Il fariseo della parabola rappresenta la religione, ossia il tentativo di โlegarsiโ alla divinitร attraverso un armamentario religioso fatto di pratiche, preghiere, adempimenti di norme, regole e precetti. Lโuomo โreligiosoโ, ha da sempre la presunzione di pensare che la propria giustizia derivatagli dallโassolvimento dei suoi doveri, sia sufficiente a ricevere il premio da parte del โsuoโ Dio.
Come se questi potesse premiare i โsuoiโ in salute e grazie speciali. Questa รจ la perversione della religione, che ha fatto del rapporto con Dio un commercio.
Il pubblicano invece rappresenta lโuomo di fede, principio autentico della salvezza. Paolo รจ chiarissimo su questo punto: ยซsapendo tuttavia che l’uomo non รจ giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesรน Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesรน per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poichรฉ per le opere della Legge non verrร mai giustificato nessunoยป (Gal 2, 16).
Non sarร mai la nostra โricchezzaโ religiosa a โlegarciโ a Dio e quindi a salvarci. Egli รจ giร โparte di noiโ a prescindere, รจ โlโanima dellโanima nostraโ (J. Green), per questo possiamo vivere riconoscendo ed accettando quel che siamo, con tutte le nostre debolezze, le nostre ferite, giungendo cosรฌ a credere maggiormente alla sua misericordia che alla nostra miseria.
Il peccatore di questa parabola ci sta insegnando che il proprio โvuotoโ, la propria pochezza e debolezza, puรฒ diventare โ se lo vogliamo โ la nostra unica ricchezza.
La mia miseria รจ misura della sua misericordia, perchรฉ Dio รจ la Presenza che riempie assenze.
Ma un altro insegnamento interessante ci fa dono il Vangelo di oggi.
Il fariseo, nella sua presunzione si permette di giudicare il disgraziato che gli รจ accanto, dallโalto della sua giustizia. Ebbene, il riconoscerci per ciรฒ che siamo realmente, accettare la nostra veritร , ci sottrae dal giudizio dellโaltro. Se faccio realmente esperienza del mio limite e insieme della misericordia del Padre, non potrรฒ piรน giudicare nessuno, perchรฉ gli altri non saranno mai peccatori quanto lo sono io. Come Paolo, arriverรฒ anchโio a riconoscermi come il primo di tutti i peccatori (1Tm 1, 15), ma un peccatore perdonato. Per questo saprรฒ stare con tutti i peccatori del mondo.
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ยซAllora Cristo ci dirร : venite anche voi, venite, o ubriaconi! Venite, o deboli! Venite, o dissoluti! E ci dirร : esseri vili, siete creati ad immagine della bestia e siete segnati dalla sua impronta. Venite comunque anche voi! E i saggi diranno, e i prudenti diranno: โSignore, perchรฉ li accogli?โ
Ed egli dirร : Se li accolgo รจ perchรฉ ciascuno di essi non se ne รจ mai giudicato degno.
E ci tenderร le braccia, e cadremo ai suoi piedi, e scoppieremo in singhiozzi e allora comprenderemo ogni cosa. Sรฌ, allora comprenderemo tuttoยป (F. Dostoevskij, Delitto e castigo).
Commento a cura di don Paolo Squizzato – Sito web
Letture della
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
La preghiera del povero attraversa le nubi
Dal libro del Sirร cide
Sir 35,15b-17.20-22a
ย
Il Signore รจ giudice
e per lui non cโรจ preferenza di persone.
ย
Non รจ parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dellโoppresso.
Non trascura la supplica dellโorfano,
nรฉ la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre รจ accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
ย
La preghiera del povero attraversa le nubi
nรฉ si quieta finchรฉ non sia arrivata;
non desiste finchรฉ lโAltissimo non sia intervenuto
e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito lโequitร .
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33 (34)
R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirรฒ il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
ย
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.
ย
Il Signore รจ vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarร condannato chi in lui si rifugia. R.
Seconda Lettura
Mi resta soltanto la corona di giustizia.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 4,6-8.16-18
ย
Figlio mio, io sto giร per essere versato in offerta ed รจ giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerร in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
ย
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore perรฒ mi รจ stato vicino e mi ha dato forza, perchรฉ io potessi portare a compimento lโannuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e cosรฌ fui liberato dalla bocca del leone.
ย
Il Signore mi libererร da ogni male e mi porterร in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio
Vangelo
Il pubblicano tornรฒ a casa giustificato, a differenza del fariseo.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14
ย
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโintima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
ย
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโaltro pubblicano.
ย
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ.
ย
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โO Dio, abbi pietร di me peccatoreโ.
ย
Io vi dico: questi, a differenza dellโaltro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoยป.
Parola del Signore
