Dove conduce un cammino eminentemente umano? Ad essere divini.
Gesรน รจ stato lโuomo talmente umano da fare esperienza di sรฉ come Dio: โIo e il Padre siamo una cosa solaโ (Gv 10, 30).
Occorre โrinascere dallโaltoโ (Gv 3, 3), continuamente. Venuti alla luce, diventare umani.
Sebbene alcuno abbia potuto decidere di venire alla vita, non รจ possibile vivere da uomini senza decidere di esserlo. Sรฌ, occorre decidere di โrinascereโ, ad ogni istante: pena, rimanere semplici ghiande, benchรฉ allโinterno vi sia la quercia che avremmo potuto essere.
Gesรน รจ lโuomo che attraverso la morte del sรฉ, ha potuto costatare questa metamorfosi, la trasformazione dellโessere conducendolo di fatto alla croce โ ultima stazione dellโamore โ e quindi alla pienezza dellโumano.
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La vittoria sullโio e sul โmioโ รจ il terreno dove la vita puรฒ fiorire.
Questo cammino di pienezza, di compimento, di metamorfosi spetta ora a ciascuno di noi. Siamo bruchi chiamati a volare come farfalle, previa la morte del sรฉ. Ma attenzione: non รจ data โtrasfigurazioneโ per chi vive nella distrazione: ยซLโimmortalitร รจ assenza di distrazioneยป (dalla tradizione indรน).
Se intraprendiamo questa via della consapevolezza di ciรฒ che possiamo essere e viviamo radicati nellโamore, lentamente, senza accorgercene, divenute persone umane complete โ trasfigurate โ ci ritroveremo a vincere anche lโultimo ostacolo che ci si parerร dinanzi, la morte.
Per gentile concessione di don Paolo Squizzato



