perchรฉ non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto quiยป. Lo mandรฒ a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto.

Disse il Signore: ยซร€lzati e ungilo: รจ lui!ยป. Samuele prese il corno dellโ€™olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.

Il racconto narra la elezione e la consacrazione di Davide quale re dโ€™Israele. Samuele รจ inviato da Dio da Iesse, un uomo che abitava a Betlemme. Il Signore rivela al suo profeta che ha scelto tra i figli di Iesse il re, senza indicare quale fosse. Samuele in un primo momento passa in rassegna tutti i giovani ma nessuno di essi รจ il prescelto, nonostante la loro prestanza fisica e le doti per guidare il popolo. La scelta cade sullโ€™ultimo e il piรน piccolo dei figli, Davide, pastore del gregge di famiglia. Dio stupisce sempre con le sue scelte perchรฉ ha un occhio di predilezione per i piรน piccoli e umili. Infatti, essi non possono fare affidamento sulle proprie forze ma solamente sullโ€™aiuto che viene da Dio. Con loro e in loro il Signore fa grandi cose. Dio sa guardare lontano consapevole del fatto che quanto piรน una persona rimane umile tanto piรน รจ fedele e la sua opera duratura. Dio, che ama il suo popolo e si prende cura di esso, provvede al re che sia secondo il suo cuore, il quale, consapevole della sua insufficienza, si lascia guidare nelle sue scelte dalla parola del Signore e conforma la sua vita alla volontร  del vero e unico sovrano.

Salmo responsoriale Sal 22

Il Signore รจ il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore รจ il mio pastore:

non manco di nulla.

Su pascoli erbosi mi fa riposare,

ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca lโ€™anima mia.

Mi guida per il giusto cammino

a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,

non temo alcun male, perchรฉ tu sei con me.

Il tuo bastone e il tuo vincastro

mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa

sotto gli occhi dei miei nemici.

Ungi di olio il mio capo;

il mio calice trabocca.

Sรฌ, bontร  e fedeltร  mi saranno compagne

tutti i giorni della mia vita,

abiterรฒ ancora nella casa del Signore

per lunghi giorni.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesรฌni Ef 5,8-14

Risorgi dai morti e Cristo ti illuminerร .

Fratelli, un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciรฒ come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontร , giustizia e veritร .

Cercate di capire ciรฒ che รจ gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. Di quanto viene fatto in segreto da [coloro che disobbediscono a Dio] รจ vergognoso perfino parlare, mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta รจ luce. Per questo รจ detto:

ยซSvรฉgliati, tu che dormi,

risorgi dai morti

e Cristo ti illuminerร ยป.

La luce della Pasqua segna lโ€™inizio di una nuova creazione. Col battesimo Cristo, crocifisso e risorto, sveglia lโ€™uomo dal sonno del peccato, che porta alla morte, per illuminarlo affinchรฉ sia nel mondo un segno che aiuti a distinguere il male dal bene. Il cristiano illumina le coscienze dei propri fratelli non con le parole ma con le opere di bontร , giustizia e veritร . La sua diventa una testimonianza che da una parte smaschera le macchinazioni del maligno e ne limita il potere, e dallโ€™altra indica lโ€™itinerario di fede inaugurato da Gesรน le cui orme vanno seguite per conseguire definitivamente la vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 9,1-41

Andรฒ, si lavรฒ e tornรฒ che ci vedeva.

Il segno

1Passando, vide un uomo cieco dalla nascita 2e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbรฌ, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchรฉ sia nato cieco?”. 3Rispose Gesรน: “Nรฉ lui ha peccato nรฉ i suoi genitori, ma รจ perchรฉ in lui siano manifestate le opere di Dio. 4Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finchรฉ รจ giorno; poi viene la notte, quando nessuno puรฒ agire. 5Finchรฉ io sono nel mondo, sono la luce del mondo”.  6Detto questo, sputรฒ per terra, fece del fango con la saliva, spalmรฒ il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Sรฌloe” – che significa Inviato. Quegli andรฒ, si lavรฒ e tornรฒ che ci vedeva.

