don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 11 Marzo 2023

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โ€™anfora abbandonata – III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

O Dio, sorgente della vita,

che offri allโ€™umanitร  lโ€™acqua viva della tua grazia, 

concedi al tuo popolo di confessare

che Gesรน รจ il salvatore del mondo

e di adorarti in spirito e veritร .

Per il nostro Signore Gesรน Cristo, tuo Figlio, che รจ Dio, 

e vive e regna con te, nellโ€™unitร  dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Dal libro dellโ€™รˆsodo Es 17,3-7

Dacci acqua da bere.

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In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorรฒ contro Mosรจ e disse: ยซPerchรฉ ci hai fatto salire dallโ€™Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?ยป. 

Allora Mosรจ gridรฒ al Signore, dicendo: ยซChe cosa farรฒ io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!ยป.

Il Signore disse a Mosรจ: ยซPassa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani dโ€™Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e vaโ€™! Ecco, io starรฒ davanti a te lร  sulla roccia, sullโ€™Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirร  acqua e il popolo berrร ยป. 

Mosรจ fece cosรฌ, sotto gli occhi degli anziani dโ€™Israele. E chiamรฒ quel luogo Massa e Merรฌba, a causa della protesta degli Israeliti e perchรฉ misero alla prova il Signore, dicendo: ยซIl Signore รจ in mezzo a noi sรฌ o no?ยป.

Una volta uscito dallโ€™Egitto, attraversando allโ€™asciutto il Mar Rosso, il popolo dโ€™Israele si mette in cammino verso il Sinai. Non รจ una strada facile da percorrere perchรฉ il popolo soffre la sete e la fame. Per questo motivo lo stato dโ€™animo della gente รจ molto agitato e ha la netta sensazione di essere stato preso in giro. Il deserto non offre soluzioni al bisogno di bere e di mangiare. Perchรฉ dunque, si chiedono gli Israeliti, si รจ giunti nel deserto? Il dubbio che si sia vittima di un tradimento fa scattare la rivolta contro Mosรจ che si dallโ€™inizio della vicenda si รจ fatto portavoce di Dio. Si rivela vero il proverbio che invita a non lasciare troppo velocemente la via vecchia perchรฉ la nuova รจ nascosta e puรฒ rivelarsi piรน problematica di quella precedente. Non mancavano certo i problemi in Egitto, ed รจ per questo che Israele gridava al cielo il suo dolore ma nessuno immaginava di dover passare โ€œdalla padella alla braceโ€.

Mosรจ raccoglie il grido del popolo che mette in discussione la bontร  di Dio di cui sente lโ€™assenza. Anche Mosรจ soffre la sete insieme al popolo ma avverte anche il peso della responsabilitร  che puรฒ mutarsi in senso di colpa. Mosรจ si rivolge a Dio pregando, affinchรฉ sia salvato il popolo dalla sete e la sua vita dalla lapidazione della comunitร .

Dio risponde alla preghiera comandando a Mosรจ di riprendere il comando del popolo e di andargli incontro alla roccia dellโ€™Oreb dove Egli si farร  presente. Percuotendo la roccia col bastone sarebbe uscita lโ€™acqua. Mosรจ obbedisce al comando, opera secondo quello che Dio gi ha spiegato di fare. Percuotere la roccia vuole dire mettere in pratica la parola di Dio. Ci sono gesti che per essere fatti richiedono fiducia in Colui che chiede di compierli. Al contrario del popolo che nella sofferenza chiede conto a Dio, Mosรจ domanda cosa fare. Mosรจ ha compassione per il popolo e comprende la sua sofferenza. La compassione unita alla fede spinge Mosรจ a pregare per ascoltare la parola di Dio che, una volta attuata, risponde anche al grido di dolore della gente.

Il cammino dโ€™Israele non termina lรฌ ma prosegue. IL deserto rimane sempre un luogo inospitale, eppure il popolo dโ€™Israele continua perchรฉ si lasciano guidare da Dio e gli permettono di rialzarlo anche dopo tante cadute. Perciรฒ una tradizione rabbinica afferma che il popolo camminava nel deserto accompagnato dalla roccia da cui zampillava lโ€™acqua. San Paolo in 1Cor 10, 4-5 riprende questa tradizione e la applica a Gesรน, la roccia spirituale da cui scaturisce lโ€™acqua che dร  vita. 

Salmo responsoriale Sal 94

Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

Venite, cantiamo al Signore,

acclamiamo la roccia della nostra salvezza.

