don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo di domenica 27 Ottobre 2019

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Il fariseo della parabola rappresenta la religione, ossia il tentativo di โ€˜legarsiโ€™ alla divinitร  attraverso un armamentario religioso fatto di pratiche, preghiere, adempimenti di norme, regole e precetti. Lโ€™uomo โ€˜religiosoโ€™, ha da sempre la presunzione di pensare che la propria giustizia derivatagli dallโ€™assolvimento dei suoi doveri, sia sufficiente a ricevere il premio da parte del โ€˜suoโ€™ Dio.

Come se questi potesse premiare i โ€˜suoiโ€™ in salute e grazie speciali. Questa รจ la perversione della religione, che ha fatto del rapporto con Dio un commercio.
Il pubblicano invece rappresenta lโ€™uomo di fede, principio autentico della salvezza. Paolo รจ chiarissimo su questo punto: ยซsapendo tuttavia che l’uomo non รจ giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesรน Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesรน per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poichรฉ per le opere della Legge non verrร  mai giustificato nessunoยป (Gal 2, 16).

Non sarร  mai la nostra โ€˜ricchezzaโ€™ religiosa a โ€˜legarciโ€™ a Dio e quindi a salvarci. Egli รจ giร  โ€˜parte di noiโ€™ a prescindere, รจ โ€˜lโ€™anima dellโ€™anima nostraโ€™ (J. Green), per questo possiamo vivere riconoscendo ed accettando quel che siamo, con tutte le nostre debolezze, le nostre ferite, giungendo cosรฌ a credere maggiormente alla sua misericordia che alla nostra miseria.

Il peccatore di questa parabola ci sta insegnando che il proprio โ€œvuotoโ€, la propria pochezza e debolezza, puรฒ diventare โ€“ se lo vogliamo โ€“ la nostra unica ricchezza.
La mia miseria รจ misura della sua misericordia, perchรฉ Dio รจ la Presenza che riempie assenze.

Ma un altro insegnamento interessante ci fa dono il Vangelo di oggi.
Il fariseo, nella sua presunzione si permette di giudicare il disgraziato che gli รจ accanto, dallโ€™alto della sua giustizia. Ebbene, il riconoscerci per ciรฒ che siamo realmente, accettare la nostra veritร , ci sottrae dal giudizio dellโ€™altro. Se faccio realmente esperienza del mio limite e insieme della misericordia del Padre, non potrรฒ piรน giudicare nessuno, perchรฉ gli altri non saranno mai peccatori quanto lo sono io. Come Paolo, arriverรฒ anchโ€™io a riconoscermi come il primo di tutti i peccatori (1Tm 1, 15), ma un peccatore perdonato. Per questo saprรฒ stare con tutti i peccatori del mondo.

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ยซAllora Cristo ci dirร : venite anche voi, venite, o ubriaconi! Venite, o deboli! Venite, o dissoluti! E ci dirร : esseri vili, siete creati ad immagine della bestia e siete segnati dalla sua impronta. Venite comunque anche voi! E i saggi diranno, e i prudenti diranno: โ€œSignore, perchรฉ li accogli?โ€

Ed egli dirร : Se li accolgo รจ perchรฉ ciascuno di essi non se ne รจ mai giudicato degno.
E ci tenderร  le braccia, e cadremo ai suoi piedi, e scoppieremo in singhiozzi e allora comprenderemo ogni cosa. Sรฌ, allora comprenderemo tuttoยป (F. Dostoevskij, Delitto e castigo).

Commento a cura di don Paolo Squizzato – Sito web

Letture della
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

La preghiera del povero attraversa le nubi

Dal libro del Sirร cide
Sir 35,15b-17.20-22a

ย 
Il Signore รจ giudice
e per lui non cโ€™รจ preferenza di persone.
ย 
Non รจ parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dellโ€™oppresso.
Non trascura la supplica dellโ€™orfano,
nรฉ la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre รจ accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
ย 
La preghiera del povero attraversa le nubi
nรฉ si quieta finchรฉ non sia arrivata;
non desiste finchรฉ lโ€™Altissimo non sia intervenuto
e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito lโ€™equitร .

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 33 (34)
R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.

Benedirรฒ il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
ย 
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.
ย 
Il Signore รจ vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarร  condannato chi in lui si rifugia. R.

Seconda Lettura

Mi resta soltanto la corona di giustizia.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 4,6-8.16-18

ย 
Figlio mio, io sto giร  per essere versato in offerta ed รจ giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerร  in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
ย 
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore perรฒ mi รจ stato vicino e mi ha dato forza, perchรฉ io potessi portare a compimento lโ€™annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e cosรฌ fui liberato dalla bocca del leone.
ย 
Il Signore mi libererร  da ogni male e mi porterร  in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

Il pubblicano tornรฒ a casa giustificato, a differenza del fariseo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14

ย 
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโ€™intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
ย 
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโ€™altro pubblicano.
ย 
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โ€œO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ€.
ย 
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โ€œO Dio, abbi pietร  di me peccatoreโ€.
ย 
Io vi dico: questi, a differenza dellโ€™altro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร  umiliato, chi invece si umilia sarร  esaltatoยป.

Parola del Signore

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