don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 15 Gennaio 2023

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ASCOLTO, CONTEMPLAZIONE E TESTIMONIANZA

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Is 49,3.5-6   Salmo 39   1Cor 1,1-3   

Dal libro del profeta Isaรฌa Is 49,3.5-6

Ti renderรฒ luce delle nazioni, perchรฉ porti la mia salvezza.

Il Signore mi ha detto:

ยซMio servo tu sei, Israele,

sul quale manifesterรฒ la mia gloriaยป.

Ora ha parlato il Signore,

che mi ha plasmato suo servo dal seno materno

per ricondurre a lui Giacobbe

e a lui riunire Israele

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โ€“ poichรฉ ero stato onorato dal Signore

e Dio era stato la mia forza โ€“ 

e ha detto: ยซรˆ troppo poco che tu sia mio servo

per restaurare le tribรน di Giacobbe

e ricondurre i superstiti dโ€™Israele.

Io ti renderรฒ luce delle nazioni,

perchรฉ porti la mia salvezza

fino allโ€™estremitร  della terraยป.

Israele narra la sua vocazione alla luce della quale riconosce anche la sua identitร  e la sua missione. Dio ha scelto Israele come suo servo mediante il quale manifestare la sua potenza. Israele รจ dunque chiamato a svolgere un servizio al Signore, il quale vuole mostrarsi non solo Pastore del suo popolo, ma anche Guida per tutti i popoli. Lโ€™esodo, attraverso il quale la casa di Giacobbe ritorna ad abitare la casa di Dio, non riguarda piรน solo Israele ma tutti i popoli, anche quelli che erano considerati esclusi dalla benevolenza divina. Il servo di Dio non offre solo il suo servizio per radunare le pecore disperse di Israele, ma รจ chiamato ad andare oltre ed espandere la parola di Dio ovunque allargando allโ€™infinito i confini della salvezza.

Salmo 39

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontร .

Ho sperato, ho sperato nel Signore,

ed egli su di me si รจ chinato,

ha dato ascolto al mio grido.

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,

una lode al nostro Dio. 

Sacrificio e offerta non gradisci,

gli orecchi mi hai aperto,

non hai chiesto olocausto nรฉ sacrificio per il peccato.

Allora ho detto: ยซEcco, io vengoยป. 

ยซNel rotolo del libro su di me รจ scritto

di fare la tua volontร :

mio Dio, questo io desidero;

la tua legge รจ nel mio intimoยป.

Ho annunciato la tua giustizia 

nella grande assemblea;

vedi: non tengo chiuse le labbra, 

Signore, tu lo sai.

Il Salmista ringrazia il Signore che gli ha dato la grazia di servirlo ispirandogli parole di lode. Esse nascono dallโ€™intimo del cuore lรฌ dove, custodendo le sue parole, lโ€™orante lascia che Dio scriva la sua legge. Il desiderio di Dio di salvare lโ€™uomo trova la sua corrispondenza nellโ€™anelito dellโ€™uomo di servire Dio nella gioia. Il salmista considera la preghiera, soprattutto quella di ringraziamento e di lode, come il sacrificio gradito a Dio, perchรฉ in essa non si fa salire il profumo dei sacrifici animali e dellโ€™incenso, ma sโ€™innalza il proprio cuore protendendo tutta la vita allโ€™incontro con Lui. Il comandamento dellโ€™amore a Dio e al prossimo diventa la regola di vita di chi risponde alla benevolenza divina con la caritร .

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnzi 1Cor 1,1-3

Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesรน Cristo.

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesรน per volontร  di Dio, e il fratello Sรฒstene, alla Chiesa di Dio che รจ a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesรน, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesรน Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesรน Cristo!

Nel saluto iniziale che Paolo rivolge alla comunitร  di Corinto, cittร  della Grecia, si presenta come apostolo di Gesรน Cristo per volontร  di Dio. ร‰ Lui che lo ha scelto e chiamato a svolgere il servizio dellโ€™annuncio del Vangelo. Lโ€™apostolo riconosce in sรฉ e nei cristiani di Corinto lโ€™azione primaria di Dio che li ha santificati in Gesรน Cristo e li ha chiamati a diventare santi. Paolo sembra affermare che la santitร  coincida con la comunione con Dio e tra i fratelli che hanno in comune la medesima vocazione.La santitร  da una parte รจ un dono gratuito di Dio, dallโ€™altra, รจ compito e missione affidato al servizio della Chiesa. La Chiesa-comunione si manifesta nel invocare insieme il nome del Signore, anche se si รจ sparsi nel mondo, e nellโ€™essere a suo servizio anche se con ministeri diversi. Su coloro che si riuniscono per pregare e che si mettono a servizio della comunione fraterna scende la benedizione da Dio Padre nostro e dal Signore Gesรน Cristo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,29-34)

Ecco lโ€™agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesรน venire verso di lui, disse: ยซEcco lโ€™agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli รจ colui del quale ho detto: โ€œDopo di me viene un uomo che รจ avanti a me, perchรฉ era prima di meโ€. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nellโ€™acqua, perchรฉ egli fosse manifestato a Israeleยป. 

Giovanni testimoniรฒ dicendo: ยซHo contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nellโ€™acqua mi disse: โ€œColui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, รจ lui che battezza nello Spirito Santoโ€. E io ho visto e ho testimoniato che questi รจ il Figlio di Dioยป.

Lectio

ASCOLTO, CONTEMPLAZIONE E TESTIMONIANZA

Giovanni Battista รจ presentato dal quarto vangelo in maniera diversa rispetto ai Sinottici. Se i primi tre evangelisti insistono sul fatto che il Battista predicava lโ€™avvento del Messia che avrebbe battezzato col fuoco purificatore dello Spirito Santo, lโ€™evangelista Giovanni invece sottolinea che lโ€™attesa del precursore รจ alimentata dalla parola divina che indica nella discesa dello Spirito Santo il segno dellโ€™avvento del Cristo. 

Nella Bibbia, soprattutto nellโ€™Antico Testamento, abbondano immagini cariche di aggressivitร  e situazioni intrise di violenza. La prima scena del libro della Genesi descrive la realtร  come un caos nel quale le forze della natura si scontrano e si contrappongono quasi fossero impegnati in una lotta senza esclusioni di colpi. Se poi si scorrono le varie narrazioni bibliche si nota una presenza costante della conflittualitร  che si traduce nello stendere la mano contro qualcun altro per avere il sopravvento. Dalla mano di Eva che afferra il frutto proibito, a quella di Caino che si accanisce sul corpo del fratello, fino ad arrivare alle congiure dei fratelli contro Giuseppe, passando attraverso gli stupri e le violenze perpetuate sulle donne, la narrazione biblica offre dellโ€™umanitร  un quadro molto negativo spesso macchiato di sangue e bagnato delle lacrime. Davanti a tanto male lโ€™uomo si trova sprovvisto di soluzioni e istintivamente si rivolge alla divinitร  perchรฉ faccia vendetta e sia ristabilita la giustizia con la forza. La versione fondamentalista della fede proietta di Dio immagini che fanno di Lui un implacabile giudice che con la forza del fuoco annulla il male. Lโ€™uomo invischiato col peccato verrebbe travolto dalla furia della giustizia di Dio. In realtร  si trasferisce in Dio la tendenza a giudicare che รจ il โ€œpeccato originaleโ€ presente nellโ€™uomo. Il giudizio, o meglio diremmo il pregiudizio, รจ ciรฒ che inibisce il ragionamento e accieca la coscienza. In definitiva รจ questa la causa di ogni violenza e di ogni forma di degenerazione. Dunque, anche Dio รจ presentato come un leone che ruggisce e sbrana e il suo giudizio, come nel caso di Sodoma e Gomorra, piomba come fuoco dal cielo che tutto distrugge. 

Dio si rivela nella creazione e nella storia in modo progressivo. La gradualitร  della rivelazione passa anche attraverso delle forme incomplete e parziali che molto risentono del grado di maturitร  dellโ€™uomo. Come lโ€™istintivitร  rivela un grado di maturitร  basso, tale che non si รจ capaci di governare le proprie emozioni e gli atteggiamenti conseguenti, cosรฌ una fede immatura facilmente attribuisce a Dio lโ€™aggressivitร  propria dellโ€™uomo della caverna. 

Con Gesรน Dio si rivela in maniera compiuta e definitiva. Tuttavia, non potrร  essere accettato con la fede che si conviene se permane lโ€™ostacolo del pregiudizio che preclude ogni conoscenza. 

Giovanni Battista traccia il percorso del credente che ascolta, contempla e testimonia. 

Giovanni nel deserto, come farร  Gesรน in seguito, si ritira per fare silenzio e purificare il proprio cuore per liberarlo dai pregiudizi e dalle pretese per accogliere e custodire le parole di Dio. Il Battista accenna ad una parola datagli da Dio che lo aveva inviato come precursore di Colui che avrebbe battezzato in Spirito Santo dopo il suo battesimo con lโ€™acqua. 