La testimonianza

8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perchรฉ era un mendicante, dicevano: “Non รจ lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?”. 9Alcuni dicevano: “รˆ lui”; altri dicevano: “No, ma รจ uno che gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono io!”. 10Allora gli domandarono: “In che modo ti sono stati aperti gli occhi?”. 11Egli rispose: “L’uomo che si chiama Gesรน ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sรฌloe e lร vati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista”. 12Gli dissero: “Dov’รจ costui?”. Rispose: “Non lo so”.

 13Condussero dai farisei quello che era stato cieco:  14era un sabato, il giorno in cui Gesรน aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. 16Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non viene da Dio, perchรฉ non osserva il sabato”. Altri invece dicevano: “Come puรฒ un peccatore compiere segni di questo genere?”. E c’era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?”. Egli rispose: “รˆ un profeta!”.

18Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finchรฉ non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19E li interrogarono: “รˆ questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?”. 20I genitori di lui risposero: “Sappiamo che questo รจ nostro figlio e che รจ nato cieco; 21ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’etร , parlerร  lui di sรฉ”. 22Questo dissero i suoi genitori, perchรฉ avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano giร  stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23Per questo i suoi genitori dissero: “Ha l’etร : chiedetelo a lui!”.

 24Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: “Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo รจ un peccatore”. 25Quello rispose: “Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo”. 26Allora gli dissero: “Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?”. 27Rispose loro: “Ve l’ho giร  detto e non avete ascoltato; perchรฉ volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?”. 28Lo insultarono e dissero: “Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosรจ! 29Noi sappiamo che a Mosรจ ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia”. 30Rispose loro quell’uomo: “Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontร , egli lo ascolta. 32Da che mondo รจ mondo, non si รจ mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla”. 34Gli replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?”. E lo cacciarono fuori.

Lโ€™incontro

35Gesรน seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovรฒ, gli disse: “Tu, credi nel Figlio dell’uomo?”. 36Egli rispose: “E chi รจ, Signore, perchรฉ io creda in lui?”. 37Gli disse Gesรน: “Lo hai visto: รจ colui che parla con te”. 38Ed egli disse: “Credo, Signore!”. E si prostrรฒ dinanzi a lui.

39Gesรน allora disse: “รˆ per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perchรฉ coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi”. 40Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: “Siamo ciechi anche noi?”. 41Gesรน rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane”.

Lectio

Come ti ha aperto gli occhi? (

Il racconto รจ strutturato in tre parti. Nella prima lโ€™evangelista narra il segno (vv. 1-7), nella seconda (vv. 8-34), divisa in quattro scene (8-12;13-17; 18-23;24-34), รจ descritto il processo che ne consegue, e lโ€™ultima presenta lโ€™incontro con Gesรน (vv.35-41). La prima e lโ€™ultima scena del racconto si richiamano perchรฉ, accostati lโ€™una allโ€™altra, formano una figura retorica chiamata chiasmo. Infatti, sia il primo pannello narrativo che il terzo sono divisi in tre parti: due dialoghi e una parola di rivelazione.

Il segno: Io sono la luce del mondo

Nei vv. 1-7 i discepoli di Gesรน chiedono di chi sia stato il peccato che ha causato la cecitร  dellโ€™uomo. Gesรน replica che la condizione di cecitร  non รจ causata dal peccato ma il cieco รจ colui nel quale Dio manifesta le sue opere. Dove gli uomini vedono lโ€™uomo colpevole, Gesรน vede lโ€™uomo sofferente. La domanda dei discepoli nasce dalla convinzione che la malattia sia conseguenza di una colpa.

Nel progetto di Dio cโ€™รจ un tempo in cui bisogna agire e uno nel quale non si puรฒ agire. Si agisce durante il giorno nel quale cโ€™รจ la luce e non si puรฒ agire quando non cโ€™รจ ed รจ notte. Gesรน rivela anche che lui รจ la luce che Dio ha inviato nel mondo. Il cieco, come il mondo, รจ immerso nel buio, incapace di distinguere il giorno dalla notte. La domanda dei discepoli รจ indice del fatto che essi pretendono di vedere la luce della veritร  nel buio della loro ignoranza. Essi domandano aiuto alla luce che perรฒ non fa luce sulla colpa ma รจ la luce della misericordia che guarisce dalla cecitร . Gesรน, luce del mondo, non รจ venuto a svelare il peccato dellโ€™uomo per giudicarlo e condannarlo, ma a rivelare attraverso i segni lโ€™operare di Dio. Gesรน non analizza il problema del male e della sofferenza, ma lo tocca sanando la persona malata e sofferente.

Dopo aver impastato la terra con la saliva, pone il fango sugli occhi e gli comanda di andare alla piscina di Siloe per lavarsi. Traducendo il nome della piscina Giovanni collega quel luogo a Gesรน che รจ lโ€™inviato di Dio. Come il cieco va alla piscina di Siloe per lavarsi con la sua acqua, ricevendo il dono della vista, cosรฌ chi va da Gesรน e obbedisce alla sua parola, pur non vedendolo, inizia a vedere. Lโ€™azione sanante coinvolge tutti e quattro i soggetti: Dio, Gesรน, il cieco e i discepoli. Cosรฌ si comprende il fatto che Gesรน usi il plurale: โ€œBisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandatoโ€ (v. 4). Il narratore non indugia sul momento del miracolo ma sulle conseguenze che esso comporta. Gesรน con la sua parola รจ luce grazie alla quale si puรฒ agire. Solo Dio puรฒ agire nella notte. Gesรน, agendo alla luce della volontร  del Padre che lo ha inviato, opera nella notte in cui lโ€™uomo รจ immerso. Il peccato รจ la condizione di cecitร  interiore che impedisce di distinguere il bene dal male, la veritร  dalla menzogna, lโ€™opera di Dio e quella del maligno. Lโ€™opera di Gesรน consiste nel fare del fango con la saliva per poi spalmarla sulle palpebre chiuse del cieco. Il gesto รจ accompagnato dal comando che attiva lโ€™opera del cieco, la quale consiste nel compiere la parola di Gesรน. Come Gesรน nel mondo si lascia guidare dalla luce della volontร  del Padre e la porta a chi รจ immerso nel buio del peccato, cosรฌ il cieco, nella sua notte interiore si lascia guidare dalla luce della parola di Gesรน: va alla piscina di Siloe, si lava e torna con gli occhi aperti e vedenti. Il cieco nato รจ rinato vedente.

La testimonianzacosa dici di lui?

Nella seconda parte del racconto Gesรน scompare dalla scena, ma la sua assenza sarร  solamente fisica giacchรฉ la disputa che si accende riguarda la sua vera identitร . Sโ€™istruisce un processo in quattro sedute che corrispondo a quattro situazioni in cui si รจ chiamati a dare testimonianza su Gesรน. A Gesรน spetta il giudizio finale (v.39) in cui avviene un capovolgimento della situazione: chi sa di essere cieco e di essere stato guarito viene alla luce, mentre chi crede di vedere ma rifiuta di credere e lasciarsi guarire, rimane imprigionato nel peccato.

Nella prima scena coloro che conoscevano il cieco come mendicante, lo vedono sano e non piรน a chiedere lโ€™elemosina. Sollecitato dalla loro curiositร , lโ€™ex cieco narra la vicenda parlando di โ€œun uomo di nome Gesรนโ€ che lo ha guarito. Il testimone parla solo di ciรฒ che ha sperimentato ma non conosce nulla di chi lo ha sanato se non il nome.