Accostiamoci a lui per rendergli grazie,

a lui acclamiamo con canti di gioia. 

Entrate: prostrร ti, adoriamo,

in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.

รˆ lui il nostro Dio

e noi il popolo del suo pascolo,

il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!

ยซNon indurite il cuore come a Merรฌba,

come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri:

mi misero alla prova

pur avendo visto le mie opereยป.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 5,1-2.5-8

Lโ€™amore di Dio รจ stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci รจ stato dato.

Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesรน Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, lโ€™accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. 

La speranza poi non delude, perchรฉ lโ€™amore di Dio รจ stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci รจ stato dato.

Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morรฌ per gli empi. Ora, a stento qualcuno รจ disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo รจ morto per noi.

Per lโ€™apostolo Paolo la fede รจ innanzitutto il dono di Dio fatto ad ogni uomo. Il fatto che la fede รจ una grazia tutti gli uomini lo dimostra la morte di Gesรน che avviene nel tempo in cui tutti sono chiusi sotto il dominio del peccato. Paolo trae dal racconto della Genesi circa il peccato di Adamo la conclusione che tutti sono peccatori, come il primo uomo. Se universale รจ il peccato tale รจ anche la salvezza grazie alla morte di Gesรน Cristo. Infatti, Egli รจ morto per i peccatori, dimostrando cosรฌ lโ€™amore di Dio per gli uomini, senza alcuna distinzione. Cosa, dunque, รจ cambiato dalla morte di Gesรน? Lโ€™uomo non รจ piรน peccatore, non soffre piรน la tribolazione? Nella sua vita terrena lโ€™uomo sperimenta ancora la sua debolezza ma la sua speranza รจ certa piรน del dolore che sente, perchรฉ Dio lo accompagna e lo guida con la forza del suo Spirito che รจ come acqua viva riversata nel cuore. รˆ per mezzo dello Spirito che noi non gridiamo come gli schiavi, ma adoriamo Dio da Figli invocando con fiducia il suo Nome e chiedendo con speranza il suo aiuto (Rm 8, 14-16).

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4,5-42)

Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.

vv. 3-6a.6b-7a: Introduzione con inquadramento geografico e presentazione dei personaggi, Gesรน e la Samaritana.

In quel tempo, Gesรน giunse a una cittร  della Samarรฌa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui cโ€™era un pozzo di Giacobbe. Gesรน dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. 

vv. 7b-26: Dialogo tra Gesรน e la Samaritana: lโ€™acqua viva e il pozzo (vv. 7b-15) 

Le dice Gesรน: ยซDammi da bereยป. I suoi discepoli erano andati in cittร  a fare provvista di cibi. 

Allora la donna samaritana gli dice: ยซCome mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?ยป. I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 

Gesรน le risponde: ยซSe tu conoscessi il dono di Dio e chi รจ colui che ti dice: โ€œDammi da bere!โ€, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua vivaยป. 

Gli dice la donna: ยซSignore, non hai un secchio e il pozzo รจ profondo; da dove prendi dunque questโ€™acqua viva? Sei tu forse piรน grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?ยป. 

Gesรน le risponde: ยซChiunque beve di questโ€™acqua avrร  di nuovo sete; ma chi berrร  dellโ€™acqua che io gli darรฒ, non avrร  piรน sete in eterno. Anzi, lโ€™acqua che io gli darรฒ diventerร  in lui una sorgente dโ€™acqua che zampilla per la vita eternaยป. 

ยซSignore โ€“ gli dice la donna โ€“, dammi questโ€™acqua, perchรฉ io non abbia piรน sete e non continui a venire qui ad attingere acquaยป. 

il marito (vv. 16-19)

Le dice: ยซVaโ€™ a chiamare tuo marito e ritorna quiยป. 

Gli risponde la donna: ยซIo non ho maritoยป. 

Le dice Gesรน: ยซHai detto bene: โ€œIo non ho maritoโ€. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non รจ tuo marito; in questo hai detto il veroยป. 

Gli replica la donna: ยซSignore, vedo che tu sei un profeta! 

I veri adoratori (vv. 20-26)

I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che รจ a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorareยป. 

Gesรน le dice: ยซCredimi, donna, viene lโ€™ora in cui nรฉ su questo monte nรฉ a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciรฒ che non conoscete, noi adoriamo ciรฒ che conosciamo, perchรฉ la salvezza viene dai Giudei. Ma viene lโ€™ora โ€“ ed รจ questa โ€“ in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e veritร : cosรฌ infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio รจ spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e veritร ยป. 

Gli rispose la donna: ยซSo che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrร , ci annuncerร  ogni cosaยป. 

Le dice Gesรน: ยซSono io, che parlo con teยป.

vv. 27-42: La gioia condivisa 

lโ€™arrivo dei discepoli e la partenza della Samaritana, il cammino dei Samaritani (vv. 27-30)

In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: ยซChe cosa cerchi?ยป, o: ยซDi che cosa parli con lei?ยป. 

La donna intanto lasciรฒ la sua anfora, andรฒ in cittร  e disse alla gente: ยซVenite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?ยป. 

Uscirono dalla cittร  e andavano da lui.

Dialogo tra Gesรน e i discepoli (vv.31-38)

Intanto i discepoli lo pregavano: ยซRabbรฌ, mangiaยป. Ma egli rispose loro: ยซIo ho da mangiare un cibo che voi non conosceteยป. E i discepoli si domandavano lโ€™un lโ€™altro: ยซQualcuno gli ha forse portato da mangiare?ยป. Gesรน disse loro: ยซIl mio cibo รจ fare la volontร  di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che giร  biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perchรฉ chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e lโ€™altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciรฒ per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro faticaยป.

La fede dei Samaritani (vv.39-42)

Molti Samaritani di quella cittร  credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: ยซMi ha detto tutto quello che ho fattoยป. E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase lร  due giorni. Molti di piรน credettero per la sua parola e alla donna dicevano: ยซNon รจ piรน per i tuoi discorsi che noicrediamo, ma perchรฉ noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi รจ veramente il salvatore del mondoยป.

Lectio

Struttura del racconto

vv. 3-6a.6b-7a: Introduzione con inquadramento geografico e presentazione dei personaggi, Gesรน e la Samaritana.

vv. 7b-26: Dialogo tra Gesรน e la Samaritana: lโ€™acqua viva e il pozzo (vv. 7b-15), il marito (vv. 16-19), 

vv. 27-42: lโ€™arrivo dei discepoli e la partenza della Samaritana, il cammino dei Samaritani (vv. 27-30), dialogo tra Gesรน e i discepoli (vv.31-38), La fede dei Samaritani (vv.39-42).

Lโ€™evangelista allโ€™inizio del racconto dice che Gesรน, ritornando in Galilea, doveva passare dalla Samaria. Non รจ una necessitร  logistica ma divina che apparirร  chiara continuando il racconto. 

Nella descrizione dei luoghi si parte dalla menzione della regione della Samaria, si accenna alla cittร  di Sicar, al terreno che Giacobbe diede a suo figlio Giuseppe, fino a giungere al pozzo che lo stesso patriarca aveva fatto scavare. Il pozzo diventa, il luogo dellโ€™incontro tra Gesรน, affaticato, e la donna Samaritana che va attingere lโ€™acqua in unโ€™ora insolita. Essi, pur essendo differenti per sesso, appartenenza sociale e religione, e addirittura nemici, tuttavia li accomuna la sete e il desiderio di soddisfarla. 

Lโ€™incontro avviene perchรฉ Gesรน innesca un dialogo con la Samaritana chiedendole da bere. La richiesta suscita la curiositร  della samaritana, meravigliata che il giudeo, abbattendo il muro dellโ€™inimicizia e dellโ€™incomunicabilitร , si mostri bisognoso di aiuto. 

Colui che dice โ€œdammi da bereโ€ vuole farsi conoscere come il dono di Dio che dร  lโ€™acqua viva a coloro che lo chiedono. 

Nella tradizione ebraica lโ€™acqua viva รจ la Torah che accomuna Giudei e Samaritani (anche se i Samaritani avevano una loro versione del Pentateuco). La storia ha dimostrato che essa da sola non รจ portatrice di salvezza perchรฉ non dร  piena soddisfazione al bisogno dellโ€™uomo. La Legge scritta non dร  la vita! Gesรน sa che cโ€™รจ una sete piรน profonda che alberga nel cuore della donna e che vorrebbe far emergere. Lโ€™acqua viva รจ la Parola di Dio che, interiorizzata nel cuore, lo trasforma in sorgente di acqua viva. Chi ascolta la Parola di Dio e permette al Signore dโ€™ in-segnarla โ€“ segnarla dentro il cuore – diventa fecondo nellโ€™amore. La sete piรน profonda di questa donna, che il dialogo con Gesรน risveglia, รจ lโ€™essere amata e amare. 

Nella letteratura biblica il pozzo richiama allโ€™alleanza sponsale. Gesรน chiede alla donna di andare a chiamare suo marito e tornare da lui insieme. La Samaritana risponde che รจ sola e Gesรน replica rivelando il fatto che ha avuto cinque mariti e in quel momento ha un uomo che non รจ suo marito. La donna riconosce che Gesรน รจ un profeta e come tale le rivela ciรฒ che รจ nascosto, ma senza condannarla. Ella incarna il popolo colpevole del peccato dโ€™idolatria che consiste nel considerare Dio come un idolo a cui prostrarsi, piuttosto che come sposo da cui lasciarsi amare e il marito da servire con amore. Lโ€™idolatria รจ accomunata perciรฒ allโ€™adulterio perchรฉ si cerca di placare la propria sete di felicitร  attraverso vie sbagliate. A tal proposito il profeta Geremia denunciava: โ€œDue sono le colpe che ha commesso il mio popolo: ha abbandonato me, sorgente di acqua viva, e si รจ scavato cisterne, cisterne piene di crepe, che non trattengono l’acqua.โ€ ( Ger 2,13). Le parole di Gesรน rivelano come le relazioni con gli uomini e la relazione con Dio sโ€™intrecciano. Il peccato porta con sรฉ lโ€™instabilitร  e la frustrazione di chi cerca invano la persona che la faccia esistere veramente. Colui che dice alla donna โ€œdammi da bereโ€ รจ lo Sposo che cerca perchรฉ รจ il marito che non esige e condanna, ma che si dona a lei per renderla piรน bella. 

Questa volta รจ la donna, che riconoscendo in Gesรน un uomo di Dio e iniziando ad intuire che ha la possibilitร  di poter accedere allโ€™acqua viva che la disseta, domanda come giungere a questa sorgente. Gesรน le risponde che essa non รจ fissata in luogo. Il tempo della legge, fatta di prescrizioni e precetti, รจ terminato. Gesรน si rivela come il dono di Dio, o meglio, come Dio che si fa dono, che sposa lโ€™umanitร  per renderla viva e feconda riscattandola dalla schiavitรน del peccato. La Legge denuncia il peccato mentre la parola del Profeta illumina la peccatrice che, non sentendosi giudicata e condannata, ma amata nella sua fragilitร , rilancia il dialogo.

Il confronto con Gesรน opera nella donna una vera conversione. Non passa da una religione ad unโ€™altra, ma dal praticare una religione fatta di leggi, prescrizioni, riti esteriori, alla fede come esperienza di relazione interiore che tocca e trasforma il cuore. Dallโ€™eseguire i precetti della Torah, che punta molto sullโ€™esterioritร  del comportamento morale e cultuale, si passa al dialogo con la Parola di Dio che va interiorizzata. Da qui si giunge alla consapevolezza del proprio peccato senza essere giudicati e autogiudicarsi e infine si approda al โ€œculto spiritualeโ€. Lโ€™adorazione di Dio in Spirito e veritร  รจ il culto interiore, cioรจ lโ€™offerta della propria vita a Dio mossi dallo Spirito Santo. La brocca dimenticata suggerisce lโ€™idea che la donna, conquistata la libertร  da ogni dipendenza, diventa testimone ed evangelizzatrice. Ella non proclama dogmi, ma racconta la sua storia e, attraverso la domanda: โ€œche sia lui il Messia?โ€, accende in chi lโ€™ascolta il desiderio dโ€™incontrare Gesรน.

Meditatio

Dio si rivela bisognoso 

Un pozzo fa da sfondo allโ€™incontro tra Gesรน e una donna Samaritana. Noi che abbiamo lโ€™acqua in casa o che, in genere, abbiamo la possibilitร  di reperirla con facilitร  allโ€™occorrenza, non sappiamo cosa sia la fatica nel soddisfare la sete. Per questo lโ€™acqua รจ un bene che noi occidentali corriamo il rischio di non apprezzare nel suo valore. La sete รจ la cifra simbolica del bisogno fondamentale di essere amati per vivere. Gesรน, che ha cambiato lโ€™acqua in vino a Cana di Galilea, salvando cosรฌ la festa di matrimonio che rischiava di fallire miseramente, non avrebbe potuto ristorare la sua fatica operando un prodigio? La domanda ci richiama la tentazione nella quale Gesรน รจ invitato dal demonio a soddisfare la sua fame cambiando le pietre del deserto in pane da mangiare. La rinuncia a vivere per sรฉ stessi porta a scoprire nella mancanza di cibo un bisogno piรน profondo che solo la Parola di Dio puรฒ soddisfare. Non potremmo scoprire il nostro bisogno piรน vitale che ci abita se non incontrassimo Dio che ci parla essendo lui stesso bisognoso. Gesรน, al contrario degli apostoli che erano andati al villaggio a procurarsi da mangiare, rimane in attesa della donna alla quale si mostra bisognoso dโ€™aiuto. 

Dal bisogno al desiderio

Gesรน, superando ogni barriera del pregiudizio e dellโ€™autosufficienza, si apre con la donna rivelandole il suo desiderio, se lei glielo avesse chiesto, di darle lโ€™acqua viva. In Gesรน Dio si rivela desideroso, non di ricevere qualcosa dagli uomini, ma di dare sรฉ stesso agli uomini in ricerca di pace. Gesรน รจ piรน grande di Giacobbe che ha scavato il pozzo per raccogliere lโ€™acqua, ed รจ piรน grande di Mosรจ che, percuotendo la roccia, la fece scaturire da essa dissetando il suo popolo. Perchรฉ Gesรน รจ piรน grande? Perchรฉ รจ lui la roccia percossa e il terreno scavato da cui sgorga lโ€™acqua. Lโ€™uomo della croce, a cui hanno scavato le mani e i piedi con i chiodi (cf. Sal 22) e che hanno trafitto il costato con la lancia, รจ il dono di Dio, รจ la sorgente dellโ€™acqua che fa vivere. 

Nel dialogo tra Gesรน e la samaritana avviene una graduale trasformazione interiore della donna che va di pari passo con la conoscenza di Lui, il quale si rivela poco alla volta. Man mano che Gesรน si fa conoscere dalla donna ella conosce meglio sรฉ stessa. Prima dellโ€™incontro con Gesรน lโ€™idea che la donna aveva di sรฉ era fortemente condizionata dalla situazione di emarginazione, colpevolizzazione, moralismo di cui era vittima. La donna scopre di essere conosciuta, ma soprattutto amata. Lei che sa cosa significhi essere trattata come un oggetto da usare e poi scartare, lei che ha provato lโ€™imbarazzo di essere oggetto di pettegolezzi e giudizi severi, lei che ha conosciuto la fatica di essere soli e arrangiarsi da sรฉ per vivere, lei che ha assistito indifferente a disquisizioni teologiche tanto alte quanto inutili circa rituali senza fede mentre chiedeva aiuto e umanitร , ora proprio lei incontra un uomo che la guarda con occhi profondi ma non sprezzanti, ascolta un profeta che le parla non per comandarla o umiliarla ma per starle vicino e incoraggiarla, e finalmente crede in Colui che รจ la sorgente della Vita. 

Il cuore come la brocca

La Samaritana, con le sue paure, le sue vulnerabilitร , i suoi sistemi di difesa, le sue spigolositร , interpreta la nostra situazione attuale nella quale dobbiamo affrontare problemi e preoccupazioni che si sono presentati in modo repentino e che ci costringono a nuove abitudini e stili di comportamento a cui facciamo una certa fatica ad adattarci. In questa quotidiana fatica incontriamo anche noi Gesรน che non nasconde i segni della sua stanchezza in modo da sentirlo veramente come nostro fratello che ben conosce il soffrire. Sรฌ, questa quaresima, cosรฌ atipica ma anche terribilmente autentica ci offre lโ€™opportunitร  di scoprire la bellezza dellโ€™incontro con Gesรน nellโ€™intimitร  del segreto del cuore, lรฌ dove siamo condotti per un autentico esame della coscienza. Davanti al suo tribunale non possiamo e non dobbiamo trovare giustificazioni o scuse, ma solamente prendere consapevolezza che il bisogno piรน vero che ci abita รจ quello della salvezza, cioรจ il desiderio di essere creature che, curate dalla misericordia di Dio, diventano evangelizzatori della Caritร  che salva. 

Il cuore di ciascuno di noi non puรฒ essere il mesto custode di pensieri ispirati dal fatalismo e delle paure generate dalla diffidenza, ma sia come la brocca della Samaritana, fragile e preziosa, posta nelle mani di Dio, nella quale รจ riversato il dono dello Spirito Santo e attraverso la quale lโ€™amore di Dio irriga anche le dure zolle aride della vita dei fratelli. 

Leggi la preghiera del giorno.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna