ยซA quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dioยป (v.12).
Noi ci portiamo dentro la โpotenzialitร โ di diventare figli di Dio, ossia scoprirci della sua stessa natura, del medesimo โsangueโ, della medesima โcarneโ. Possediamo unโenergia, una forza, un qualcosa che โ lo volessimo – potrebbe deflagrare e renderci divini.
Come innescare questa energia interiore? ยซA quanti lโhanno accoltoโฆยป. Accogliere significa โvivere comeโ, significa credere che se si vive cosรฌ โ ossia โda Dioโ – la nostra natura si trasformerร compiendosi.
Si diventa figli nรฉ per il battesimo, nรฉ per โgraziaโ, ma per via di responsabilitร . La grazia, il dono รจ previo, รจ giร dato, ma solo come pura potenzialitร , per il resto spetta a noi portarci a compimento; deve subentrare la decisione, la ferma volontร di vivere una modalitร dโesistenza feconda, โcomeโ ha vissuto Gesรน di Nazareth, โcomeโ vivesse Dio stesso fosse qui presente.
ยซSiate perfetti โcomeโ il Padre; siate misericordiosi โcomeโ il Padre, amatevi โcomeโ io ho amato voiโฆ ยป.
In fondo questo โcomeโ altro non รจ che un rimando alla nostra umanitร piรน profonda. Vivessimo portando alle estreme conseguenze la nostra umanitร , ci compiremo sia come esseri umani che come figli di Dio. La questione รจ vivere โsecondo naturaโ, ossia secondo la modalitร dellโamore.
ยซAmate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarร grande e sarete figli dell’Altissimo, perchรฉ egli รจ benevolo verso gli ingrati e i malvagiยป (Lc 6, 35). Si diventa figli nella modalitร dellโamore dunque. E succederร a noi nei confronti di Dio come succede al bimbo che facendo propri gli atteggiamenti del papร , si sente dire: ยซGuarda, รจ tutto suo padre!ยป.
ยซA quanti lโhanno accoltoโฆยป. Accogliere non significa avere fede in Dio, e tanto meno credere in un Dio. ยซSiamo noi a dover avere fede in noi stessi. E credere nella possibilitร di realizzazione che Dio ci ha dato. Dio ci ha creati nellโamore e per la felicitร , ma la realizzazione รจ nostra non sua. Tutto dipende da noi. La creativitร per realizzarci nellโamore รจ una strada che noi dobbiamo fare nostra, scegliere, perseguire. Noi abbiamo la possibilitร di essere creativi per plasmare il mondo e noi stessiยป (Angela Volpini).
Noi umani, abbiamo la possibilitร , il โpotereโ di portare a compimento noi stessi dunque, attraverso la via dellโamore, giocando sulle potenzialitร che ci portiamo dentro, scommettendo sullโenergia che ci abita, la luce che ci governa, in questo modo sbocceremo a vita piena, verremo alla luce di noi stessi, diverremo figli, renderemo presente Dio, diverremo dรจi.
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Letture della
II Domenica dopo Natale โ ANNO A
Colore liturgico: BIANCO
Prima Lettura
La sapienza dio Dio รจ venuta ad abitare nel popolo eletto.
Dal libro del Sirร cide
Sir 24,1-4.12-16, NV 24,1-4.12-16
La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti รจ benedetta, mentre dice:
ยซAllora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse:
“Fissa la tenda in Giacobbe e prendi ereditร in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti” .
Prima dei secoli, fin dal principio,
egli mi ha creato, per tutta l’eternitร non verrรฒ meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e cosรฌ mi sono stabilita in Sion.
Nella cittร che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme รจ il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore รจ la mia ereditร ,
nell’assemblea dei santi ho preso dimoraยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Sal 147
Il Verbo si รจ fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perchรฉ ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R.
Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce. R.
Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Cosรฌ non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R.
Seconda Lettura
Mediante Gesรน, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Ef 1,3-6.15-18
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesรน Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella caritร ,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesรน Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontร , a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciรฒ anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesรน e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinchรฉ il Dio del Signore nostro Gesรน Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua ereditร fra i santi.
Parola di Dio
Vangelo
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 1,1-18
[In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio: tutto รจ stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente รจ stato fatto di tutto ciรฒ che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta.]
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perchรฉ tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
[Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto.
A quanti perรฒ l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, nรฉ da volere di carne, nรฉ da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di veritร .]
Giovanni gli rende testimonianza e grida: “Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi รจ passato avanti, perchรฉ era prima di me”.
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
Perchรฉ la legge fu data per mezzo di Mosรจ, la grazia e la veritร vennero per mezzo di Gesรน Cristo.
Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito,
che รจ nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
Parola del Signore
