La famiglia laboratorio in cui imparare la sapienza della compassione e lโarte della collaborazione
San Giuseppe Lavoratore
Nel giorno in cui celebriamo la memoria liturgica di San Giuseppe lavoratore, la Chiesa ci fa leggere un brano del Vangelo di Matteo in cui la gente di Nazaret identifica Gesรน col figlio del falegname. I Nazaretani si stupiscono come da una famiglia semplice e ordinaria possa essere uscito un figlio capace di pronunciare parole pregne di sapienza e fare prodigi. Gesรน, pur essendo Figlio di Dio non aveva la โscienza infusaโ, nรฉ poteri speciali. Egli, uomo come tutti gli altri, รจ stato allevato ed educato dai genitori, i suoi primi maestri. La famiglia รจ stato il primo e insostituibile laboratorio nel quale Gesรน ha appreso lโarte della relazione. Ha imparato ad osservare e a cogliere nei gesti ordinari della vita domestica i sapori della vita. La donna che impasta il pane, le ragazze che con la sposa attendono lo sposo per entrare nella festa di nozze, gli operai che aspettano di essere chiamati a lavorare a giornata, il contadino che sparge il seme o che raccoglie, i ragazzi che giocano per strada, la mamma che partorisce, il pastore che conduce al pascolo il gregge, i pescatori sulle loro barche e le reti, il pubblicano e il denaro delle tasse, sono immagini impresse negli occhi di Gesรน attinte dalla vita concreta. La sapienza di Gesรน viene dalla concretezza del contatto con la vita reale. ร un contatto talmente profondo che dallโosservazione della realtร nasce la sua compassione, cioรจ la partecipazione alla fatica del vivere di chiunque. Da ogni persona che incontriamo e da qualsiasi situazione che viviamo possiamo imparare qualcosa se ci poniamo in atteggiamento di ascolto e di compassione. Ciascuno, con le sue peculiaritร , รจ portatore nel mondo di un valore divino che si puรฒ cogliere solo con un cuore che sa ascoltare. La sapienza รจ un dono di Dio che รจ dato allโuomo per saper essere nel mondo luce e sale. Sapienza รจ saper pensare, riflettere, meditare, discernere, progettare, sognare la vita.
Nella famiglia Gesรน ha imparato il grande valore della collaborazione intesa non solo come mezzo ma come fine del lavoro stesso. Collaborazione รจ un altro nome della comunione. Nella collaborazione non ci si divide solo i compiti e le responsabilitร , percui ognuno individualmente cura il suo particolare, ma si condivide il lavoro inteso come trasformazione della realtร per renderla fruttuosa. Solo il lavoro ordinato al bene comune diventa efficace ed รจ un vero prodigio. La collaborazione รจ rete di relazioni tra persone che condividono il fine del bene comune. Lโimmagine della casa, intesa come struttura familiare in cui sโintrecciano generazioni, sessi, mentalitร , condizioni, maturitร , esperienze diverse, fa comprendere la necessitร di lavorare insieme per rimanere in piedi e salda. Una casa divisa da rivalitร , competizioni, pregiudizi, egoismi, non resiste.ย
I prodigi di Gesรน, non sono i miracoli, ma i suoi gesti fatti per formare attorno a sรฉ una rete di collaboratori del vangelo. Oggi un sinonimo di prodigio รจ fare impresa nella caritร che richiede senso di corresponsabilitร e pazienza da parte di tutti coloro che sposano il progetto.ย
Come Gesรน, anche noi siamo chiamati a lasciarci formare in famiglia, domestica e quella ecclesiale, per imparare la sapienza della compassione e lโarte della collaborazione.
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Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!ย ย ย ย ย ย
Commento a cura di don Pasquale Giordano
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