La seconda scena si svolge davanti ai farisei, conoscitori della legge, e per questo considerati capaci di fare discernimento. Il fatto che Gesรน abbia operato in giorno di sabato accende la disputa. Discutono tra loro se Gesรน, operando in quel modo e in quel giorno, abbia violato la legge o, al contrario, lโ€™abbia compiuta. La soluzione รจ fornita dallo stesso uomo guarito che riconosce in Gesรน un profeta perchรฉ non ha compiuto un lavoro, ma un segno. Il lavoro dellโ€™uomo infatti รจ finalizzato a trarre vita per sรฉ, lโ€™opera di Dio ha come scopo quella di dare vita allโ€™uomo. Il cieco sanato, che inizia a vedere piรน in profonditร , riconosce Gesรน come il vero interprete della legge.

Dopo i farisei entrano in scena Giudei che mettono in dubbio la credibilitร  del testimone e la veridicitร  della sua testimonianza. Chiamati in causa i suoi genitori confermano il fatto che il loro figlio sia nato cieco. Al contempo, essi, che giร  avevano portato il peso dellโ€™accusa di aver causato con il loro peccato la malattia del figlio, avvertono il pericolo di essere ancora giudicati e condannati. Presi dalla paura non si sbilanciano sulla spiegazione del come egli ora ci veda. Il cieco risanato รจ privato del sostegno dei suoi genitori che preferiscono rimanere allโ€™interno delle strutture religiose piuttosto che rischiare per aderire alla fede in Gesรน. Il cammino di fede dellโ€™uomo che era stato cieco trova un altro ostacolo nella scelta fatta dai suoi familiari di voltargli le spalle perchรฉ vinti dalla paura di perdere quelle sicurezze che lโ€™appartenenza alla comunitร  garantiva. Essi non si lasciano stupire e coinvolgere dalla novitร  che ha investito il loro figlio. Scelgono di rimanere nellโ€™ombra dellโ€™ignoranza piuttosto che venire alla luce e schierarsi dalla parte della veritร . Nel grande processo della vita non si puรฒ rimanere spettatori; chi si tira fuori dalla responsabilitร  di testimoniare la bellezza e la novitร  del vangelo con il proprio impegno, adducendo scuse infantili, rinnega la veritร  e viene meno al suo compito educativo. Fondamentale รจ il ruolo dei genitori e degli adulti nel cammino di fede delle giovani generazioni. Ora piรน che mai i genitori, prendendo consapevolezza del dono ricevuto nei figli, non si lascino contagiare dallo spirito mondano che ingolfa il cuore di ansie, paure e timori. La luce della fede che loro stessi hanno ricevuta dalla famiglia e dalla Chiesa, sia donata ai figli. Vale la pena ricordare quello che il sacerdote dice ai genitori consegnando loro la candela accesa al cero pasquale: ยซRicevete la Luce di Cristo. A voi genitori รจ dato questo segno pasquale, fiamma che sempre dovete alimentare. Abbiate cura che vostro figlio, illuminato da Cristo, cresca come figlio della Luceยป (Dal Rito del Battesimo dei bambini). Non si tratta di fare lezioni di teologia, ma basta condividere lโ€™esperienza della grazia che perdona, che cura, che incoraggia, che nutre con tenerezza.

Lโ€™ultima sessione del processo vede comparire di nuovo lโ€™ex cieco a cui viene chiesto di confermare una sentenza giร  scritta, per la quale Gesรน รจ un peccatore! Si contrappongono il pregiudizio dei Giudei e lโ€™esperienza dellโ€™uomo guarito. I Giudei, appellandosi allโ€™autoritร  di Mosรจ, al quale Dio aveva parlato e del quale pretendono di essere discepoli, emettono una sentenza di condanna contro Gesรน e il suo discepolo. La persona guarita, partendo dalla considerazione che nessun uomo avrebbe potuto dare la vista ad un cieco come lui sin dalla nascita, riconosce che รจ stata unโ€™opera di Dio giungendo alla veritร  che Gesรน non ha violato la legge del sabato ma lโ€™ha compiuta. รˆ sabato ogni qualvolta Dio libera lโ€™uomo dalle tenebre e gli dona la luce per riconoscerlo come Padre buono. Lโ€™ex cieco non ha ancora fatto la sua professione di fede, ma la luciditร  dei suoi ragionamenti mette in luce la perversitร  dei pensieri dei sedicenti giudici che reagiscono con aggressivitร  decretandone lโ€™espulsione dalla comunitร .

Il giudizio finale: credi nel Figlio dellโ€™uomo?

Nella scena finale (vv. 35-41) ricompare Gesรน che si rivolge al cieco guarito sollecitandone la professione di fede: โ€œcredi?โ€. Lโ€™uomo non risponde con โ€œio soโ€, ma con โ€œio credo, Signore!โ€. La conclusione del racconto presenta la medesima tripartizione della prima scena, ma a parti inverse. Infatti, lโ€™incontro-contatto con Gesรน, che conclude la prima parte del racconto, diventa lโ€™incontro-dialogo con cui inizia quella finale. Espulso dalla comunitร  lโ€™uomo guarito dalla cecitร  incontra Gesรน. รˆ lui che lo cerca e lo trova. Essere cacciato dalla comunitร  significava uscire dal suo mondo e perdere delle forme di protezione garantite dalla comunitร . Ha acquistato la vista ma ha perso lโ€™appartenenza al suo mondo perchรฉ ha confessato che Gesรน รจ lโ€™inviato di Dio. Lo ha dedotto dalla sua opera perchรฉ ยซse costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nullaยป (v. 33).

Lโ€™uomo guarito viene interrogato da Gesรน. Lโ€™oggetto della domanda รจ la fede nel Figlio dellโ€™uomo. Per tre volte si ripete il verbo credere. Di rimando il cieco guarito interroga Gesรน per ricevere informazioni su di Lui affinchรฉ possa credergli. La replica di Gesรน รจ un auto-rivelazione: Colui, che toccando e parlandogli si รจ fatto vedere nella notte del peccato, ora gli parla e lo vede nella luce della fede. Infatti, ยซlo hai vistoยป letteralmente dovremmo tradurre con ยซhai giร  iniziato a vederlo e ora continui a vederloยป. Vedere e credere sono due verbi connessi tra loro. Nel momento in cui il cieco ha operato secondo quanto Gesรน gli aveva detto ha iniziato a vedere. La fede inizia da un gesto e una parola di Gesรน, ma richiede anche lโ€™obbedienza perchรฉ la guarigione possa avvenire. Tuttavia, affinchรฉ la salute diventi salvezza, allโ€™atto iniziale dellโ€™obbedienza segue anche la narrazione della fede con la quale si racconta ciรฒ che Dio ha fatto. Il cieco guarito fa un percorso di fede nel quale รจ chiamato a dare la sua testimonianza. Man mano che lโ€™itinerario va avanti si fa anche piรน arduo fino al punto in cui viene abbandonato dai suoi genitori e cacciato dalla sinagoga. Credere significa immergersi nella luce, abbandonarsi alla Parola, entrare nella notte del passaggio con Cristo per risorgere con Lui e diventare luminoso segno di speranza. Il credente non aderisce ad un sistema ideologico o normativo, ma ad una persona, il Figlio dellโ€™uomo, che vede alla luce della fede.

Il giudizio di Gesรน su coloro che dicono di vedere รจ netto: rimanete nel vostro peccato. Chi giudica a partire da sรฉ รจ accecato dallโ€™orgoglio che impedisce alla luce della fede di attivare il cammino di guarigione interiore e di salvezza. Essi sono quelli che si auto escludono dalla salvezza.

Meditatio

Fare luce

Dopo lโ€™incontro con la donna Samaritana al pozzo, la liturgia questa quarta domenica di quaresima presenta lโ€™esperienza che di Gesรน fa un uomo nato cieco. lo sguardo di Gesรน si posa sullโ€™uomo mendicante. Cosa vede Gesรน? Riascoltiamo le parole di Dio a Samuele mentre รจ a casa di Iesse per consacrare il nuovo re: ยซlโ€™uomo vede lโ€™apparenza, ma il Signore vede il cuoreยป. Giร ! I discepoli, fermandosi allโ€™apparenza, vorrebbero sapere chi รจ il colpevole. Dio ci conosce interiormente perchรฉ il suo sguardo raggiunge lโ€™intimo di ciascuno di noi e ne coglie lโ€™anelito piรน profondo. Per Lui le tenebre sono come luce (Sal 139,12) e anche quando noi camminiamo come se fossimo in una valle oscura, Dio รจ il nostro Pastore che guida e sostiene i nostri passi vacillanti (Sal 23). Il buio รจ la condizione di sofferenza. Il cieco, che non ha mai visto la luce, รจ lโ€™uomo che ancora non ha incontrato e conosciuto Gesรน, Lui che dice di essere ยซla luce del mondoยป. Nel prologo del Vangelo Giovanni afferma: ยซIn lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre โ€ฆVeniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomoยป (Gv 1, 4-5.9). Gesรน, dunque, si avvicina al cieco, come si fa prossimo ad ogni uomo che รจ immerso nel buio della paura, della rabbia, della tristezza. La disperazione potrebbe farci vedere tutto nero. Anche i discepoli di Gesรน sono ciechi o ipovedenti quando, seguendo il modo di pensare comunemente diffuso, invece di sentire compassione per chi รจ nel dolore si ergono a giudici inquisitori per cercare la colpa e indicare il colpevole.

Nel gesto compiuto da Gesรน dโ€™impastare con saliva e terra il fango messo sugli occhi del cieco dobbiamo leggere un riferimento allโ€™atto creativo di Dio con il quale plasma lโ€™uomo con polvere di terra e soffia donandogli il suo Spirito. Dallโ€™unione della terra con lo Spirito, nasce lโ€™uomo quale essere vivente. Il gesto di Gesรน ricorda che nessun uomo puรฒ essere ridotto al suo limite. Nonostante le nostre mancanze Dio ricorda costantemente a sรฉ stesso e a noi che siamo Sue creature. Anche noi dobbiamo sempre rammendare che siamo fragili come vasi di terracotta, ma che contengono un grande tesoro: รจ lo Spirito che ci rende vivi.

Il cieco, in obbedienza alla parola di Gesรน, compie un viaggio verso la piscina di Siloe, che significa ยซInviatoยป, perchรฉ lรฌ si lavi. Sโ€™intuisce chiaramente il richiamo al battesimo. Nella piscina di Siloe avviene il passaggio dal buio della cecitร  alla luce della visione. Lโ€™uomo illuminato รจ una creatura nuova. Il battesimo non รจ solo un rito, ma รจ un evento che cambia la vita. รˆ un dono ricevuto gratuitamente da Dio una volta per tutte, ma che richiede di essere custodito e alimentato. Dio, donandoci la sua Vita attraverso il sacramento dellโ€™Eucaristia, ci apre gli occhi sulla nostra condizione di figli amati dal Padre proprio perchรฉ deboli e fragili.

La novitร  cristiana non รจ esteriore ma interiore. La grazia di Dio permette di avere una visione chiara della propria identitร  senza giudicare o colpevolizzare. Lโ€™umanitร  รจ la prima evidenza che va riconosciuta, soprattutto quando siamo portati a idealizzare o a demonizzare le persone. Gli occhi del cieco si sono aperti innanzitutto su sรฉ stesso come uomo che ha fatto esperienza di una umanitร  nuova, portata da Gesรน. Tuttavia, lโ€™uomo illuminato dalla fede non รจ quello che sa dare le risposte ad ogni domanda. Soprattutto in situazioni drammatiche al credente viene chiesto: ยซDio dovโ€™รจ?ยป. Anche lโ€™uomo di fede nel dolore sperimenta lโ€™assenza di Dio e non sa rispondere a questo drammatico interrogativo. In realtร , proprio quando si รจ sotto esame, viene chiesto conto della vita, si sperimenta la solitudine, lo Spirito parla in noi perchรฉ Lui ci guida alla visione diretta di Dio attraverso il dolore.

Lโ€™illuminato deve affrontare, come Gesรน, il processo nel quale il credente รจ chiamato a testimoniare a favore o contro di lui. I processi sono quelle situazioni nelle quali ci si trova coinvolti in scontri polemici che vedono contrapposti due o piรน schieramenti. Lo notiamo con dispiacere anche in questi giorni in cui non mancano, soprattutto nelle piazze mediatiche e nei nuovi tribunali dei social, dispute con scambi di accuse, giudizi, speculazioni, allarmismi, calunnie, denigrazioni. In mezzo alle grida sguaiate si fa spazio la voce del credente che, riconoscendo Gesรน non solo come uomo ma anche come profeta, invita ad ascoltare la Parola di Dio. Nei momenti tristi, quando si brancola nel buio e il clima si appesantisce ancora di piรน a causa delle polemiche sterili e delle puntualizzazioni inutili, bisogna fare silenzio per ascoltare la Parola di Dio che accende in noi la speranza e con essa la capacitร  di vedere con fiducia lโ€™orizzonte che ci sta davanti.  

Essere cristiano non รจ un titolo di onore o che definisce uno specifico status sociale. Cristiano รจ il nome del discepolo di Cristo. Seguire Gesรน non assicura alcuna garanzia dโ€™immunitร  dalla sofferenza. Anzi, lโ€™essere discepolo autentico di Gesรน comporta il fatto di essere associati alla sua passione e morte. ยซDiscepolo suo (di Gesรน) sei tu!ยป, dicono i suoi oppositori. Con ciรฒ si vorrebbe insinuare che essere cristiani รจ una vergogna, qualcosa di disdicevole. Quanto pesa lo sguardo carico di sdegno e disprezzo riservato a chi porta i segni dellโ€™appartenenza a Cristo. Essere di Cristo significa fare la volontร  di Dio anche quando ยซil frutto della luce, โ€ฆ bontร , giustizia e veritร ยป (Ef 5,9), cioรจ i piccoli miracoli della vita di tutti giorni, quelli fatti per amore, non sono riconosciuti e addirittura fraintesi e disprezzati.

Come Gesรน viene condotto fuori dalla cittร  per essere crocifisso, cosรฌ lโ€™uomo che era stato cieco, per il fatto di aver testimoniato la bontร  di Gesรน a partire da quello che egli aveva operato in lui, viene cacciato e abbandonato. Ma proprio in quel momento di buio Gesรน gli si fa di nuovo vicino. La luce della fede ci permette di vedere Dio davanti a noi anche quando si eclissa il sole della ragione e la domanda ยซDio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?ยป trova risposta solo nel silenzio dellโ€™abbandono fiducioso nelle sue braccia. Uniti con Gesรน sulla croce anche per noi le tenebre sono luce perchรฉ in essere vediamo Dio che viene a salvarci dalla morte con la sua mano potente.

Credere significa amare Gesรน con tutto se stessi, unendosi a lui nella passione e nella morte, per poter essere illuminati e passare dalle tenebre alla luce. La fede รจ un cammino che inizia con lโ€™illuminazione del battesimo e giunge fino ad essere luminosi come le stelle che brillano nel firmamento del cielo. Il nostro mondo ha bisogno di essere illuminato da questi ยซcorpi celestiยป che diventano nella notte della prova per tutti segno di consolazione e di sicura speranza.

Leggi la preghiera del giorno.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna