Il perdono รจ il tempo nel quale lโamore si (ri)genera
Giovedรฌ della XIX settimana del Tempo Ordinarioย (Anno pari)
La domanda di Pietro riflette la preoccupazione comune di evitare lโabuso di un bene importante come la pazienza. ร come dire che la pazienza ha un limite e che non bisogna abusarne. A volte poniamo dei legittimi paletti per difenderci dallโabuso che gli altri possono fare della nostra benevolenza e disponibilitร .
La parabola che Gesรน racconta mette in ordine alcune cose. Innanzitutto, relativizza il nostro potere. Noi siamo servi, non padroni, siamo amministratori dei beni, non detentori di essi. Come tali non siamo innanzitutto creditori nei confronti di Dio, ma debitori, sempre insolventi. Nei suoi confronti non possiamo pretendere quello che ci spetta, ma chiediamo che ci venga condonato il debito, cioรจ che veniamo perdonati.ย
Il primo servo della parabola non chiede il condono del debito, ma che il re abbia pietร di lui e che dilazioni il tempo del giudizio. Aggiunge una promessa che entrambi sanno essere irrealizzabile: ti restituirรฒ tutto il debito. La compassione di Dio supera la supplica del servo che รจ sciolto dal debito, ma non dal suo dovere di essere buon amministratore. Il perdono รจ lโoccasione che Dio ci offre per amministrare ciรฒ che si รจ ricevuto non per se stessi ma per il bene degli altri.
I servi della parabola sono fratelli tra loro accomunati dallโaver contratto un debito difficile da restituire, o impossibile, e dalla preghiera rivolta al creditore perchรฉ non lo giudichi subito. Il servo che si rivelerร malvagio si trova nella duplice condizione di debitore e di creditore, mentre il re รจ solo creditore e lโaltro servo รจ solo debitore. Cosรฌ ciascuno di noi non รจ mai solo debitore o creditore, ma lโuno e lโaltro, siamo debitori a Dio del dono infinto dellโamore e siamo creditori nei confronti degli altri fratelli di qualcosa che ha un valore infinitamente inferiore a ciรฒ che gratuitamente abbiamo ricevuto.ย
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Come il re, Dio supera il nostro limite e non solo sposta il temine del giudizio, ma lo annulla creando spazi di libertร e di rinascita. Ciรฒ che Dio si aspetta da noi รจ la rinuncia al giudizio e alla paura che lโaltro abusi della nostra pazienza per offrire al fratello il tempo necessario per convertirsi. Non ci sarร nessun codice che potrร stabilire a priori il limite del perdono, perchรฉ il limite del tempo lo dispone solamente Dio. Non siamo padroni del tempo, nรฉ di quello nostro nรฉ di quello altrui, ma amministratori che non mettono limiti al tempo ma lo valorizzano con lโamore fraterno. La compassione e la caritร fraterna fanno del tempo un dono offerto perchรฉ diventi vita eterna.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

