NellโEucaristia lo โscambioโ diventa โcambiamentoโ e la โtrasformazioneโ una nuova โTrasfigurazioneโ
SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO A)
La prima lettura, tratta dal libro del Deuteronomio, ci offre due indicazioni preziose che sono un unico imperativo vitale per lโuomo: ricordare e non dimenticare. Il ricordo non รจ esercizio di nostalgia, ma รจ ricondurre al cuore quello che si vive rintracciando negli eventi, soprattutto quelli piรน difficili, il filo rosso della compagnia di Dio. Ricordare รจ un pellegrinaggio interiore col quale entriamo nel deserto che ci abita ripercorrendo con la mente il sentiero tracciato dalle orme che Dio lascia camminando insieme a noi.ย
Dio ci ordina di ricordare, cioรจ di dilatare lo spazio del desiderio dellโincontro con Lui. Nella memoria dellโuomo rimangono impressi i segni del dolore e della gioia, la sofferenza della propria povertร e la beatitudine della caritร .ย
Il ricordo, che diventa preghiera, permette ancora una volta dโincontrare il Signore e sperimentare la sua premura di Padre che si prende cura del suo popolo. Lโuomo ricorda attraverso il rito, fatto di gesti e di parole, e ricordando fa festa, cioรจ rivive la gioia di essere amato da Dio. ร Lui che organizza la festa per lโuomo e lo invita a parteciparvi. Lโincontro con Dio รจ sempre una festa perchรฉ la vita che ha in sรฉ la dona con abbondanza come fa lo sposo che prepara un banchetto ricco di vivande in occasione delle sue nozze.
Dio che trasforma la schiavitรน in libertร , il deserto in un giardino, la morte in vita, il lutto in gioia, la sterilitร in feconditร , cambia anche la nostra vita. Tutto nasce e rinasce dalla bocca di Dio. Sin dal racconto delle origini Dio usa la bocca per donare il suo alito di vita e fare dellโuomo, tratto dalla terra arida e sterile, un essere vivente, capace di amare.ย
- Pubblicitร -
Il deserto รจ una terra arida senzโacqua, priva di vita. Dal deserto non si puรฒ trarre nulla se non polvere, cioรจ ciรฒ che il vento porta via. Adam, lโuomo tratto dalla terra e che รจ terra, non puรฒ vivere senza Dio. Lโuomo di terra non puรฒ vivere solo da ciรฒ che trae dalla terra, non vive di solo pane, cioรจ di quello che sazia i suoi bisogni e che puรฒ garantirsi attraverso il lavoro, ma vive se si lascia amare e ama. Lโautosufficienza รจ una illusione inutile, รจ il delirio di chi vorrebbe essere solo al comando, di sรฉ e degli altri.
La vita รจ un cammino che ci cambia in meglio o in peggio. Ci cambia in meglio se, lasciandoci amare, cresciamo come uomini e figli di Dio, in peggio se, dimenticandolo, pretendiamo di fare a meno di Lui regredendo cosรฌ su posizioni che ci fanno assomigliare piรน alle bestie selvatiche che a persone. Lโuomo viene deformato da ciรฒ che accumula con aviditร , ma si lascia educare come persona da ciรฒ che accoglie con spirito filiale e di gratitudine.ย
Dello Spirito di vita che esce dalla bocca di Dio si parla in tutta la Bibbia perchรฉ attraversa tutta la storia dalla salvezza. Dal racconto della creazione fino alla narrazione dellโesodo, passando per lโazione dei profeti, si parla sempre dello Spirito di Dio, lo Spirito di vita. Ogni pagina della Scrittura รจ un invito costante a mangiare e bere ciรฒ che Dio offre. Tutta la creazione dice allโuomo: questo รจ dono per te, tutto รจ Grazia. Ricordare significa gustare e vedere quanto รจ buono il Signore e beato lโuomo che si rifugia nel Signore.
Gesรน nel vangelo insiste nel dire di mangiare la propria carne. Nel linguaggio biblico la carne indica lโumanitร fragile, soggetta alla sofferenza, vulnerabile. Diventando uomo Dio si รจ fatto mortale, debole, mancante. Prendendo la nostra carne Dio si รจ fatto povero con i poveri, pellegrino con i pellegrini, precario con i precari, vittima con chi subisce ingiustizie, sofferente con gli infermi. Dio ha piantato la sua tenda in mezzo alle nostre nel deserto per condividere il nostro dolore affinchรฉ noi potessimo partecipare della sua gloria.ย
Gesรน soffrendo la fame e la sete, subendo ingiustizie e condanne, mangia con noi il pane di lacrime, sopporta con noi la fatica nel proseguire sul cammino della vita, beve con noi il calice amaro delle tante umiliazioni. Un Dio compassionevole che condivide tutto con lโuomo, eccetto il peccato, non era stato ancora conosciuto, perchรฉ un amore cosรฌ grande non era stato ancora sperimentato fino a quando Gesรน Cristo, il Figlio di Dio, non รจ morto sulla croce.ย
Nei nostri deserti, lรฌ dove sentiamo la delusione di amori traditi, la rabbia per sogni infranti, la tristezza per ciรฒ che ci manca, Dio ci viene incontro e prepara per noi un banchetto nel quale dร sรฉ stesso. Alla mensa eucaristica si rinnova quel mistico scambio che chiamiamo comunione: Dio compassionevole prende su di sรฉ la nostra povertร e con benevolenza dona la ricchezza della sua misericordia; dallโaltra parte lโuomo accoglie con gratitudine la grazia di Dio e gli offre con umiltร la sua povertร .ย
Nellโeucaristia lo scambio diviene cambiamento sostanziale e la trasformazione una trasfigurazione. I gesti rituali danno forma e significato a quelli esistenziali. La povertร , la sofferenza e la morte di Gesรน sulla croce si trasformano per lโuomo in ricchezza di amore, in gioia nel donare e vita che genera. Sicchรฉ la comunione con Dio diventa comunione fraterna.ย
NellโEucaristia avviene una nuova creazione in cui lโuomo diventa essere vivente perchรฉ capace di comunione. I suoi gesti quotidiani diventano segni eucaristici attraverso i quali giunge lo Spirito di Dio che ridona il sorriso a chi lo ha perduto, il coraggio allo sfiduciato, la salute agli infermi, la speranza ai delusi, la vita ai morti.
Auguro a tutti una felice domenica del Corpus Domini e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

