La mancanza necessaria che rende credibile lโamore
Gesรน, interrogato sulla liceitร del ripudio, rintraccia nel racconto della creazione non un inizio, ma il principio, cioรจ il fondamento della vita dellโuomo e della legge stessa. Lโorigine dellโuomo e della donna รจ diversa da quella dalle altre creature perchรฉ la loro nascita non avviene per separazione ma per unione. Il maschio e la femmina non sono chiamati semplicemente a coesistere ma a convivere. Lโuomo e la donna per esistere quale immagine e somiglianza di Dio, devono essere uniti. Questo vuol dire che per lโuomo vivere non consiste solamente nello svolgere le funzioni vitali procurandosi da mangiare, ma significa amare unendosi lโuno allโaltro; senza una relazione che mira allโunitร della comunione lโuomo regredisce fino alla morte.
Il matrimonio diventa dunque la risposta che lโuomo dร alla sua vocazione ad essere in comunione con gli altri. Non si tratta di assecondare il proprio istinto ma di una scelta consapevole che nasce dalla umile consapevolezza di non poter bastare a sรฉ stesso. La norma emanata da Mosรจ non รจ una forma di giustificazione della pratica del ripudio ma una denuncia della durezza del cuore dellโuomo che tenta di dominare sulla donna o viceversa. Il ripudio non mette la parola fine ad una relazione, ma alla vocazione dellโuomo di costruire la comunione. Il ripudio รจ un atto anti-creativo.ย
I motivi del conflitto sono tanti quante sono le differenze tra le persone. Nel suo cuore ognuno deve scegliere se considerarle come motivi utili di conflitto o ragioni valide per costruire la comunione. Un cuore, reso duro dalla mancanza di comunione con Dio, si trincera dietro i limiti altrui per giustificare la rinuncia ad amare lโaltro.
Colui che si fa eunuco per il Regno dei cieli vive il proprio stato di vita non come rinuncia ma come dono totale di sรฉ. Farsi eunuco significa rinunciare ad usare la propria carica aggressiva (la passione) per sedurre e servirsi delle persone, ma incanalarla nella cura che ad esse riserva. Lโeunuco per il Regno dei cieli, cioรจ lโumile, riconosce nelle differenze e nei limiti non un disvalore o un problema, ma unโoccasione per realizzare la propria vocazione alla comunione. La comunione non si regge sulla gratificazione, ma sul dono reciproco possibile nella misura in cui si rinuncia alla propria volontร di potenza, allโautoreferenzialitร e volontariamente ci si rende ยซmancanteยป per unirsi allโaltro. Secondo il comando di Dio lโuomo deve lasciare il padre e la madre non per ripudiarli ma per creare quel vuoto necessario nel quale far nascere una nuova vita. Separarsi dai genitori non significa liberarsi di loro ma diventare piรน liberi per donarsi. Il ripudio va nella direzione opposta al senso della maturitร della libertร .
Questa veritร รจ possibile capirla e viverla solo se si segue Gesรน fino alla fine, fino alla croce, lรฌ dove Lui si รจ fatto ยซeunuco per il regno dei cieliยป. La rinuncia al dominio sugli altri diventa volontร di servirli, la tristezza dellโabbandono degli uomini รจ motivo per abbandonarsi nelle mani di Dio, il rifiuto dei fratelli si trasforma in scelta di amarli fino alla fine.
Signore Gesรน, che ti sei svuotato della tua gloria e ti sei spogliato della tua potenza per immergerti nella nostra umanitร fragile e limitata, insegnami a rinunciare allโorgoglio dellโautosufficienza per investire tutte le forze sullโamore, quello capace di resistere agli urti dellโumana debolezza. Guidami Tu nelle mie scelte di vita perchรฉ non siano ispirate al principio della ricerca egoistica del piacere o della convenienza ma siano suggerite dalla voce dello Spirito che indica nella comunione il compimento della vocazione universale alla santitร .
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]




