La fede รจ grande tanto quanto lo รจ la speranza di salvezza riposta in Dio
XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO(ANNO A)
Il vangelo di domenica scorsa ci ha consegnato unโicona drammatica della fede messa alla prova. I discepoli non riescono a fronteggiare il problema del vento contrario che sospinge la loro barca alla riva opposta a quella verso cui si stanno dirigendo. Nella difficoltร , vedendo Gesรน camminare sulle acque, sono sconvolti dalla paura perchรฉ lo prendono per un fantasma. La parola di Gesรน, che si fa riconoscere, non basta per rassicurarli. Pietro vuole una prova e chiede di poter camminare sulle acque. Ricevuto il permesso, egli inizia a farlo ma, preso ancora dalla pura del vento contrario, inizia ad affondare. Lโapostolo ha la forza di gridare aiuto e Gesรน lo afferra mettendolo in salvo rimproverandogli la poca fede. Quando finalmente tutti sono nuovamente sulla barca gli apostoli si prostrano confessando che Gesรน รจ il Figlio di Dio.
Anche la pagina del vangelo di questa domenica, che presenta la figura di una donna Cananea abitante del territorio straniero della fenicia in cui Gesรน si era ritirato, ci offre spunti di riflessione sulla fede che รจ messa alla prova, questa volta perรฒ dal silenzio di Dio. Come i discepoli nella barca contrastata dal vento, anche lei รจ in grande difficoltร perchรฉ sua figlia รจ tormentata da un demonio. Similmente a Pietro, anche la Cananea grida verso Gesรน pregandolo di avere pietร di lei. Ma, al contrario di quello che accade allโapostolo, Gesรน non tende la mano ma oppone il silenzio.ย
Gesรน tira dritto per la sua strada seguito dai discepoli e dalla donna che gli grida dietro con insistenza. In questo clima di tensione sโinseriscono due dialoghi, il primo con i discepoli e il secondo con la donna, che infrangono finalmente il muro della incomunicabilitร . Sia i discepoli che la donna si avvicinano a Gesรน e lo supplicano invocando aiuto. I discepoli chiedono a Gesรน di ยซmandar viaยป (lett.) la donna esaudendo la sua richiesta o di accondiscendere alla sua richiesta in modo da potersene liberare. Non sappiamo quali sentimenti albergano nel cuore dei discepoli sentendo le grida della donna. Certo รจ che essi non rimangono indifferenti. La indeterminatezza in cui ci lascia il racconto ci autorizza ad avanzare delle ipotesi partendo dalla nostra esperienza, quando ascoltiamo la preghiera o la richiesta di aiuto proveniente da persone che ci sono estranee. Tante sono le scene a cui assistiamo quotidianamente nelle quali donne, uomini, bambini e anziani gridano verso di noi chiedendo aiuto. Ci sentiamo quasi pressati ma anche interpellati oppure scomodati dal grido di aiuto che si eleva da piรน parti e soprattutto dai nostri confini. Sentiamo fastidio? Avvertiamo compassione? Alziamo le spalle invocando lโintervento delle autoritร oppure, riconoscendo i nostri limiti, sollecitiamo lโaiuto misericordioso di Dio? In genere abbiamo difficoltร a prendere lโiniziativa e preferiamo fare appello ad istanze superiori perchรฉ รจ piรน comodo delegare e dire agli altri quello che dovrebbero fare piuttosto che domandarsi, dopo aver ascoltato, come intervenire in prima persona. Tuttavia nelle parole dei discepoli รจ sottesa la domanda: perchรฉ non fai niente?
Replicando ai discepoli, Gesรน parla delle pecore perdute della casa dโIsraele e, successivamente, rivolgendo finalmente la parola alla donna, accenna ai figli, ai cagnolini e al pane dei figli. Il dire di Gesรน รจ allusivo e il suo linguaggio piรน che dare risposte offre spunti per delle domande da rivolgere a sรฉ stessi. I discepoli si riconoscono gregge di quel pastore che รจ venuto a radunare le pecore disperse? Anche noi sperimentiamo lo smarrimento davanti alle prove della vita. Le contrarietร ci destabilizzano e preferiamo allontanarci da Dio e chiuderci in una sorta dโisolamento volontario piuttosto che chiedere aiuto. Le crisi mettono in luce le fondamenta sulle quali basiamo le relazioni di fiducia. Quanto piรน siamo autoreferenziali tanto piรน le delusioni e i traumi, piccoli o grandi della vita, scavano dentro di noi fossati e anfratti nei quali ci rifugiamo. In questo deserto di solitudine, insoddisfazione e tristezza, vaghiamo alla ricerca di surrogati di felicitร , esploriamo sentieri per trovare individui accondiscendenti che assecondino le nostre utopie, piuttosto che persone alle quali chiedere umilmente aiuto e con le quali farsi compagni di strada per ritornare a casa. Il nostro cammino di fede รจ guidato dalla voce del Pastore? Siamo piรน propensi a fare branco attorno a falsi pastori che ingenerano paura e diffidenze o a formare insieme con gli altri fratelli e sorelle nella fede lโunico gregge di Cristo?
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Mentre riflettiamo ci raggiunge la donna che si prostra davanti a Gesรน invocando il suo aiuto. Lei, essendo straniera, non รจ membro del popolo dโIsraele al quale Dio aveva promesso il Messia. Finalmente Gesรน rivolge la parola alla donna. Anche a lei parla della casa con immagini che evocano una famiglia seduta attorno alla mensa per condividere il pane. La nostra memoria va al luogo nel quale Gesรน, dopo aver fatto sedere la folla, prende i pani e i pesci, li benedice e li dร ai discepoli perchรฉ tutti possano mangiare. Il pane rimasto non viene gettato, ma raccolto. Questa รจ la casa di preghiera per tutti i popoli, di cui parla Isaia nella prima lettura, e verso la quale Dio stesso, come il buon pastore, conduce e raduna. Nella casa di Dio, non ci sono solo i figli, quelli che seguono Gesรน, si nutrono della sua parola e che comunque si smarriscono, ma ci sono anche i cagnolini che attendono le briciole che cadono dalla mano dei loro padroni. Cโรจ un diverso grado di appartenenza a Dio e alla Chiesa, ma tutti amati nello stesso modo. Infatti, sembra replicare la Cananea, la mia sofferenza non รจ uguale a quella delle altre donne Israelite, non sono forse madre come lo รจ una donna del popolo eletto? Le parole della donna straniera riecheggiano nella preghiera che eleviamo dopo il Padre nostro quando diciamo: ยซNon guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesaยป. La fede รจ grande quanto il desiderio e la speranza di essere salvati da Dio. Pietro nella poca fede dubita e affonda, la Cananea con la sua grande fede spera, perchรฉ, al contrario di Pietro, ella non รจ concentrata e centrata su di sรฉ, ma รจ tutta protesa verso Dio come un cagnolino in attesa di ricevere le briciole dal suo padrone.ย
La donna, esempio per i discepoli di umiltร e coraggio, non si arrende davanti al silenzio ma sceglie di perseverare nella preghiera superando ogni ostacolo. La consapevolezza della sua piccolezza e indegnitร non si trasforma in complesso dโinferioritร o di colpa disperato. La fede umile di questa donna straniera ci invita a riconoscere che la bontร misericordiosa di Dio non รจ un privilegio riservato a pochi eletti, ma รจ una promessa universale per la cui realizzazione i ยซfigliยป sono chiamati ad essere missionari facilitatori.ย
Noi, discepoli di Cristo, davanti al grido dei poveri, che non si differenziano per colore della pelle, fede che professano, censo, convincimenti politici, non possiamo limitarci ad essere portavoce o lamentatori seriali, delegando poi ad altri il lavoro. Partecipando alla mensa eucaristica, nella quale riceviamo il pane dei figli, non dobbiamo ritenerci beati perchรฉ siamo sazi e non ci manca nulla, ma abbassiamo il nostro sguardo anche verso i ยซcagnoliniยป, cioรจ verso coloro che vivono una condizione di marginalitร , a causa loro o per colpa altrui, ma che sono abitati dallโintima speranza che qualcuno accorgendosi di loro, dia da mangiare.ย
Troppo presi dai nostri bisogni non ci accorgiamo che essi appartengono anche a chi รจ nascosto agli occhi degli uomini, ma non a quelli di Dio. Da qui si rinnova lโinvito missionario: ยซDate loro voi stessi da mangiareยป. La fede diventa grande non solo se รจ sostenuta dalla speranza in Dio ma anche se รจ alimentata dalla caritร fraterna.ย
Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

