don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 16 Aprile 2020

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l misterioso incontro tra la nostra povertร  e la Sua grandezza – Venerdรฌ fra l’Ottava di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Giovanniย (Gv 21,1-14)

Dopo gli eventi della Pasqua un gruppo di sette discepoli di Gesรน รจ riunito attorno a Simon Pietro sul lago di Tiberiade. Simon Pietro, che di mestiere faceva il pescatore, prende lโ€™iniziativa di andare a pescare e gli altri compagni lo seguono. Dopo gli eccezionali eventi pasquali, ricchi di colpi di scena, รจ come se nel racconto evangelico si fosse riportati alla โ€œnormalitร โ€ della vita con i suoi ritmi piรน lenti e i tempi piรน lunghi, propri della pesca. La prima uscita, dopo i giorni a Gerusalemme, รจ in mezzo al mare di Tiberiade su una barca. Per alcuni รจ un ritorno alle origini, per altri รจ unโ€™esperienza nuova, per tutti รจ un nuovo inizio che รจ avvolto nel buio dellโ€™incertezza e sotto il segno della povertร . Cosa รจ cambiato nella vita conoscendo Gesรน? Il sapere e credere che Egli รจ morto ed รจ risorto, secondo la promessa fatta da Dio, quale novitร  apporta alla vita? I discepoli sono diventati piรน ricchi, piรน sapienti, piรน famosi, piรน sicuri, piรน potenti, piรน sani? Il vangelo ci dice che non รจ successo nulla di tutto questo. Tuttavia, inizia un tempo di ricominciamento in cui si riprende la vita daccapo con il cuore pieno di dubbi e timori, considerando lโ€™avarizia di soddisfazioni che la vita riserva a fronte di una prodigalitร  di brutte sorprese che ella dispensa. Nella barca รจ Simon Pietro, esperto pescatore, che dร  le direttive. Pietro richiama alla mente la figura di chi, ricominciando da zero, si affida alle sue conoscenze e al bagaglio delle sue competenze che perรฒ si rivelano inutili: quella notte non presero nulla.

ยซQuando era lโ€™alba, Gesรน stette sulla rivaยป; al limite del tempo e della sopportazione, quando il fallimento sembra ormai decretato e lโ€™attesa dei discepoli sulla barca รจ carica di rassegnazione, Gesรน si fa presente e fa sentire la sua voce. I discepoli non hanno nulla da mangiare e i loro sforzi si sono rivelati infruttuosi, come testimoniano le reti vuote. La domanda di Gesรน rivela lโ€™interessamento di Dio allโ€™uomo nella sua concretezza e nei suoi bisogni primari. I discepoli di Gesรน non sono una รจlite privilegiata rispetto agli altri ma rimangono gente del popolo pienamente coinvolti con le persone comuni con le quali condividono le povertร  e le difficoltร . Lโ€™origine della Chiesa, di cui sempre bisogna fare memoria, รจ nella povertร  intesa come piena partecipazione alla condizione comune del popolo. La mancanza di mezzi materiali, da una parte avvicina la Chiesa alla gente, dallโ€™altra le ricorda che la sua sussistenza non dipende solo dal suo lavoro e il suo impegno. Il senso del servizio della Chiesa nel mondo risiede non nel fare qualcosa a prescindere dal mondo, ma nella responsabilitร  verso il popolo dopo aver ascoltato e accolto i suoi gemiti. Allโ€™ascolto del grido del povero si accompagna lโ€™ascolto della voce di Dio.

Gettare le reti dalla parte destra significa ascoltare e mettere in pratica le indicazioni di Gesรน, la cui parola rimane sempre per la Chiesa la regola fondamentale da seguire. Pietro, pur essendo colui che guida la barca, rimane sempre il discepolo che deve seguire la Parola di Dio. La parola data agli uomini nella barca รจ data a tutti i membri della Chiesa. Gettare la rete dalla parte destra non รจ una semplice azione fatta in obbedienza ad un comando, ma รจ stile di vita cristiano che incarna il comandamento dellโ€™amore. Amarsi gli uni gli altri deve essere la norma che caratterizza la Chiesa pasquale e che dร  senso al servizio di ogni singola persona. Una Chiesa che pretende di dettare legge รจ inutile e dannosa, mentre la Chiesa che vive la legge dellโ€™amore porta avanti la sua missione facendosi carico del peso degli uomini; anche se sembra che stia per affondare, avanza a pelo dellโ€™acqua.ย 

Nella barca, appesantita dalle reti piene di pesci, mentre ci si dร  da fare per tirarle su insieme, il discepolo, quello amato, comprende che lo sconosciuto che รจ sulla riva รจ Gesรน, il Signore. Simon Pietro udito lโ€™annuncio, lasciando quello che stava facendo, si riveste, giacchรฉ era spogliato per essere piรน libero nelle manovre, e si getta in mare precedendo gli altri diretti anchโ€™essi verso la riva. Il gesto di Pietro sarร  ripreso da Gesรน dopo il pasto e la triplice domanda sullโ€™amore. Il Signore, che sa tutto, conosce il bene che Pietro gli vuole. Egli lo ama con lโ€™entusiasmo proprio di un giovane che crede di avere il mondo nelle sue mani ma che agisce piรน sullโ€™onda dellโ€™emozione piuttosto che con autentica convinzione. Infatti, Gesรน dirร  a Pietro: ยซQuando eri piรน giovane ti cingevi la veste da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirร  e ti porterร  dove tu non vuoi. Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dioยป (Gv 21,18-19). Come Pietro, spinti dallโ€™euforia, possiamo credere di poter amare piรน degli altri e che le molte cose che pensiamo, organizziamo e facciamo, siano la dimostrazione che amiamo Dio e che lo amiamo anche piรน degli altri. Il giovane non vuole deludere e tende a nascondere le proprie fragilitร , ecco perchรฉ Pietro si veste prima di gettarsi in acqua per raggiungere Gesรน. La vita ministeriale sโ€™incarica di smontare tutti i castelli di sabbia e di farci maturare come ยซvecchiยป o ยซpresbiteriยป. La maturitร  si raggiunge quando accettiamo di non metterci davanti a Gesรน, di non rubargli la scena con la scusa di emularlo e quando soprattutto rinunciamo di vestirci di unโ€™autoritร  che non รจ nostra. Il ministero cristiano, quello sacerdotale in maniera paradigmatica, non รจ una rappresentazione dellโ€™opera di Gesรน, ma la sua ripresentazione nella storia. Essa avviene principalmente non nella nostra attivitร , o meglio diremmo nel nostro attivismo, ma nella nostra passivitร  davanti a Dio e agli uomini. La morte, infatti, รจ la massima passivitร  assimilata al sonno. Proprio quando siamo costretti al silenzio e alla inattivitร  la nostra vita, offerta per amore a Dio e ai fratelli, esplode nella sua bellezza e nella sua santitร . Nel punto piรน basso della nostra debolezza Dio manifesta la sua gloria nel modo piรน straordinario. Non abbiamo allora piรน paura di presentarci a Dio e al mondo con i nostri limiti, le nostre fragilitร , le nostre insufficienze. Dio ci riveste della sua santitร !ย 

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Lโ€™offerta gradita a Dio non รจ quella dei nostri sforzi, spesso solitari e autoreferenziali, ma quella della nostra povertร  affidata nelle mani di Dio con amore. Lโ€™incontro sulle sponde del Lago di Tiberiade puรฒ essere commentato con questa preghiera: Accogli, Signore, i nostri doni in questo misterioso incontro tra la nostra povertร  e la tua grandezza. Noi ti offriamo le cose che Tu stesso ci hai dato e Tu in cambio donaci, donaci Te stesso.ย 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!


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