La parola ascoltata diviene luce grazie alla quale si puรฒ avere uno sguardo contemplativo della realtร . Contemplare significa vedere nella realtร  ordinaria lโ€™azione straordinaria di Dio che scende per rimanere sullโ€™uomo. Ascoltando Dio nel silenzio Lo si contempla nel Figlio suo che viene incontro allโ€™uomo. La contemplazione cโ€™introduce in quellโ€™eccedenza di Veritร  che non รจ possibile tradurre in concetti ma solo attraverso immagini. Ecco perchรฉ Giovanni Battista impiega lโ€™immagine della colomba e dellโ€™agnello per indicare lโ€™azione divina. 

Lโ€™ascolto della Parola di Dio ha purificato Giovanni dal pregiudizio e dalla tentazione di attribuire a Dio la propria aggressivitร . Illuminato dalla luce della fede ha contemplato il vero volto di Dio. Davanti agli occhi di Giovanni avviene una sorta di trasfigurazione per la quale lโ€™umanitร  di Gesรน, impregnata di Spirito Santo, rivela la santitร  di Dio che non suscita timore e paura ma gioia e speranza. Con la contemplazione avviene il passaggio dal sapere al conoscere. 

Il pregiudizio รจ un sapere auto-generato mentre la sapienza รจ un dono che si possiede solamente quando la si riceve con umiltร  e gratitudine. Il pregiudizio avvia dinamismi di de-generazione che si trasforma in condanna e si traduce in violenta contrapposizione. Al contrario, la sapienza attiva processi generativi grazie ai quali lโ€™uomo cresce nella conoscenza integrale di sรฉ, degli altri e di Dio. 

Dopo lโ€™ascolto e la contemplazione, Giovanni puรฒ testimoniare. La testimonianza del Battista non รจ un semplice resoconto o una personale interpretazione dei fatti. Testimoniare significa annunciare non una parola astratta ma la veritร  di cui si รจ fatta esperienza nella propria carne. 

Giovanni ripetendo due volte lโ€™espressione ยซnon lo conoscevoยป sottolinea che lโ€™incontro con Gesรน, preparato nellโ€™ascolto e vissuto nella contemplazione, ha prodotto in lui una trasformazione del modo di pensare Dio e sรฉ stesso. 

Dio non รจ piรน il prodotto della propria immaginazione ma le immagini usate e le parole, per quanto parziali e limitate, testimoniano la maturazione umana operata dallโ€™incontro con Gesรน che rivela il volto del Padre pieno di dolcezza e tenerezza come il volo della colomba e il volto dellโ€™agnello. 

Dio non si scaglia contro lโ€™uomo, ma discende dolcemente verso di lui per rimanervi come ospite fisso; non stende la mano contro lโ€™uomo per punirlo ma gli porge la mano per prendere su sรฉ il suo peccato e riscattarlo. 

Il vangelo di Giovanni si apre e si chiude con la testimonianza, quella del Battista allโ€™inizio e quella dellโ€™evangelista alla fine (Gv19,35s.). La testimonianza non รจ la semplice esternazione di quello che si pensa. Ci sono falsi e veri testimoni. La differenza consiste nel punto di partenza. I falsi testimoni sono quelli che parlano a partire dal pregiudizio. Possono anche fare cose buone formalmente e che in apparenza sembrano addirittura giuste e si possono confondere anche con la caritร  e col bene. I veri testimoni sono quelli che seguono il percorso di conversione e purificazione vissuto e testimoniato dal Battista. Solo la testimonianza che nasce dallโ€™ascolto della Parola di Dio e dalla contemplazione รจ veramente feconda perchรฉ genera nel cuore di chi ascolta il desiderio di credere e avere in sรฉ la Vita eterna. 

La testimonianza del Battista, che vede scendere e rimanere lo Spirito Santo su Gesรน, trova la sua conferma in quella del discepolo amato che assiste alla sua morte. Giovanni Battista e il discepolo amato sono due testimoni di Gesรน, affinchรฉ chi accogliela loro testimonianza possa seguirlo, ascoltare la sua parola, vedere le sue opere, credere che รจ veramente il Figlio di Dio inviato per riconciliare gli uomini con Lui liberandoli dal peccato che invece li separa.

La Chiesa svolge la medesima funzione del Battista e del discepolo amato: indicare in Gesรน il Servo di Dio che, come agnello mansueto condotto al macello, รจ stato sacrificato per essere il Pastore e la Guida non solo dโ€™Israele ma di tutti i popoli. Come il rito dellโ€™immolazione e della consumazione dellโ€™agnello pasquale inaugura e rinnova il cammino dellโ€™esodo del popolo dโ€™Israele, cosรฌ lโ€™eucaristia, memoriale della Pasqua di Cristo, รจ lโ€™origine e il culmine della vita cristiana che va dallaย primaย Pasqua,ย ovveroย il battesimo in Spirito Santoย e acqua, allโ€™ultima, allorquando si passa da questo mondo al Padre.

Leggi la preghiera del giorno.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna